La guerra dei decaloghi

Il nostro compaesano Giuseppe Petruzzo ci ha inviato una serie di decaloghi da confrontare con quello proposto dal Comitato Civico di Salute Pubblica.

Principi per un "DECALOGO DELLA BUONA AMMINISTRAZIONE" approvato dalla Direzione Provinciale dei Democratici di Sinistra di Napoli.

 

  • 1. Il Consigliere comunale eletto non assumerà incarichi di gestione in enti controllati o partecipati dal Comune né potrà essere designato in Consigli di amministrazione o altri organismi analoghi;
  • 2. L'Amministrazione si impegna ad istituire un Albo delle imprese di fiducia, cui affidare, mediante sorteggio pubblico ed a rotazione, appalti per i quali non è obbligatorio il ricorso a procedure di gara;
  • 3. L'Amministrazione, nell'affidamento di incarichi professionali in materia di opere pubbliche al di sotto della soglia per cui è previsto l'espletamento di una gara, si impegna ad istituire un elenco dei professionisti di fiducia secondo criteri di competenza e professionalità;
  • 4. L'Amministrazione si impegna a costituire la Consulta cittadina anticamorra, con il contributo delle associazioni, del mondo della scuola, delle forze sociali;
  • 5. Il Consigliere comunale eletto e l'amministratore pubblico si impegnano a non favorire o sollecitare l'assunzione di parenti ed affini presso aziende che abbiano rapporti a qualsiasi titolo con l'Ente;
  • 6. Il candidato al Consiglio comunale, in occasione della campagna elettorale, si impegna oltre che allo strettissimo rispetto della norma che vieta il voto di scambio anche a non utilizzare, ai fini di propaganda, mezzi eccessivamente onerosi e non confacenti alla dignità della funzione cui aspira;
  • 7. L'Amministrazione, nell'adottare provvedimenti di carattere generale che interessino la collettività locale, si impegna a garantire la massima pubblicità attraverso forme idonee di comunicazione ed assicurando il coinvolgimento e la partecipazione della cittadinanza;
  • 8. L'Amministrazione, in ipotesi di procedure di evidenza pubblica, in particolare di gare di appalto, si impegna ad attivare forme di pubblicità più estese di quelle previste inderogabilmente dalla legge, attraverso avvisi, manifesti e pubblicazione sulla stampa, al fine di garantire la massima partecipazione e trasparenza;
  • 9. Nel caso di esternalizzazione e concessioni di servizi attraverso organismi partecipati, anche con quote minoritarie, l'Amministrazione vigilerà circa il rispetto del principio di evidenza pubblica e di trasparenza, sanzionando gli amministratori che abbiano posto in essere comportamenti non conformi ai canoni di buona amministrazione;
  • 10. Le amministrazioni locali, nella formazione del Bilancio preventivo adottano la modalità del Bilancio Partecipato, perché attraverso il coinvolgimento vivo e concreto di tutte le istanze sociali si realizzano più avanzati meccanismi di trasparenza.

 

IL DECALOGO DEL CARDINALE DI MILANO, DIONIGI TETTAMANZI

L'arcivescovo di Milano Cardinale Dionigi Tettamanzi, nella giornata del 4 febbraio u.s., ha rivolto agli amministratori e politici della diocesi di Milano un richiamo per amministrare con coerenza e giustizia il bene comune .

E ha indicato il decalogo del buon amministratore :

  1.  Preferire la giustizia sopra ogni cosa.
  2. Rispettare la legge in qualsiasi situazione.
  3. Non dividere la legge e la giustizia.
  4. Scegliere i migliori e non i cosiddetti amici.
  5. Anteporre il bene comune al proprio.
  6. Valorizzare le risorse della comunità.
  7. Non accettare mai denaro e favori.
  8. Non utilizzare i beni di tutti per uso proprio.
  9. Non retribuirsi oltre il dovuto.
  10. Accordare preferenze solo ai più deboli.
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