La decenza in politica

E’ ormai chiaro a tutti, anche a chi vorrebbe parlar d'altro e tapparsi le orecchie, anche a chi non vede l'enormità della “sconcezza” che colpisce l’Amministrazione Comunale in carica, che una cosa è ormai del tutto evidente: non si può far finta di nulla rispetto all’ultima presa di posizione del Vice Sindaco, che coerentemente prende le distanze dall’Amministrazione di cui fa parte. E per comunicarlo al Sindaco ed alla compagine amministrativa, addirittura scrive e protocolla una missiva. C’è qualcosa che non funziona in questo percorso. Possibile ci chiediamo, che Sindaco e Vice Sindaco non si parlino? O se lo fanno, non si comprendono? E quindi per spiegarsi meglio, si scrivono? E allora ancora più incalzante la domanda: ma che cosa li tiene insieme? Ce lo spieghino. Il Gabbiano a suo tempo raccontò bene che la candidatura del Vice Sindaco era inopportuna e questo non tanto perché si metteva in discussione il politico, quanto perché si avvertiva chiaramente che Sindaco e Vice Sindaco guardavano in direzioni opposte. Erano scese in campo umiltà, servizio, competenza, professionalità, arroganza, ambizione: tutte insieme non potevano coesistere. E così è stato. Si assiste ora allo scempio: si prendono le distanze e lo si fa in modo anomalo. Quando una convivenza, sia pur sofferta, è al capolinea, non ci si scrive, si va via. Nel caso ci si dimette e si combatte su altra sponda. Poi se tutto va a rotoli fa niente, tanto della gente chi se ne importa. E poi ci assale un dubbio. Forse ci si scrive per ricordare qualcosa e che? Miriadi di ipotesi. Ma siamo sempre profondamente garantisti ed i protagonisti di questa surreale storia sono delle persone per bene. Allora la strada è una e non ammette deroga: chi non si ritrova tragga le conseguenze e vada via, chi governa ed ha i numeri vada avanti. Ma si guardi al bene del paese. Questa incertezza logora, rende tutti più vulnerabili ed il paese sta avvertendo che qualcuno vuole portarci indietro di qualche decennio. Chi ha qualche anno ricorda bene. Ed al Segretario del PD al quale va la nostra stima per il suo saper cogliere ogni avvenimento del paese, ricordiamo che anche in questa occasione c’è qualcosa che ci divide. Non prima però di averlo ringraziato per la nascita del Comitato per il “sì al referendum costituzionale” a cui aderiamo con profonda convinzione. E se ha bisogno di noi siamo a disposizione. Non siamo però d’accordo su quanto e come vede gli avvenimenti politici del paese. In questa ultima vicenda, avremmo preferito che ci raccontasse del suo profondo disgusto per quanto stava accadendo. Il luogo deputato a raccontare un disagio, che può essere anche legittimo, è il Consiglio Comunale. E’ questo quanto ci saremmo aspettato dal Segretario del PD. E non un semplice, vogliamoci bene rivolto al Vice Sindaco col quale ci si adopererà per porre fine all’azione di questa Amministrazione. Comprendiamo il tornaconto politico che dalla vicenda potrebbe trarsi, ma ribadiamo con forza la regola che decisioni così importanti non siano veicolate attraverso missive, ma solo con intervento deciso in Consiglio Comunale e se il disagio dovesse prevalere sullo stare insieme, andare via comunicandolo. Crediamo che l’Amministrazione Comunale avrebbe fatto, logicamente, qualche riflessione in più sull’andare avanti o meno. Alla fine di questo intervento, crediamo che ne usciamo tutti malconci, sia quelli che hanno sostenuto quest’Amministrazione, sia quelli che l’osteggiano. Una cosa è certa: non si può andare avanti in una situazione di stallo. Prevalga da subito la decenza nei comportamenti e si guardi al bene della Comunità. Le decisioni, poi, sono conseguenti.


Mario Sandoli
per la nascente Associazione Culturale “il gabbiano”

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