Il mai dimenticato Sergio Endrigo cantava..." che cos'è, c'è nell'aria qualcosa di freddo che inverno non è... . Che cos'è.....". Il Gabbiano respira, qui a Paternopoli, un'aria insolita e sospetta. L'appuntamento elettorale del 25 maggio 2014 è alle porte. C'è nell'aria qualcosa di freddo, freddo nel clima, certo, ma soprattutto nelle passioni, nei cuori. E poi ..... un silenzio sospetto, ma rumoroso. Tutti in attesa del botto. Un improbabile botto. Il Gabbiano è convinto, invece, che a Paternopoli tutti aspettano il 16 di aprile. Giorno del Miracolo per eccellenza. E un miracolo ci sarà se risponde al vero quanto già annunciato. Chi in modo arrogante, solitario e privo di progettualità voleva sfidare il buonsenso candidandosi alla guida del Paese, si dice che abbia fatto un passo indietro. E' già tanto. Se poi se ne sta a casa, il tanto atteso ed annunciato miracolo si è avverato. Poi tutti in attesa del 25 aprile, giorno della Liberazione. Liberazione dallo stordimento e dal danno che provocano le "periferie del mondo". Paternopoli non è il "centro" del mondo. Anzi culturalmente ed in termini progettuali, Paternopoli, rimane "periferia", "margine". Che col tempo infetta, diventa sempre più piccola, nebulosa e dai contorni indecifrabili. E le periferie della politica dalle nostre parti sono anche inespressive e non scaldano i cuori; provocano e scandalizzano. La risposta ai problemi di una Comunità, non può venire dal modello delle "periferie della politica": approssimazione, tutela, referenzialità, cecità sui reali bisogni della comunità. Chi ha consentito che la "periferia della politica" delle nostre terre restringesse sempre di più la sua capacità a leggere al meglio le esigenze della Comunità, provi a lasciare. Il paese non ne risentirebbe ed al contrario, la "periferia della politica" ritroverà prestigio, autorevolezza e coraggio. E poi il 25 aprile, giorno della Liberazione, è anche il giorno in cui saranno presentate ufficialmente le liste e conosceremo in via ufficiale i candidati a Sindaco. Sarà un giorno di liberazione. Il Gabbiano sa che qualunque siano gli schieramenti in campo, sarà un giorno di Liberazione. Vinta l'indifferenza verso la politica, sicuramente saranno in campo le migliori formazioni. Sarà uno scontro "vecchi" contro "giovani"? Il Gabbiano rispetta gli uni e gli altri. Però.... . I "vecchi" a Paternopoli, come altrove, sono quelli che hanno raccontato nel tempo pagine esaltanti di libertà e di progresso. Certo hanno sbagliato, ma è pur vero che anche i loro errori sono state lezioni, utili lezioni. I giovani, oggi e spesso, c'è nel loro dna del "vecchio" prima di manifestarsi. I giovani ed i vecchi appartengono a culture e storie che non sempre vanno nella giusta direzione che il paese invoca. Il Gabbiano percepisce che Paternopoli preferisce quella parte di giovani che già si sente "invecchiata" perché costretta misurarsi con il peso delle nuove difficoltà, delle nuove emergenze e cerca di dare risposte. Paternopoli, però, ama i giovani che non siano prigionieri di tutele. Ama i giovani che dispiegano la loro libertà di pensiero e di azione senza incrociare lo sguardo ingannevole di tutori che devono trovare la decenza di stare lontani dalla vita politica paternese. Paternopoli ama i giovani che invecchiano per trovare risposte ai tanti problemi, per gemiti di sofferenza che si ascoltano, per i tuffi quotidiani che fanno nel calice delle sofferenze altrui. Il Gabbiano lancia la sfida: Paternopoli sceglierà come suo Sindaco proprio tra questi "vecchi" e questi "giovani".
Alla prossima
Il "gabbiano"