L'INTERVISTA
Paternopoli/I Circoli lanciano la Candidatura di Giuseppe De Mita
Il Presidente Sandoli: indichiamo e sosteniamo la candidatura di Giuseppe De Mita
Condividiamo le valutazioni dell'onorevole Enzo De Luca
La quiete dopo la tempesta. Il sereno dopo la burrasca. Eppure quanta fatica! Ci viene a trovare in redazione il Presidente del Circolo di Paternopoli, Mario Sandoli. Solita cordialità, anche se è evidente il segno lasciato dalle ultime vicende del circolo.
Presidente Sandoli, dunque, sono archiviate le incomprensioni in seno al Circolo?
Non nascondo la difficoltà vissuta dal Circolo per darsi una nuova dirigenza, né quanto è rimasto sul campo. La difficoltà si supera guardando in avanti. E noi non abbiamo avuto esitazioni. Ci è costata fatica e la perdita di qualche amicizia a cui tenevamo tanto. Voglio solo sperare che il tempo ci dia ragione e che ci dia la possibilità di recuperare quell'amicizia a cui io personalmente tanto tenevo e che, non nascondo, mi procura dolore.
Adesso il Circolo rilancia la sua iniziativa politica a sostegno di Barbieri: quali le priorità?
Oltre a darci una dirigenza, abbiamo fatto giustizia anche di un altro luogo comune, cavallo di battaglia di tanti attacchi, che ci voleva avversari del Sindaco Duilio Barbieri. I fatti hanno dimostrato il contrario. Noi, perché Duilio è uno dei nostri, abbiamo fatto quadrato e protetto il Sindaco da chi, non necessariamente amico, ne vuole la sua difficoltà. Gli abbiamo chiesto atti coraggiosi. Ha risposto in Consiglio Comunale a chi gli chiedeva distinguo e provvedimenti improponibili, da rispedire nel caso sempre al mittente, come si conviene ad un vero Sindaco. Ha difeso uomini e politica come si conviene ad un vero uomo. E questa è la novità. E' questa la priorità che deve qualificare il suo Sindacato. E continuare così. I consiglieri comunali facciano i consiglieri comunali. Gli assessori facciano gli assessori. E rispondano in consiglio degli atti qualificanti del loro assessorato. La priorità, che deve prevalere in questa fase di grave difficoltà per la nostra comunità, è l'affermazione della "stagione della responsabilità" da vivere a tutti i livelli.
Nel dibattito sul PD sembrano prevalere più le incertezze che la voglia di andare avanti: quanto è alto il rischio che il processo si interrompa?
Devo rifarmi a quanto qualcuno, anche se non ricordo chi, disse che il Partito Democratico è un po' come l'Araba Fenice: "che via sia ciascuno lo dice, dove sia nessuno lo sa". Questo per dire che il dibattito è aperto, certamente, ma il risultato non credo sia scontato. Abbiamo un po' tutti difficoltà a comprendere quanto intorno ci è dato di vedere. Per esempio non ci appare chiaro il ruolo sul territorio di queste Associazioni per il Partito Democratico. Sono momenti di intermediazione politica? Sono agenzie di ricerca di adesioni politiche future? Oppure sono una traccia per una speranza futura. Oppure cenacoli di elaborazione politica? O che sono se, incomprensibilmente, si presentano già strutturate nei vertici? E ancora tante cose da capire. Come rendere visibile, per esempio, la tradizione popolare nell'incontro con i riformisti? E poi la collocazione internazionale nel Partito socialista. Cosa, questa, inaccettabile. Rappresenta "un''altra storia". Diventa per noi una contraddizione difficilmente sanabile. Anche noi siamo per il Partito democratico. Questo senza alcun dubbio. Ma il dubbio è sul percorso intrapreso. Avremmo preferito un "percorso di verità". Un percorso che riflettesse sulla modernità del popolarismo che, è storia, per primo intuì la necessaria "convivenza tra il partito nelle istituzioni e il movimento nella società". E' questo il punto di partenza. E poi andare avanti. Andare avanti bene, perché vede, il rischio che oggi corriamo è quello di arrivare al traguardo con tre partiti anziché con uno. E questo dà anche l'idea che si rischia, a voler bruciare le tappe, di "scivolare in un precipizio".
Non si prospetta un congresso unitario. A Giuseppe De Mita sarà contrapposto un candidato dell'ala Maselli. Spaccatura evidente, quanto ne soffrirà il partito?
Ho sempre pensato che è pretestuosa la collocazione politica che si sceglie, così pare, o per presunta offesa ricevuta o per risultato non ottenuto. Sono storie che non portano da nessuna parte. Anche perché ci si chiede se a presunta offesa non ricevuta o a risultato raggiunto, la posizione sarebbe stata la stessa. Io me lo chiedo. Ho anche la risposta. Tutti i Circoli risponderanno a questa domanda. Oggi siamo chiamati, però a fare giustizia di questo modo di intendere e di fare politica . E lancio un appello a tutti i Circoli perchè indichino da subito una candidatura a Coordinatore provinciale, forte, seria, credibile. Per quanto mi riguarda, cogliendo le valutazioni dell'onorevole Enzo De Luca, per un congresso degli iscritti e della società, trovo naturale indicare, lanciare e sostenere la candidatura di Giuseppe De Mita a Coordinatore Provinciale della Margherita. "Persona - come dice l'onorevole De Luca - vera sia sul piano umano che politico". La sua testimonianza quotidiana di attaccamento al Partito e di attenta partecipazione ai problemi delle Comunità d'Irpinia, certamente garantirà unità al Partito. Beh, se parla di sofferenza, vede sarà solo fisiologica. Oserei dire che, sicuramente, non ce ne accorgeremo. Vede, si sta facendo notte. Il sole rosso di sera, che dovrà cedere il passo all'ombra della notte, comunque ci assicura che domani, sicuramente è un altro giorno di sole.
L'intervista, finisce qui. Il Presidente Sandoli si congeda pregandoci di salutare con affetto quanti non dovessero condividere il suo pensiero.