Ieri notte è stato affisso sui muri del paese una sorta di manifestino con una poesia dal titolo “Il Funerale”, con ovvi riferimenti all’elezione del neo sindaco ed alla “morte” dell’onestà.
Ecco il testo della composizione:
Fate silenzio, tacete tutti, che avanzi la bara,
piangete, voi pochi, l’illustre estinto,
dolersi è d’uopo,
rialzarsi è d’obbligo.
Ponetela nel luogo che le spetta,
alta, ben vista
e trista,
cominci poi la litania,
oggi trionfa la tignosa viltà,
oggi vince la cattiva democrazia,
oggi è morta l’onestà.
Sentimento sì degno
cede il passo alla pigrizia, avarizia,
alla furbizia,
vizi turpi all’ingegno
volti più al servo che al padrone.
Il freno non sé posto a veruna velleità
chi comanda è il comandato,
il rovescio è qui la parte dritta,
distorta ed ampollosa è qui la verità.
Il potere sovrano ha così dato il suo verdetto,
popolo negletto, questo ho a dire:
semel in anno licet insanire
chiniam il capo al nuovo eletto.
Soffia, o vento, spazza via tutto,
cadi, o pioggia, lava via il lutto,
nel maledetto giorno della scelta funesta
oggi la quiete, domani la tempesta.