Il Mago e il Politico Puro

La mia compagna di vita dice che sono un uomo che non conosce le mezze misure. Per me il mondo, secondo il suo punto di vista, o è bianco o è nero ed anche negli affetti o amo profondamente oppure odio irrimediabilmente.

Su una cosa ha sicuramente ragione lei: mi attardo volontariamente verso il viale che conduce alla saggezza, intesa come il regno dell'equilibrio, della moderazione e della tolleranza.

Per alcuni questo è un difetto, per altri invece risulta un pregio. Per il sottoscritto è semplicemente la prospettiva con la quale tendo e mi sforzo di comprendere il mondo e di relazionarmi con il genere umano. Anche in politica mi faccio guidare da questa logica.

In tutta questa pre-campagna elettorale, a Paternopoli, che ha visto protagonisti: avventurieri senza scrupoli, lacché di corte, saltimbanchi, capo clan, sacerdoti dell'esoterismo, si è sentita la mancanza di uomini politici puri. Cosa differenzia un uomo politico puro dai personaggi di avanspettacolo di cui parlavamo sopra? Gli avventurieri politici si caratterizzano per essere estemporanei, per non avere ideali di interesse generale, per perseguire con tutti i mezzi, leciti o illeciti, il proprio interesse. Ora a Paternopoli, non so grazie a chi o per quali ragioni i cittadini hanno saputo impedire a queste losche figure politiche, travestite da benefattori, di realizzare i loro progetti.

A far fallire i disegni di questi avventurieri non è stato certamente chi sollecitava la memoria, né chi, sfruttando i mezzi di comunicazione, è entrato più volte a gamba tesa nel loro gioco, né è stato il caso o la fortuna, ma esclusivamente il buon senso dei paternesi che ha impedito che si riportassero indietro le lancette della storia politica e si consegnasse il Paese nelle mani della degenerazione familistica.

Per cui oggi è possibile scegliere tra due progetti politici, entrambi legittimi: da una parte il centro-sinistra possibile di Duilio Raffaele Barbieri e dall'altra i Democratici di Sinistra. Questi ultimi, nell'inseguire il D'Ambrosio pensiero, si sono cacciati però in un vicolo cieco, dal quale a nostro modesto parere se ne esce solo rinnovando la classe dirigente locale ed abbattendo, per la via democratica, il gruppo di potere che gestisce la Federazione Provinciale dei DS. Per il secondo obiettivo bisogna attendere il congresso provinciale che si terrà durante l'estate, mentre per il primo ci vorranno minimo dieci anni e forse molte altre scoppole elettorali.

Ciò che intendiamo dire è che le elezioni amministrative del 28 e 29 maggio saranno certamente vinte dalla Lista della Bilancia ed il nuovo Sindaco di Paternopoli sarà l'amico Duilio Raffaele Barbieri. Siamo certi che l'amico Duilio saprà continuare sulla strada che abbiamo tracciato insieme e che è lastricata di democrazia, responsabilità e di gestione partecipata della cosa pubblica. Mancheranno in questi ultimi scorci di campagna elettorale, due uomini, protagonisti assoluti della scena politica degli ultimi dieci anni. Uno è il dott. Felice De Rienzo, già Sindaco per dieci anni e mio avversario politico da sempre (io i bilanci di "Zaccagnini" non li ho mai votati). Questa personalità politica appariva come un mago della politica: l'uomo che tutto può, il demiurgo della Polis Paternopoli, il Deus ex Machina della ricostruzione post-sismica. Visto da alcuni come un despota era al contempo, per i più, una mucca da mungere. Alla sua mensa hanno mangiato in tantissimi, qualcuno sopra e qualcuno anche sotto la "boffetta". Il giorno della presentazione delle liste, a pochi minuti dalla chiusura del protocollo elettorale, si leggeva sui volti dei numerosi presenti l'angoscia e la paura che Felice De Rienzo apparisse all'orizzonte, seguito da un centinaio di legionari, per presentare la sua lista. Invece l'ultima magia non gli è riuscita, e quando il dirigente comunale, sig. Marena, ha sancito la scadenza dei termini per la presentazione delle liste, dalla gente presente è partito spontaneamente un applauso liberatorio.   

L'altra personalità politica che mancherà è il dott. Federico Troisi, già Consigliere provinciale DS dal 1999 al 2004 e capogruppo di minoranza della scorsa legislatura. Leader della Lista "La Colomba", perse le elezioni per una manciata di voti. Artefice e protagonista della caduta della prima amministrazione Barbieri, durante l'estate 2005 si fece promotore insieme al sottoscritto ed a Giuseppe Rabasca, allora segretario DS, di un progetto politico che portasse all'Unione delle forze di centro-sinistra. Pur di realizzare quello che lui considerava un progetto politico avanzato, si era reso disponibile a mettere in gioco la propria leadeship anche in un contesto di primarie per la scelta del candidato sindaco. Come dire: idealità e responsabilità insieme. Un uomo politico puro. Questo fu scambiato da quattro "capre politiche" che oggi calcano lo scenario politico, come un maldestro tentativo di vendere il progetto politico "La Colomba" e contestualmente di vendersi egli stesso a chi gli poteva garantire avanzamenti di carriera. Non solo "capre politiche" ma anche detrattori della dignità altrui secondo uno schema stalinista ormai passato alla storia. Federico Troisi è stato "pugnalato" nel suo stesso partito, nella sezione da lui voluta, con l'assenso della Federazione provinciale e davanti alle persone che provano stima ed affetto per lui. Tra questi mi onoro di esserci. Io, compagno Federico sarò sempre tuo amico; so con certezza che non ti sei venduto (lo testimonia anche Rabasca) e che sei caduto semplicemente per l'ambizione mal celata e smodata di alcuni tuoi figli politici a cui forse hai insegnato le tecniche della politica ma che però non hanno la cultura politica per guidare i processi. C'è una sola condizione nella quale potresti apparire un "venduto": votare per la lista DS, per coloro che ti hanno usato come zeppa. Per ora mi sento di dire apertamente: "onore al compagno e amico Federico Troisi".

                                              

Per Sinistra e Mezzogiorno, il Portavoce compagno Andrea Forgione

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