Pino Forgione, candidato a Sindaco di Paternopoli, cosa c’entra lei con la politica?
Nulla (sorride)! Intervista finita?
Nulla finora! Poi arriva il tempo delle scelte, delle decisioni difficili e del senso di responsabilità.
Lei quindi si annovera tra quelli che scendono in politica per “salvare i nostri figli”
So che è una frase fatta ma la realtà è questa. Forse la situazione è ancora più drammatica perché per salvare i nostri figli dobbiamo prima salvare noi, la nostra generazione. Se i padri perdono il lavoro è difficile pensare al futuro dei propri figli.
Sarà accusato di avere poca esperienza politica.
Sono i soliti luoghi comuni. Da un lato ci chiedono rinnovamento consigliandoci di coinvolgere solo persone nuove, dall’altro ci accusano di non avere esperienza politica.
Ma senza esperienza come farà a gestire un’amministrazione di un paese difficile come Paternopoli?
La lista che capeggio è composta all’ 80% da persone che, come me, non si sono mai cimentate in politica ma che hanno entusiasmo, capacità e le giuste professionalità per far bene. La Politica è inclusione, condivisione di obbiettivi per raggiungere un risultato, un cambiamento. E il cambiamento può passare attraverso l’impegno di persone nuove alla politica ma non all’impegno sociale, che con l’aiuto di persone più esperte e radicate sul territorio intendono realizzare un progetto di Rinascita del nostro Paese che va ben al di là della competizione elettorale
Cosa ha in mente per Paternopoli?
Vogliamo ridare vita ad una comunità, a ritrovare il gusto ed il piacere di vivere in paese, a ritrovare il senso e l’orgoglio di essere paternesi, superando le divisioni che hanno contraddistinto gli ultimi trent’anni post terremoto e consentendo ai giovani di non emigrare fuori dal nostro Paese.
L’obiettivo più importante del suo programma di governo?
Senza girarci troppo intorno: il primo obiettivo di una amministrazione non può non essere il tema del lavoro. Dobbiamo impegnarci a creare occasioni di lavoro: occasioni migliori per quelli che il lavoro già ce l’hanno, occasioni nuove per i disoccupati, condizioni favorevoli per quanti vogliano intraprendere una attività autonoma. Sono però convinto che la tematica del lavoro non si risolva con politiche della singola comunità ma tramite una forte sinergia con altri comuni. In questo contesto sarà fondamentale avviare un processo di collaborazione sia a livello provinciale che regionale, che superi i progetti prettamente locali e che inserisca Paternopoli in un progetto di sviluppo più ampio dell’intera Valle del Calore.
Cosa contesta al suo avversario Felice De Rienzo?
Sono stato un elettore di De Rienzo quando ero poco più che maggiorenne. Ora me lo ritrovo come avversario a 43 anni. Nulla contro la persona ma, detto che le responsabilità non sono certo tutte sue, c’è da chiedersi se stiamo meglio o peggio di 20 anni fa.
Ma lei una idea politica ce l’ha?
Ho sempre votato per partiti dell’area di centro sinistra ed alle ultime elezioni ho votato PD.
La sua lista ha quindi una connotazione politica?
Assolutamente no. L’esperienza della lista la “Rinascita” è prettamente civica anche se non nego che ci sia stato un coinvolgimento dei partiti, in particolare di quelli che compongono la squadra del governo centrale.
Lo vedremo come futuro esponente del PD?
Non lo escludo. Al momento siamo concentrati su un progetto di natura esclusivamente civica. Se ci saranno le condizioni per iniziare un determinato percorso politico, le valuterò e lo condividerò, in caso di elezione a Sindaco, con i mie consiglieri di maggioranza.
Per chiudere, si aspetta la solita campagna elettorale infuocata?
Al momento abbiamo iniziato con comunicati di gabbiani e dei soliti corvi (sorride). Dal nostro lato intendiamo fare una campagna elettorale pulita cercando di trasmettere la nostra passione, il nostro entusiasmo e i nostri messaggi ai cittadini
In bocca al lupo
Crepi il lupo!