Giovedì sera a Lioni, nel corso dell'assemblea dei sindaci e delegati di enti e comuni che costituiscono il Consorzio Sociale Alta Irpinia, dove si votava per eleggere i membri del nuovo Cda, si è materializzato quanto da noi, i democratici veltroniani della Media Valle del Calore, annunciato alla stampa nel documento politico pubblicato alla vigilia di Natale, ovvero, il patto politico, siglato fra l'on. Ciriaco De Mita e l'on. Marco Mario Milanese, coordinatore provinciale di Forza Italia. Il patto politico, grazie anche ai buoni uffici di Giuseppe De Mita e del senatore Cosimo Sibilia, prevede che i Popolari di centro affiancheranno il PDL alle prossime elezioni amministrative che si terranno in Irpinia. Banco di prova di questo sodalizio fra demitiani e berlusconiani è stato appunto l'accordo sull'elezione del Presidente della Comunità montana Alta Irpinia, andata al demitiano Sindaco di Calitri Giuseppe Di Milia e l'elezione del Presidente del Consorzio Sociale Alta Irpinia che andrà al leader berlusconiano di Sant'Angelo dei Lombardi, Vincenzo Lucido.
Con questo accordo, l'on. Ciriaco De Mita è riuscito sì a conservare la Presidenza della Comunità montana Alta Irpinia, ma ha dovuto favorire l'ingresso delle destre in quel territorio che per più di quaranta anni è stato il suo esclusivo feudo politico. In pratica, con questo accordo, il leader di Nusco, guidato dalla rabbia e dalla sete di vendetta politica verso il PD che lo aveva estromesso dalla guida politica regionale, ha scritto il suo testamento politico, consegnando quella manciata di voti, che ancora detiene, al partito di Berlusconi. Una rabbia ed un odio politico profondo che nulla hanno a che fare con quel "ragionare di politica alta" che lo hanno caratterizzato come uno tra i maggiori esponenti della politica democristiana del secolo scorso. Un uomo politico che nella sua vita ha avuto l'onore, da Presidente del Consiglio, di stringere la mano a Ronald Reagan e Mikhail Gorbaciov, non può farsi accecare dalla rabbia e dal rancore, e per questa via, regalare il suo residuale consenso elettorale alle destre, che in Irpinia più che altrove, incarnano la demagogia, l'antipolitica, ed il populismo. Inoltre, con questo gesto il Presidente De Mita ha smentito se stesso e la sua storia politica. Solo per fare un esempio fra i tanti, ricordiamo le critiche che l'on. De Mita riservò al suo amico Giuseppe Gargani quando lasciò il Partito Popolare per passare nelle fila di Forza Italia. Egli sosteneva, in buona sostanza, che non avrebbe mai fatto il "maggiordomo di Arcore" in cambio di un seggio a Bruxelles. Per molto meno, per molto meno... egregio Presidente, ci verrebbe da dire oggi, dopo aver assistito alle performance di Calitri e di Lioni. Evidentemente le cose cambiano anche per chi invece doveva avere un ruolo di guida e di responsabilità politica, e questa esperienza dimostra a tutti noi che quando si perde il potere possono cambiare anche i punti di vista. Tanto è e ne prendiamo atto: anche Ciriaco De Mita va alla corte politica di Silvio Berlusconi. Tuttavia, il passato è il passato e il Partito democratico è nato non per guardare indietro ma per guardare al futuro del Paese. Però, quanto successo a Lioni giovedì sera deve farci riflettere, perché la vittoria del neo-asse De Mita - Berlusconi per l'elezione de Cda del piano di zona di Lioni è figlia anche di alcuni trasformisti politici che si sono sempre dichiarati democratici e che poi, alla prova del fatti, hanno agito favorendo il neo-asse De Mita - Berlusconi che si è costituito in Irpinia. Il riferimento è al Sindaco di Villamaina, Michele Marruzzo. Questi, e noi ne siamo testimoni, ha frequentato per molto tempo il PD ed in particolare il gruppo di amici di Franco Maselli, partecipando attivamente ad alcune riunioni dove erano presenti amministratori e segretari locali del PD. In queste riunioni il Sindaco Marruzzo di Villamaina esprimeva sempre giudizi severi sull'operato politico dei Popolari di centro di Ciriaco De Mita. Ma come sempre accade nelle migliori tradizioni del trasformismo politico, il Sindaco di Villamaina, convinto antidemitiano, come di incanto, folgorato sulla via di Damasco, si è trasformato nel più prezioso alleato del neo-asse De Mita - Berlusconi. Infatti, nonostante la sera prima dell'elezione avesse avuto un incontro con il Sindaco di Lioni, l'amico Rodolfo Salzarulo, incaricato per l'occasione dal partito di coordinare il gruppo dei sindaci del PD, nel quale lo stesso Marruzzo aveva affermato che sarebbe stato lui a rappresentante il Comune di Villamaina in assemblea e che mai avrebbe votato per Berlusconi, pochi minuti prima del voto di giovedì sera, ha abbandonato la riunione ed ha firmato sulle scale la delega ad un consigliere comunale di Villamaina, demitiano di ferro, che poi ha votato ovviamente per i rappresentanti del neo-asse De Mita - Berlusconi. Bravo Sindaco Marruzzo, lei è politicamente abile come Mandrake. Ovviamente, con questa scelta il Sindaco Marruzzo si è messo fuori dal Partito democratico, tanto che nei prossimi giorni chiederemo al Segretario provinciale, Franco Vittoria di riunire il collegio dei Probi viri per espellere il neo berlusconiano Michele Marruzzo dal Partito democratico. Inoltre, sappia Marruzzo che, nel frattempo, se dovesse avere la faccia tosta di frequentare la sede di via Tagliamento o altra sede del nostro partito saremo costretti a prenderlo di peso ed a metterlo alla porta come si conviene ad un trasformista politico che non rispetta l'impegno politico e l'elettorato. Nel nostro partito non c'è spazio per la furbizia, che rimane sempre una sottoclasse dell'intelligenza. Nei prossimi giorni valuteremo anche l'opportunità di chiedere ai nostri amici democratici di Villamaina di analizzare quanto verificatosi a Lioni e uscire da una maggioranza che si accorda con la destra. I democratici veri sono invece gente seria ed affidabile che tiene fede alla parola data ed agisce sempre coerentemente nell'unico interesse del bene comune.
Data, 16 gennaio 2009
Per i Democratici Veltroniani della Valle del Calore
Andrea Forgione - coordinatore del P.D. di Paternopoli e delegato regionale del P.D.
Antonio Petruzzo - delegato provinciale del P.D.