Da Orvieto è finalmente cominciato il conto alla rovescia eppure solo alcuni mesi fa nessuno avrebbe scommesso un solo centesimo: il Partito Democratico si farà e la nostra aspirazione di dare al paese una forza politica progressista e riformatrice che porterà in sé identità plurime non è più un'utopia.
Per la prima volta i gruppi dirigente della Margherita e dei Democratici di Sinistra si sono riuniti non per ragionare sul progetto ma per confrontarsi sul perché, sul come e sul quando deve nascere il nuovo partito.
Ora la sfida sta nello spiegare questa prospettiva ai cittadini, cominciando dal chiarire i motivi che ci spingono ad unirci nel "Soggetto unico dei riformisti" e nel superare, sin da subito, quelle divisioni che ancora caratterizzano la Margherita e i Democratici di Sinistra nella società e nelle istituzioni periferiche.
Oggi siamo chiamati a dare risposte giuste alle nuove sfide che vengono dalla società, perché grandi sono i cambiamenti che ci coinvolgono. E'' il momento, non più rinviabile, di ricercare strumenti nuovi e concreti per rispondere a queste nuove sfide, che sono sotto gli occhi di tutti, quali l'immigrazione, la globalizzazione, la precarizzazione del mondo del lavoro, la necessità di ripensare lo stato sociale, la ricerca di uno sviluppo sostenibile, la richiesta sempre più pressante di democrazia partecipativa, la crisi della democrazia rappresentativa. Per dare risposte giuste a queste domande non basta riproporre semplicemente le esperienze e le teorie del passato.
Nel secolo scorso il mondo era diviso in due grandi blocchi: il sistema occidentale e il sistema comunista. Oggi il quadro è profondamente cambiato e dopo la caduta del muro di Berlino le culture riformiste, prima divise, hanno cominciato a dialogare e a trovare punti in comune fino a contaminarsi reciprocamente. In Italia, in particolare, in questi undici anni, i cattolici riformisti e la sinistra liberale hanno vissuto in Parlamento, l'esperienza dell''Ulivo esprimendo un comune punto di vista su tutte le questioni che hanno riguardato il lavoro parlamentare e la proposta politica.
E questa esperienza dell'Ulivo, in questi anni, è stata sostenuta da milioni di cittadini, da chi spende il suo impegno civile nei partiti, dal popolo delle primarie, da una coscienza diffusa, da tutti quelle persone che in ogni occasione hanno preferito dare il loro consenso ad un "Soggetto unico dei riformisti" piuttosto che al singolo partito, come ogni elezione dal ''96 ad oggi ha dimostrato.
Il confronto di Orvieto dimostra che possiamo finalmente lasciarci alle spalle il dibattito tra chi ancora pone questioni marginali e chi continua a rimarcare le differenze tra il riformismo cattolico e la sinistra liberale per giustificare la presenza dei due apparati di partito sul territorio nazionale e nelle istituzioni periferiche.
Non possiamo pretendere di convincere milioni di cittadini sulla necessità di dar vita al "Soggetto unico dei riformisti" e poi continuare a mantenere nelle istituzioni periferiche due gruppi politici separati, con visioni discordanti, e che nella nostra provincia spesso, ancora oggi, ripropongono schemi e logiche politiche che appartengono alla vecchia cultura democristiana o al massimalismo comunista.
Naturalmente, l'Associazione per il Partito Democratico per l'Irpinia, che ci onoriamo di rappresentare, accoglie positivamente la proposta dell'On. Luigi Anzalone sulla necessità di costituire il gruppo unitario dell'Ulivo alla Regione Campania e condivide le ragioni e la passione politica che Egli ha voluto imprimere nella missiva inviata ai consiglieri regionali della Margherita e dei Democratici di Sinistra.
A tal proposito, la nostra Associazione rilancia e invita la Presidente della Provincia, On. Alberta De Simone e il Sindaco di Avellino, Dott. Giuseppe Galasso a farsi promotori di analoga iniziativa in seno ai rispettivi consigli provinciali e comunali. D'altronde, diviene dovere morale prima che politico dar vita subito e senza esitazioni ai gruppi unitari dell'Ulivo anche alla provincia e al comune di Avellino per affrontare al meglio le emergenze in atto e dare una risposta positiva ai cittadini che si aspettano da chi li rappresenta maggiore coraggio e concretezza.
Avellino, 13 ottobre 2006
Il Presidente, Prof. Ing. Antonio Petruzzo
Il Vice Presidente, Andrea Forgione
Il Segretario, Arch. Alevidio Zoena