Il PD replica all’UDC

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Il circolo “M. L. King” del Partito democratico di Paternopoli, risponde alle contumelie lanciate dai sicari politici del satrapo di Nusco e del di lui nipotino. In sostanza il neo coordinatore del circolo locale dell’UDC ha dichiarato pubblicamente, con un documento del suo coordinamento, che l’UDC non intende fare alcuna alleanza, in vista delle amministrative, con il PD di Paternopoli. In fondo, questo è il primo atto politico del neo coordinatore dell’UDC, dott. Giuseppe Tecce, e non è certo incoraggiante se inizia col porre una secca pregiudiziale verso una forza politica come il PD che a Paternopoli rappresenta, in ogni caso, la prima forza politica per consenso elettorale.  I democratici di Paternopoli non accettano lezioni da chi, come i demitiani, ha fatto del trasformismo politico una bandiera e non intendono stringere alleanza con chi ha la responsabilità politica di aver condotto il Comune di Paternopoli al dissesto finanziario.

Su questo punto vogliamo essere chiari perché è dal 1994 che i demitiani gestiscono ininterrottamente il Comune di Paternopoli, con alterne vicende, a volte divisi e a volte tutti uniti, ma sempre subordinati agli interessi di Nusco. Oggi, l’amministrazione comunale è praticamente un monocolore demitiano, eppure Tecce nel suo comunicato stampa non riserva alcuna parola di circostanza al suo sindaco uscente: non ne auspica la ricandidatura, non difende l’atto amministrativo, non lo ringrazia per il lavoro svolto. Con questo comunicato stampa, Tecce getta la maschera e rende palese la divisione interna all’UDC locale che oggi decide di detronizzare il sindaco demitiano Barbieri. Da una parte, dunque, si schierano gli amministratori uscenti che intendono ricandidarsi: due per la verità, e dall’altra si schiera il Tecce con qualche altro amico più anziano e globoso, dalla dialettica politica incline alla cristologica. In mezzo il vero “padrone” dell’UDC paternese: il dott. Vincenzo D’Amato a cui spetterà la decisione di ricandidare il sindaco uscente Duilio Raffaele Barbieri oppure di sostituirlo proprio con il coordinatore locale dott. Tecce Giuseppe.

In ogni caso, la scelta dell’UDC per Paternopoli sarebbe subordinata agli interessi di Nusco e non dei paternesi. Ma questa volta però le cose non andranno come in passato e i demitiani avvertono la difficoltà del momento. Infatti, l’alleanza che stiamo per costruire denominata: “Grande alleanza per Paternopoli” ha ottime chance per vincere le elezioni e per liberare i cittadini dal sistema di potere demitiano che tanti danni ha arrecato alla nostra comunità. Dalla consapevolezza di ciò, nasce la veemenza con cui Tecce attacca il PD e il tentativo, con il suo diktat, di dividere lo schieramento politico che ha dato vita a questa grande alleanza. Ma il progetto messo in campo da “Grande alleanza per Paternopoli” è granitico e la sconfitta per i demitiani quasi certa. In paese si dice che il prezzo della sconfitta a cui sta andando incontro il coordinatore Tecce sarà pagato politicamente dal dott. D’Amato.

Inoltre, tutti in paese sospettano che il coordinatore locale dell’UDC si muova su preciso ordine del “nipotino” che mira a liberarsi dei vecchi colonnelli dello “zio” per sostituirli con altri a lui più fedeli. Naturalmente, questa operazione tutta interna all’UDC mira a cambiare gli uomini solo in funzione della loro vicinanza al nuovo padrone dell’UDC irpino. In questo modo verrebbe detronizzato il sindaco uscente Barbieri per fare posto al neo coordinatore dell’UDC, voluto fortemente da Giuseppe De Mita. Paternopoli non potrebbe mai accettare un siffatto progetto: primo perché deciso a Nusco e secondo perché vengono riconosciute al sindaco Barbieri alcune qualità politiche che altri demitiani non hanno, quali per esempio la lealtà, la correttezza e il rispetto dell’avversario. Intanto, il PD di Paternopoli conferma la sua lealtà al progetto di Grande alleanza per Paternopoli e rinnova la volontà di battere alle prossime elezioni il progetto demitiano, anche perché la sfida del 2011 è fra i conservatori-trasformisti di Nusco e gli innovatori di Paternopoli. Noi, democratici, comunque, a differenza dei demitiani che pongono pregiudiziali “ad personam”, non chiudiamo la porta a nessuno. Siamo quindi disponibili a parlare di politica con chiunque pur sapendo che Paternopoli ha bisogno di una discontinuità nella gestione demitiana della cosa pubblica. Se poi Tecce si rimangia la pregiudiziale verso il PD e intende aderire al nostro progetto di grande alleanza, può anche legittimamente nutrire l’ambizione di candidarsi a sindaco, ma solo se accetterà di sottoporsi mediante le primarie al giudizio dei cittadini di Paternopoli. A Tecce, infine, ribadiamo che la sua manovra per disarcionare gli attuali amministratori dell’UDC per sostituirli con il suo entourage può anche riuscire ma, in questo caso, le mani se le deve sporcare da solo. Non faremo certo noi i sicari politici per favorire gli interessi del “nipotino” sul nostro territorio. A Paternopoli, piuttosto, conviene dare la spallata finale al demitismo per liberarsi finalmente delle catene che la opprimono da oltre trent’anni. Il prossimo sindaco, siamo sicuri, non si deciderà più a Nusco ma lo indicheranno con le primarie i cittadini di Paternopoli. E’ questa la promessa che il Partito democratico si sente di fare a tutti i paternesi.

 

6/11/2010

Andrea Forgione, segretario circolo PD Paternopoli

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