Il Coraggio di uscire allo scoperto

Nel breve giro di pochi anni, la nostra provincia non è più quella di prima, gli irpini stessi non si riconoscono più nei loro "governanti" e non hanno fiducia nel futuro. La mancanza di investimenti, lo scippo delle risorse naturali, la scomposizione del tessuto sociale, il senso diffuso di disagio, di precarietà e di incertezza, sono fattori che stanno minando le basi della convivenza civile e dell'organizzazione sociale come conosciuta sino ad oggi. Di fronte a questo profondo cambiamento, la politica si è trovata impreparata, soprattutto abituata, come è, a tempi propri ed a orizzonti ristretti.

Con un'azione di difesa, si è rinchiusa in una roccaforte protetta, trasformando la politica in un gioco di elite, allontanandosi dallo scambio necessario con la società e mettendo a rischio l'ideale stesso della democrazia. Soprattutto in Irpinia, la nostra Irpinia, che non incarnava solo un modello di potere politico clientelare ma si avvaleva di risorse aggiuntive del dopo sisma ‘80, si è rapidamente usurata quella condizione che, per quanto negativa, aveva garantito una certa prosperità per oltre due decenni. La provincia di Avellino si trova oggi di fronte ad una crisi profonda, mai conosciuta prima, i piccoli comuni dell'Irpinia si stanno spopolando velocemente e presto vedranno una silenziosa fine. Non passerà molto tempo, infatti, che le case di questi verdi borghi, di una bellezza unica ed incomparabile, saranno popolate solo da fantasmi del passato o da villeggianti del fine settimana senza memoria e senza radicamento.

Ancora una volta i politici nostrani, con i loro orizzonti ristretti, spesso purtroppo personali, non sono stati capaci di prevenire i cambiamenti e proporre le soluzioni ai bisogni soggettivi ed oggettivi della popolazione. Se non cambia la politica in questa provincia, nulla di quello che sarà fatto sarà efficace e la risalita sarà impossibile. La drammatica urgenza di una nuova politica è ormai avvertita da anni, in particolare nel popolo di centrosinistra. L'impegno e la capacità di leggere e interpretare correttamente le trasformazioni e i bisogni della nostra provincia sono il presupposto necessario per una politica moderna e lungimirante.

Ci serve, pertanto, un partito innovativo e generoso, non piegato sull'oggi, capace di scommettere sul futuro della nostra provincia e sulle nuove generazioni, preparato ad assumersi il rischio e la responsabilità della decisione, senza opportunisticamente rinviare i problemi; un partito accogliente, aperto alla società, al libero contributo di associazioni e movimenti, orientato all'ascolto e capace di creare spazi di integrazione per i singoli cittadini. Eppure, in questi giorni, chi ha seguito la formazione delle liste per le elezioni amministrative che si terranno il 27 e 28 maggio negli undici comuni irpini, e conosce bene la realtà di quelle comunità, sa perfettamente che ancora una volta è prevalso l'interesse del singolo partito e non quello della coalizione di centro-sinistra. DS e Margherita hanno perso una grande occasione in questa provincia, quella di presentarsi agli elettori come Partito Democratico in una coalizione più ampia, ovvero quella di assicurare un baricentro alla coalizione dell'Unione, capace di attrarre anche quella parte importante dell'elettorato che scommette sulla stabilità politica dopo la vittoria elettorale.

Ora noi ci chiediamo: Come possono gli apparati politici continuare a far finta di nulla e a barricarsi nel palazzo? Proprio ora che la nostra gente è in affanno. Proprio ora che ci vorrebbe un nuovo slancio. La politica non può deludere le aspettative di chi vuole costruire il proprio futuro in questa provincia. Perché alla fine il rammarico resterebbe quello di non aver fatto nulla per la nostra terra e per la nostra gente. I veri riformisti dovrebbero avere il coraggio di uscire allo scoperto e dare la parola ai cittadini, chiamandoli dentro una discussione politica che li riguarda direttamente, non fittizia ma reale sul futuro dell'Irpinia e dei loro figli.

 

Data: 8.5.2007

 

PRESIDENTE APD IRPINIA E COMPONENTE APD CAMPANIA

Prof. Ing. Antonio Petruzzo

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