Il coraggio di proporsi

La tornata amministrativa 2006 ha evidenziato, se ancora ce ne fosse bisogno, una classe politica locale logorata da personalismi ed egocentrismi che hanno dell'assurdo.

Sia ben chiaro che tutti, indipendentemente dalla loro connotazione politica, hanno il diritto di presentarsi ai cittadini con un proprio programma o semplicemente con un idea per il bene del paese, fosse solo per essere fautori di una discussione o di una riflessione.

Ma tutto questo deve essere fatto alla luce del sole, avendo il coraggio di esprime le proprie convinzioni e assumendosi la responsabilità delle proprie azioni, senza nascondersi dietro presunte ideologie.

Assurdo soltanto pensare di  presentarsi qualche ora prima della chiusura dei giochi, nascondendosi dietro giovani, avvicinanti all'ultimo momento, che ignari di cosa stia accadendo e di come gli altri stiano approfittando della loro buona fede, vengono coinvolti in progetti senza alcuna sostanza e di cui non conoscono assolutamente nulla.

Vergognoso e meschino presentarsi, poi, dal referente di turno per dire di essere stati i fautori di un alternativa, dimenticandosi di chi, ingannati da loro, ha compromesso la propria dignità e la propria reputazione personale.

Dalla caduta dell'ex giunta Barbieri è passato un anno; ebbene nonostante ci fosse tutto il tempo per costruire progetti alternativi, sicuramente tutti validi, che avrebbero portato la comunità paternese ad un sano e costruttivo confronto, si è preferito fare il gioco del messia, tentando di spacciarsi per salvatori della patria senza poi costruire alcunché. Anzi sono state effettuate accurate operazioni di disturbo, demolendo le possibilità che si sono presentate e deridendo chi cercava, con tutte le difficoltà del caso, di creare un progetto nuovo e condiviso che non si focalizzasse sui nomi, ma prima di tutto sui contenuti, mirando alla risoluzione delle problematiche che sono sotto gli occhi di tutti.

E' ovvio che i compromessi ci sono sempre, per tanti motivi che non stiamo qui a raccontarci, ma quando c'è una forte coesione e si crede realmente in ciò che si fa, indipendentemente dal risultato elettorale, si può davvero essere soddisfatti del proprio operato e camminare a testa alta.

Quello invece a cui si è assistito, la mattina della presentazione delle liste, è un atto vile e meschino nei confronti di tutta la comunità, che dimostra come certe compagini rappresentino solo i propri interessi e nulla di più.

Lo ripeto con rabbia e fermezza: chi vuole costruire qualcosa deve avere il coraggio di mettersi in gioco, confrontarsi, essere capace di dialogare come essere capace di puntare i piedi quando lo si ritiene necessario. Bene ha fatto chi, tirato in questi giochi ed accortosi del marciume che c'è dietro, si è chiamato fuori, pensando ad un progetto futuro, aperto e chiaro.

Se il coraggio per fare questo non lo si ha, è bene dedicare il proprio tempo a collezionare farfalle o francobolli, ma non è lecito permettersi di scherzare con il futuro di un intera comunità.

Sono amareggiato e stanco di sentire sentenze da costoro, come sono convinto che proprio queste vicende ed il tramonto di chi fin ora aveva mosso i fili del potere sia un segno che la nostra comunità ha voglia di una svolta, ha bisogno di sentirsi realmente coinvolta nelle scelte che influiranno il proprio futuro, ricreando un armonia sociale di sano dialogo e confronto che renda Paternopoli un paese di cui essere orgogliosi ed in cui vivere e non un paese come tanti in cui sopravvivere.

 

Ing. Felice Pescatore

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