INTERVISTA AD ANTONIO PETRUZZO, PRESIDENTE DELL'APD IRPINIA E COMPONENTE APD CAMPANIA
Con chi volete costruire il Partito Democratico in Irpinia?
L'idea che l'Ulivo nasca a prescindere dai suoi partiti, o senza di essi, è una idea sbagliata. Serve l'intesa tra Margherita e Democratici di Sinistra, ma anche il coinvolgimento pieno delle altre formazioni politiche riformiste; penso per esempio ai socialisti dello SDI e a chi sta lavorando in provincia per ricompattare tutti quei riformisti che si riconoscono nell'area liberalsocialista.
Sono sufficienti queste forze per raggiungere un consenso del 40%?
La società è più vasta dei partiti del centrosinistra. L'Ulivo, in questi anni, ha ricevuto tanti segnali da quella società civile che guarda a questo progetto con fiducia: le primarie; il maggior consenso raccolto dall'Ulivo rispetto ai voti ottenuti dai suoi partiti; il voto delle città, dei giovani, delle aree geografiche più sviluppate. Il Partito Democratico se vuole raggiungere un consenso del 40% deve aprirsi a tutto questo. Inoltre, l'unificazione del riformismo non può esaurirsi solo nella riunificazione della rappresentanza politica, ma deve sollecitare analoghi processi anche nella rappresentanza sociale del riformismo. Ed è chiaro che la nostra idea è quella di mettere in campo un processo molto ampio, che va al di là dei partiti e che per davvero rinnovi la democrazia italiana.
Nei DS c'è invece chi propone una federazione tra i due maggiori partiti del centrosinistra. Secondo lei è una buona idea?
E' arrivato il momento di lasciarsi alle spalle le reciproche appartenenze e di non farsi tentare da forme ibride di partito, che apparirebbero all'opinione pubblica come il solo tentativo di salvaguardare la vecchia nomenclatura dei due partiti. Siamo, pertanto, contrari alla proposta del senatore diessino Gavino Angius di dar vita ad una federazione tra DS e Margherita. Quindi, a nostro modesto parere, ci deve essere un partito su base federativa e non una federazione di partiti. Immaginiamo un partito unitario con centinaia di migliaia di aderenti, organizzato in tutti i comuni italiani, con una attività politica permanente. E, al tempo stesso, un partito aperto alla partecipazione dei cittadini, capace di promuovere primarie per scegliere i propri candidati, di consultare periodicamente gli elettori, di favorire forme flessibili di relazione con il mondo della cultura e dell'innovazione.
Cosa pensa della Margherita irpina e del futuro gruppo dirigente?
Finalmente è cominciato un cammino, anche se è vero che due mesi fa non sembrava così scontato. Sono fiducioso e guardo ai giovani dirigenti diellini con grande speranza. La Margherita, negli ultimi tempi, si è riunita non per discutere se realizzare questo progetto ma per confrontarsi sul perché e su come deve nascere la nuova formazione. Oggi nella Margherita non si troverebbe più qualcuno che dica: il PD non è una priorità. Anzi, c'è chi dichiara alla stampa con orgoglio: "Il Partito Democratico siamo noi". Chi si candida a guidare il partito, che in Irpinia ha maggiori responsabilità di governo, deve essere fermamente convinto della bontà del progetto anche perché dovrà farsi carico, successivamente, di guidare il processo costituente del Partito Democratico insieme a tutte le altre forze riformiste e alla società civile per dare anche alla nostra provincia una forza politica riformatrice, progressista e unitaria. Il Partito democratico non potrà nascere che dall'incontro tra la responsabilità dei gruppi dirigenti e la voglia di partecipazione dell'elettorato civico-ulivista (popolo delle primarie) che non si riconosce nei partiti.
E alla Sinistra Radicale dei DS che ha preso le distanze dal Partito Democratico che messaggio manda?
La stragrande maggioranza degli iscritti al partito dei DS sono favorevoli ad unificare tutte le forze riformiste. Non possono essere deluse le aspettative dei militanti e di tanti amministratori diessini. Il Partito Democratico serve anche per governare meglio la provincia e le numerose amministrazioni locali. Ma il "nuovo partito" non ha le porte chiuse e tutti possono essere partecipi del percorso costituente con le proprie opinioni, anche se molto critiche. E anche chi sabato si è recato a Roma per partecipare all'assemblea nazionale della componente mussiana dei DS, da subito può essere partecipe della costruzione del Partito Democratico con le proprie convinzioni e con la stessa dignità e responsabilità di tutti noi. Se poi i mussiani della federazione di Avellino ritengono inconciliabile il loro ingresso nel Partito Democratico, come vanno dichiarando sui giornali da qualche tempo, allora li invitiamo vivamente ad approdare, al più presto, in altra formazione politica per non ostacolare coloro che invece nel progetto ci credono e intendono lavorano per far confluire nel Partito Democratico il meglio che la sinistra liberale rappresenta in questa provincia.
Avellino 14.11.2006
Prof. Ing. Antonio Petruzzo