Ho letto con stupore sulle pagine dei giornali a tiratura provinciale il comunicato stampa del Sindaco di Paternopoli, Duilio Raffaele Barbieri. Infatti, il suo ragionamento appare confuso ed incoerente. Partiamo da un primo assunto: Barbieri è Sindaco di Paternopoli perché nel 2006 fu raggiunto un accordo fra la Margherita ed i Diesse-bassoliniani di Paternopoli. Senza questo accordo egli sarebbe tornato ad interessarsi esclusivamente della sua florida attività imprenditoriale, visto che il sindacato precedente aveva già subito un commissariamento ad opera della sua stessa maggioranza. Questi due formazioni politiche che hanno sostenuto di fatto la candidatura Barbieri nel corso delle ultime elezioni amministrative, sono poi confluite nel Partito Democratico al quale lo stesso Sindaco Barbieri ha aderito con consapevolezza e convinzione tanto che si è impegnato personalmente nelle primarie del 14 ottobre per far eleggere l'attuale segretario regionale del PD campano on. Tino Iannuzzi. Successivamente, per le note vicende provinciali, ha voltato le spalle al PD ed ha abbracciato l'avventura politica dell'UDC di Casini. Alle elezioni politiche di aprile poi ha fatto una serrata campagna elettorale per l'UDC, tanto che tutti i cittadini di Paternopoli hanno potuto vederlo stringere mani davanti al seggio elettorale con lo scudo crociato ben apposto sul bavero della giacca. Purtroppo per lui non è andata bene perché i cittadini, per questa via, lo hanno pesato, lo hanno misurato ed è risultato mancante, fortemente mancante. Infatti l'UDC a Paternopoli ha ottenuto un magro 15,9% dei consensi. Eppure il sottoscritto lo aveva messo in guardia dal prendere parte direttamente alla campagna elettorale dell'UDC e lo aveva invitato a non scendere in campo, onde evitare possibili lacerazioni nella maggioranza divisa sostanzialmente fra chi lavorava per la campagna elettorale dell'UDC e chi per quella del PD. Sono stato però inascoltato.
La sconfitta elettorale subita dal Sindaco e da altri tre consiglieri comunali d'altronde non li ha indotti né ad un'attenta riflessione né ad un salutare bagno di umiltà, anzi, sono diventati ancora più arroganti al punto da ritirare la delega di assessore all'avv. Antonio Rauzzino del PD e a nominare in sua vece il geom. Luigi Barbieri dell'UDC. La nomina dell'assessore Barbieri è stata fatta la mattina del 14 aprile mentre erano in corso le elezioni politiche, forse anche perché il Sindaco presagiva la sconfitta elettorale e voleva così blindarsi in giunta. Da qui nasce la nostra richiesta di verifica politica, e sottolineo politica. A questo punto va aggiunto che il Sindaco stesso, nell'intervento del sette maggio dichiarava di avere solo rapporti personali con esponenti politici del PDL di Berlusconi, Fini e Bossi. Chiedo al Sindaco, allora, di spiegare a che punto arrivano questi rapporti. Può per caso il Sindaco di Paternopoli negare che poco prima delle elezioni politiche egli tentò di ottenere dalla giunta il voto favorevole per affidare ad una cooperativa sociale di Avellino l'assegnazione della Casa diurna per disabili, costata tre milioni di euro ed in fase di costruzione? Può il Sindaco di Paternopoli negare che questa richiesta fu caldeggiata da alcuni dirigenti Berlusconiani del PDL paternese? Può il Sindaco negare che il vice-Sindaco Storti, l'assessore Colantuono e l'allora assessore Rauzzino, tutti e tre del PD, indussero il Sindaco Barbieri a ritirare la proposta pena la bocciatura in giunta? Può il Sindaco negare che quando il sottoscritto seppe della sua volontà di assegnare la struttura a ditte esterne e non magari ad un consorzio di imprese locali lo raggiunsi telefonicamente e in quel colloquio egli mi invitò a contattare proprio questi dirigenti del PDL locale per raggiungere un accordo? Come spiega che dopo il ritiro in giunta della sua proposta, questi dirigenti del PDL mi informarono che avrebbero di li a poco costretto il Sindaco a ritirare la delega ad un assessore del PD, cosa che tra l'altro poi si è verificata? Il Sindaco di Paternopoli chiama questi pettegolezzi. Per noi, non lo sono. La verifica politica è necessaria e urgente anche perché l'attività amministrativa oggi appare piuttosto ferma e stagnante, nonché dal convincimento che per una prospettiva di risanamento e rilancio della comunità paternese bisogna partire dalle piccole cose di ordinaria amministrazione quali, per esempio, la sostituzione di una lampada dell'impianto pubblico, la pulizia di una fogna intasata, il taglio di una siepe, la riparazione delle buche sulle strade comunali, la pulizia e il decoro del paese, per poi passare a dare risposte concrete anche su questioni di maggiore interesse locale quale l'assegnazione di contributi per la ricostruzione dei fabbricati danneggiati dal terremoto, l'assegnazione delle integrazioni, il ri-finanziamento per i cosiddetti "trascinati" che fino ad oggi hanno realizzato solo le opere strutturali, la definizione e chiusura di tutte le pratiche del terremoto che sono state finanziate con la legge 219, l'assegnazione delle case popolari, la manutenzione delle strade rurali, il centro diurno per disabili, la casa della salute, il sistema integrato di servizi agli anziani e alle fasce deboli, le politiche per i giovani, la valorizzazione dei prodotti tipici locali, la Cittadella del Carnevale, la salvaguardia del territorio e la creazione del Parco fluviale dei fiumi Fredane e Calore. Sottrarsi alla necessaria verifica significa non aver imparato nulla dalla storia politica di Paternopoli. Già nel 2005, anche se in condizioni politiche diverse, il Sindaco Barbieri mostro il suo "pensiero politico debole" e costrinse sette consiglieri comunali alle dimissioni, aprendo di fatto la strada al commissariamento dell'Ente Comune. La verifica certamente si farà nonostante i tentennamenti del Sindaco e da parte nostra c'è tutto l'impegno a portarla a soluzione nell'interesse della collettività. Irrigidirsi, come fa oggi il Sindaco, ci obbligherebbe a sfiduciarlo e collocherebbe di fatto il PD all'opposizione di questa amministrazione comunale.
Data: 7/5/2008
Andrea Forgione, Delegato regionale PD