Pensavamo che dopo la nascita del Partito democratico e dopo la fuoriuscita di De Mita dalle fila dei democratici, l'Irpinia avesse finalmente voltato pagina. Ma come sempre, a volte ritornano. Infatti, i "quattro gatti" che ancora hanno la sfacciataggine di definirsi bassoliniani, dopo le macerie politiche lasciate in regione dal loro leader politico, lavorano per riportare nel partito i residui del demitismo. Questi signori, nostalgici del caminetto di Nusco, dove spesso si recano per ricevere ordini, sperano di sommare le loro esigue forze a quelle malconce di De Mita per dare la spallata alla segreteria provinciale guidata da Franco Vittoria. La somma di due debolezze però non fa mai una forza. Lo scopo malcelato è quello di continuare a rimanere aggrappati ai loro posti di comando ed alle posizioni di privilegio ottenute grazie alla compiacenza del vecchio sistema demitiano che continua a predicare bene per poi razzolare male. E' infatti singolare, che mentre da una parte Giuseppe De Mita parla di un movimento di liberazione per liberarci dai gestori di potere (?), dall'altra fa nominare assessore al Comune di Nusco Nicola Di Iorio per non fargli perdere la poltrona di Presidente della Comunità Montana Terminio-Cervialto. Poco importa a queste signore ed a questi signori se alle ultime elezioni politiche i cittadini con il loro voto hanno dimostrato di gradire il rinnovamento portato avanti dal PD di Veltroni e soprattutto di gradire l'allontanamento di De Mita dal PD. Il Partito democratico provinciale ha più volte affrontato, sia nelle riunioni di comitato che di direzione politica, il problema delle alleanze e la stragrande maggioranza dei dirigenti provinciali si è espressa sempre contro un ritorno al passato, al tempo della subordinazione e della dipendenza gerarchica dal grande capo, dove invece oggi i bassoliniani vorrebbero riportarci. Ha ragione Alberta De Simone quando afferma che una ipotetica alleanza con De Mita ci farebbe perdere le elezioni in Irpinia. Noi democratici di Paternopoli aggiungiamo che anche la presenza nelle liste, promosse dal PD di elementi bassoliniani, ci farebbe sicuramente prendere delle colossali batoste elettorali. A Paternopoli, infatti, la parola bassoliniano fa immediatamente mettere sulla difensiva gli elettori perché oramai questa parola è sinonimo di cattiva politica, di opportunismo politico, di privilegi di casta, e di sfascio delle istituzioni. Possiamo noi, cari democratici irpini, portarci dietro ancora questa zavorra legata a vecchie logiche di potere, che oggi appaiono ancor più becere e anacronistiche? Noi democratici veltroniani di Paternopoli riteniamo di no e perciò consideriamo i "quattro gatti irpini", che ancora trovano rifugio nel bassolinismo, una frangia fuori dal partito, una longa mano di Ciriaco De Mita, impegnati a sopravvivere allo smottamento dei loro consensi e del loro potere politico. Basta leggere i giornali di questi giorni per capire che i demitiani non li vuole più nessuno: AN non vuole aprire alcun confronto con loro, Forza Italia li vuole solo strumentalizzare, Gengaro li ha salutati per sempre, Pionati li considera nemici, la Sinistra li rifugge e noi del PD siamo geneticamente antitetici alle loro vecchie pratiche politiche. Solo gli orfani politici che rimpiangono il vecchio impero bassoliniano tentano di resuscitare un sistema di potere ormai morto e sepolto. Caro Segretario Franco Vittoria, caro Senatore Enzo De Luca, non ostinatevi a voler recuperare chi a questo punto lavora contro il PD, lasciamoli al loro destino politico che è quello di ricongiungersi ai loro amici demitiani. Sarà per loro, come l'abbraccio della vedova nera. Caro Segretario Vittoria, i democratici di Paternopoli sono convinti che la strada da seguire è quella che ci ha contraddistinto fin dalla nascita e che tu porti avanti con convinzione, cioè quella delle Primarie, se vogliamo continuare quel lavoro di rinnovamento della politica iniziato da Veltroni il 14 ottobre, quando 4 milioni di cittadini si recarono a votare per dare piena legittimazione al nuovo corso politico e alla nascita del PD. Oggi, come allora, noi democratici di Paternopoli saremo in campo per sottolineare la necessità di continuare nell'azione di rinnovamento che ci ha permesso di ottenere nella nostra comunità ben 610 voti pari al 41,6 percento dei consensi, sbaragliando gli avversari politici e chi voleva fare inciuci con De Mita, diventando così il primo partito di Paternopoli. Lanciamo la sfida a Gerardo Adiglietti che ci accusa di voler costruire il partito facendo casino in qualche paese di mostrare qual è il suo consenso e quello dei bassoliniani irpini. D'altronde, se il nostro "casino" ha prodotto questo ottimo risultato elettorale a Paternopoli, non possiamo che augurarci, come ha scritto Franco Maselli, di avere in Irpinia dieci, cento, mille esempi come quello di Paternopoli. Caro Segretario Franco Vittoria, hai dimostrato di avere più pazienza di Giobbe ma ora basta, i Generali senza esercito vanno messi in congedo se non intendono ritornare soldati semplici. Lascia che questi quattro veterani bassoliniani seguano il loro destino. Noi abbiamo un'altra missione: impedire che l'Irpinia diventi preda delle destre berlusconiane e ridisegnare un progetto di sviluppo democratico per la nostra provincia che guardi al futuro.
Paternopoli 15 novembre 2008
Andrea Forgione Delegato regionale del PD e Segretario cittadino PD di Paternopoli