Noi, democratici paternesi, apprendiamo dalla stampa a tiratura provinciale, edizione del 20 maggio 2010, che il sindaco di Paternopoli, Duilio Raffaele Barbieri e gli assessori sono stati messi sotto inchiesta con l'accusa di abuso d'ufficio e falso in atti d'ufficio. Il Gip del tribunale di Ariano Irpino avrebbe, secondo l'articolo di giornale, concluso le indagini preliminari ed avrebbe già inviato i provvedimenti ai diretti interessati. La vicenda prende le mosse da un atto di giunta, poi avallato dalla maggioranza del consiglio comunale, con il quale si faceva decadere dal ruolo di consigliere comunale il noto penalista avvocato Antonio Rauzzino, esponente di spicco del Partito democratico di Paternopoli. Rauzzino, in seguito, per tutelare la sua funzione politico-amministrativa, impugnò l'atto davanti al giudice ed oggi sembra che la giustizia abbia avviato il suo corso. Il provvedimento di decadenza del consigliere del Pd Antonio Rauzzino provocò a suo tempo grande scalpore nell'opinione pubblica sia per l'alto profilo professionale e politico di Rauzzino sia perché in provincia fu letto come uno schiaffo dei demitiani dato esplicitamente al segretario del Pd Andrea Forgione, noto per la sua politica popolare e fortemente incisiva. Il gesto dei demitiani, a nostro avviso, dettato da un ordine preciso di Nusco, oggi potrebbe ritorcersi come un boomerang contro il sindaco di Paternopoli e la sua amministrazione in scadenza di mandato. Infatti, se la notizia divulgata dalla stampa fosse confermata, il Pd paternese avrebbe vinto anche questo braccio di ferro con i demitiani. Sul punto intervengono proprio Andrea Forgione e Antonio Petruzzo del Pd di Paternopoli che asseriscono: "se la notizia riportata dalla stampa non verrà smentita, il sindaco e la sua giunta dovranno dimettersi perché l'operato della stessa nei confronti del nostro consigliere comunale è stato inqualificabile". "Noi - hanno riaffermato Forgione e Petruzzo - abbiamo piena fiducia nella magistratura, che siamo certi eserciterà le sue funzioni con imparzialità e correttezza, e prima di condannare il sindaco di Paternopoli aspettiamo il processo, ma in ogni caso dal provvedimento giudiziario emerge un dato politico che non può essere sottaciuto: gli amministratori che sono stati messi sotto inchiesta con l'accusa di abuso d'ufficio e falso in atti d'ufficio dovranno immediatamente dimettersi da amministratori e ridare la parola al popolo sovrano". Eppure, a suo tempo, erano stati messi in guardia dal fare gesti sconsiderati e antidemocratici ma evidentemente la voglia dei demitiani di prendersi la rivincita contro il Pd di Paternopoli era tale e tanta, dopo che Walter Veltroni aveva messo alla porta De Mita su suggerimento della base e quindi anche dei democratici di Paternopoli che avevano chiesto, a voce alta, un ricambio della classe dirigente, che li ha fatti sbagliare. Nei prossimi giorni vedremo l'evoluzione ma rimane il gesto inqualificabile fatto a suo tempo dai demitiani che oggi diventa materia giudiziaria. Per quanto ci riguarda come partito continueremo la nostra costruzione di una alternativa di centrosinistra da contrapporre alle forze reazionarie, conservatrici ed antidemocratiche della destra demitiana che governa alla Provincia e alla Regione insieme ai berlusconiani e che a Paternopoli assume scelte politico-amministrative tese ad impedire ad un nostro iscritto di svolgere il suo mandato di eletto del popolo. Ad Antonio Rauzzino, infine, va il nostro appoggio incondizionato e la nostra solidarietà umana e politica. Tieni duro Antonio e non mollare perché alla fine vince sempre la giustizia e la democrazia.
Avellino, 20 maggio 2010
Andrea Forgione e Antonio Petruzzo, Circolo PD "Martin Luther King" di Paternopoli.