Il Compare

Personalmente ritengo che, tra i doveri di un buon amico ci sia quello di essere un interlocutore, a volte anche crudele, per richiamare allo stato di coscienza tutte le "cazzate" che purtroppo la vita ci costringe a consumare.

Ho letto con grande piacere che l'amico, nonché padrino di cresima, sig. Pasquino Gennaro, in un documento pubblico, che ripercorre gli ultimi dieci anni, ha tentato di evidenziare, quello che a suo dire, sarebbero le mie contraddizioni.

Di questo lo ringrazio e mi prendo licenza di fare altrettanto, ricambiando l'attenzione.

Sig. Pasquino Gennaro:

  1. Lei è stato iscritto alla Democrazia Cristiana, al Partito Popolare, alla Margherita, seguendo il percorso politico dell'On. Ciriaco De Mita?
  2. Nel 1996, mentre il sottoscritto insieme a molti compagni di Rifondazione Comunista conducevano un feroce scontro politico con l'allora Sindaco Felice De Rienzo, Lei era, invece, organico alla lista "Stretta di Mano" quale pupillo di De Rienzo?

            Risulta vero che Lei votava i bilanci economici e che per tali servigi, De Rienzo volle    onorarla di nominarla Presidente della Commissione ex legge 219?

  1. Lei è la stessa persona che nel 1996 stigmatizzò in maniera rozza l'operato politico del compagno Forino Luigi, all'epoca leader di Rifondazione Comunista, che è invece persona di specchiata onorabilità?
  2. E' vero che Lei fu obbligato a tenere un comizio denigratorio verso il compagno Forino e che successivamente si pentì e pianse, chiedendo scusa all'amico Luigi in mia presenza?
  3. È vero o non è vero che successivamente, qualche anno dopo intese tradire politicamente anche il Sindaco De Rienzo e che la prima persona con cui si confidò fu il sottoscritto, al quale chiese di elaborare un documento politico entrato ormai nella storia di Paternopoli?
  4. E' vero o non è vero che nel 1999, abbandonato da tutti ed additato come un traditore, trovò sostegno solo nell'amico Forgione Andrea che si batté fortemente affinché Lei fosse in lista con Michele Storti, nonostante metà di quella lista lo considerasse inaffidabile?
  5. E' vero o non è vero che anche in quella campagna elettorale il sottoscritto Lo aiutò a scrivere i comizi e che Lei non seppe neanche leggerli?
  6. E' vero o non è vero che nottetempo, nonostante io fossi stato designato quale capogruppo di minoranza da tutti i candidati della lista "La Rosa", su sua richiesta precisa, Le cedetti il ruolo perché Ella disse: "è l'unica possibilità di riscatto morale che mi rimane".
  7. E' vero o non è vero che negli anni successivi alla nostra consiliatura di opposizione, tutti i documenti politici prodotti sono stati elaborati esclusivamente dal sottoscritto e che Lei arbitrariamente se ne va fregiando?
  8. E' vero o non è vero che successivamente, quando subentrarono interessi personali Lei mi pregò di astenermi dal fare politica onde creare un clima di dialogo con Felice De Rienzo che in quel momento si accingeva ad elargire i buoni contributi?
  9. E' vero o non è vero che successivamente, timoroso di non vedere riconosciuto il contributo a persone di sua conoscenza, non volendosi sporcare le mani, o verosimilmente, non avendo il coraggio, mi chiese di intercedere personalmente verso De Rienzo, cosa che io feci puntualmente e che mi pare aver risolto egregiamente?
  10. E' vero o non è vero che alla fine del nostro mandato di consigliere, quando Federico Troisi ritenne di dover azzerare il gruppo di opposizione, Lei abbandonò incazzato la seduta e successivamente, sempre nottetempo, in un incontro privato, mi manifestò di voler abbandonare la politica per sempre perché disgustato?
  11. E' vero che Lei chiese anche a me di ritirarmi dalla politica, come atto di solidarietà tra amici fraterni?

 

Vede sig. Pasquino Gennaro, io ho una sola parola e per questa sono pronto anche a dare la vita. Io non so se Lei è stato coerente o incoerente, io gli amici non li giudico. So di certo che mi sono ritirato dalla competizione elettorale come avevo promesso.

Lei invece ha trombato politicamente suo cognato Rabasca, votandogli contro il 5 gennaio e ne ha preso il posto.

Se Lei è un democristiano, mi permetta di rivolgerLe una domanda che è soprattutto una curiosità: Come fa ad avere la tessera dei DS se si è dimesso il 19 gennaio 2006 con una lettera inviata alla Federazione provinciale?

Siccome Lei va dicendo di essere un uomo colitico, Le chiedo a nome e per conto di chi parlava quando tentò di sottoscrivere un accordo con Alleanza Nazionale e Forza Italia e come ha fatto ad ottenere quasi ottanta preferenze quando in passato Lei non ha mai superato la trentina?

La risposta gliela do io: Lei ha chiesto e si è fatto votare dal gruppo di Felice De Rienzo e per questa via è tornato in possesso dell'eredità politica del suo vecchio maestro.

Per cui Lei oggi, in consiglio comunale, rappresenta le istanze di Felice De Rienzo e non quelle dei Democratici di Sinistra che invece sono rappresentate esclusivamente dal compagno Antonio Lo Vuolo.

Nell'augurarLe i migliori successi economici e nel contempo tanta salute, sono certo che saranno inversamente proporzionali ai risultati politici che potrà ottenere in questi cinque anni, visto che Lei non ha più una guida né un suggeritore.

Mi permetto di darLe un unico consiglio: non tenti di azzuffarsi politicamente con lo "scienziato" perché ci rimetterà di sicuro le penne, in quando Lei è divenuto un uomo colitico e pertanto si sforzi di scaricare questi cinque anni di consiliatura senza troppi mal di pancia.

Io da parte mia Le prometto che tra cinque anni promuoverò un azione di azzeramento e superamento come Lei aveva pensato di fare verso chi oggi Le ha dato l'occasione di candidarsi.

 

IL COMPARE, Andrea Forgione

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