La Guerra di Liberazione

Ieri, veglione della befana, nella sezione DS di Paternopoli si è consumata la notte dei lunghi coltelli del partito. Il leader maximo, on.le Michele D'Ambrosio, Presidente della Federazione provinciale, ha sancito la fine politica di Federico Troisi e della segreteria Rabasca.

Non sono uno sprovveduto né un ingenuo, e se Michele D'Ambrosio crede che mi farò da parte ha fatto male i conti.

Io non sono un Mussiano, non lo sono mai stato, sono un riformista dal 1999. Ero vice segretario della sezione Nilde Iotti, non perché gradito a Michele D'Ambrosio ma, fortemente voluto dal segretario Giuseppe Rabasca e dallo zio del segretario compagno Felice Pescatore.

Il segretario credeva che nella segreteria unitaria tutte le anime del partito dovessero trovare rappresentanza e visibilità. On.le Michele D'Ambrosio non è questa la collegialità? Tutti conoscono la storia politica di Paternopoli degli ultimi due anni: Io scippo consumato dalla vecchia margherita, la successiva caduta dell'amministrazione stretta di mano e poi l'impegno personale e di alcuni compagni di costruire l'Unione. Progetto politico e strumento per superare i danni del vecchio civismo.

Tutti sanno della mia battaglia per eliminare le politiche ad personam e per allontanare la politica dai malazei. Tutte le forze di centrosinistra avevano sposato questo progetto, mancava solo la ratifica del nostro partito. Ebbene, paradosso dei paradossi, il nostro partito ratifica la ricerca dell'accordo di centrosinistra ma rilancia, ad arte, ponendo come conditio sine qua non una pregiudiziale personale e per questo sgozza politicamente il suo più autorevole esponente locale dott. Federico Troisi. Questo modo di fare politica non mi appartiene. Il compagno Michele D'Ambrosio ha inteso con questa scelta, che io considero scellerata, furba e scaltra ma di corto respiro, tenere semplicemente il punto con Nusco usando Paternopoli come piede di porco. Paternopoli è una roccaforte, per il D'Ambrosio pensiero, che non deve cadere ora. Da qui è nata la crisi del centrosinistra provinciale e da qui Michele D'Ambrosio vuole sanare la soluzione di continuo non prima di aver ottenuto i migliori posizionamenti per se e per i propri parsonali nella lista Uniti nell'Ulivo che egli spera sia capeggiata dall'on.le Ciriaco De Mita. Come dire Michele D'Ambrosio è una mente raffinata ed il sottoscritto è intelligente ma ingenuo. Veda on.le Michele D'Ambrosio io ho una mia verità molto più semplice della sua: nel 2004 fui protagonista della stagione politica della Colomba (esperienza che io considero finita) la Margherita di allora intese non mantenere l'accordo che aveva sottoscritto e si alleò con Felice De Rienzo.

Dopo un anno la maggioranza implose e noi come gruppo facemmo semplicemente il nostro dovere di forza di opposizione. Dopo di ciò, secondo me, bisognava e bisogna superare inutili contrapposizioni, faide e vendette trasversali. L'Unione era e resta questa occasione. Non si può decapitare segretaria e candidato dei DS (candidato che per 30 armi lo ha servito e riverito) per porre un veto a Duilio Barbieri. Io sono fortemente convinto che i nuovi e vecchi scugnizzi D'Ambrosiani tra qualche giorno, date le dimissioni irrevocabili del mio amico compagno segretario Giuseppe Rabasca (dimissioni rassegnate nella mani del segretario provinciale Raffaele Aurisicchio), occuperanno la sezione Nilde Iotti e tenteranno, maldestramente, di trasferire la sezione dei DS in qualche angusto locale di piazza Angelo o meglio ancora di contrada Barbassano. A buon intenditore poche parole. D'altra parte Michele D'Ambrosio e Raffaele Aurisicchio durante la riunione, ad un certo punto, hanno fatto l'identikit del potenziale candidato dichiarando testualmente: cari compagni il candidato potrebbe essere un uomo della colomba con la tessera della margherita.

Michele D'Ambrosio insegue il sogno di realizzare la Colomba ‘Mbuttita a parti invertite.

Non mi resta che iniziare da oggi una battaglia di liberazione che parte dalla federazione provinciale di Avellino del mio partito, smetterò la mia lotta politica solo quando l'on.le Michele D'Ambrosio non sarà più il feudatario dei DS irpini. In questa direzione annuncio le mie dimissioni da vicesegretario della sezione Nilde Iotti di Paternopoli e la mia adesione ufficiale alla componente interna chiamata Sinistra e Mezzogiorno che costituisco formalmente nel direttivo della sezione di Paternopoli. Vigilerò sulla tenuta democratica di questo partito e sul rispetto delle sue regole statutarie. Rivolgo un appello ai compagni e compagne: Mariagrazia Valentino (vice sindaco di Nusco), on.le Rosetta D'Amelio (assessore regionale), compagno Lucio Fierro, compagno Peppino Di Iorio, compagno Gerardo Adiglietti e compagno Gallicchio, di Bisaccia, a lavorare per evitare la deriva autoritaria che il nostro partito sta subendo.

Rivolgo un invito ai compagni di Paternopoli, che sono sempre stati riformisti e fortemente critici con Michele D'Ambrosio, ad aderire alla nuova componente. Ad alcuni amici e compagni che stimo e che voglio citare: Giuseppe, Giovanni, Giuseppe, Giovanni, Franco, Antonio, Mario, Salvatore, Antonio, Ernesto, Felice, Luigi e naturalmente Federico, ricordo che la battaglia comincia adesso e si arricchisce di scenari simpatici ed accattivanti. Michele D'Ambrosio vedremo chi la vince!

La lista la tenimo puro nui ed ho detto tutto.

 

Befana gennaio 2006

 

Forgione Andrea

Direttivo DS sezione N. Iotti - Paternopoli

Fondatore componente Sinistra e Mezzogiorno - Paternopoli

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