Il Gabbiano "ferito"

"I gabbiani, lo sapete anche voi, non vacillano, non stallano mai. Stallare, scomporsi in volo, per loro è una vergogna, è un disonore. La maggior parte dei gabbiani non si danno la pena di apprendere, del volo, altro che le nozioni elementari: gli basta arrivare dalla costa a dov'è il cibo e poi tornare a casa. Per la maggior parte dei gabbiani, volare non conta, conta mangiare". A questo gabbiano roseo, invece, non importa tanto procurarsi il cibo, quanto volare. Più d'ogni altra cosa al mondo, gli piace librarsi nel cielo. Ma a sue spese scopre che, a pensarla in questo modo, non è facile poi trovare amici, fra gli altri uccelli. Le liste protagoniste di questa tornata elettorale sono state presentate. Volti nuovi, altri noti. Qualcuno inopportuno. Il gabbiano è ferito. A nulla è valso il suo grido di allarme che ha squarciato il cielo freddo di questa rigida primavera paternese. Ha gridato, gridato forte: fermatevi. Siete ancora in tempo. Ridisegnate il futuro. Ha urlato a squarciagola: mandate via chi vola in modo pindarico, di qua e di la. Secondo le proprie convenienze. Secondo un guardarsi continuo allo specchio e ridacchiare "quanto sono bello". Il Gabbiano vola linearmente. Insegue il suo sogno che ha una meta precisa. Non si lascia andare a sbandamenti. E' deciso. La sua meta: una Paternopoli felice, unita e serena. Protagonisti: i giovani. I giovani che non hanno paura. Che amano mettersi in gioco. La loro cultura, il loro entusiasmo a servizio di una intera comunità. Mettersi al servizio di tutti: senza se e senza ma. Ma intanto ci tocca soffrire qualche presenza che avvelenerà questa campagna elettorale. Il gabbiano è ferito. E' offeso. Si poteva e si doveva fare di più e meglio. Non c'è stato tempo a sufficienza, si dirà. Ma i progetti per quanto belli che siano devono essere interpretati e fatti propri da chi ama mettersi in gioco. Potevate cercare ancora. Era semplice: bastava guardarsi intorno. Il gabbiano è ferito. Non condivide, poi, il muoversi disordinato di qualche partito. Si ha la sensazione che gli stessi non interpretino al meglio quanto viene chiesto in questo momento storico: coraggio, proposte e sobrietà. Gli organigrammi non contano. Nè condivide, si sente offeso, il sarcasmo dell'amico che ha messo in bocca a Pino, facendolo sorridere, riferimenti sul Gabbiano. Il gabbiano vuol solo ricordare all'amico ed a tutti che la sua immagine "è un'infinita idea di libertà, senza limite". E state tranquilli. Poi verrà il tempo delle scelte. Il Gabbiano monitorerà i pensieri di una Paternopoli stanca ma decisa a riprendere il cammino. Ve li dirà. Ed è certo di una cosa: Paternopoli sceglierà il timoniere che la guiderà verso mari tranquilli, senza sconti o riverenze. Paternopoli farà la scelta giusta.

Alla prossima

Il "gabbiano"

 

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