Partiamo da un dato oggettivo: la politica paternese stenta a decollare e non riesce ad assumere quel ruolo di garante del quotidiano che gli spetterebbe.
Il nostro è stato da sempre un comune di sinistra, perché nell'immaginario comune si ritiene che i problemi del sociale appartengano a quest'area politica piuttosto che all'altra, e sinceramente non sono qui ad esprimere le mie noti opinioni a riguardo. Fatto sta che ultimamente i paternesi si sono improvvisamente riscoperti di destra e addirittura si rischia che i partiti storici della sinistra scompaiano dal panorama locale.
I più ingenui sostenitori della destra crederanno che questo sia un bene, che ciò porterà ad avere partiti diversi con un modo di fare politica nuovo e più serio e, quindi, tanto meglio se l'altra parte se ne va a casa.
La mia convinzione personale è però alquanto diversa e, da uomo di destra, seguo con preoccupazione le vicende che affliggono i miei avversari politici. Qualcuno potrebbe storcere il naso, ma fermatevi un attimo a riflettere: senza la sinistra con cui confrontarsi e scontrarsi, come si comporterebbe la destra? Mah, probabilmente non meglio di come oggi si comporta la prima. Basterebbe, probabilmente, un problema qualsiasi e facilmente ci si ritroverebbe l'uno contro gli altri.
Perché mai queste considerazioni? Prima di tutto perché la politica è fatta dagli uomini, uomini che sono uniti quando c'è qualcuno da fronteggiare, ma si fronteggiano quando sono rimasti soli. Inoltre una democrazia sana si fonda sull'avere sempre e comunque più alternative, che abbiano ben presenti le proprie identità e le proprie differenze e che permettano al cittadino di scegliere con serenità e con convinzione nell'interesse proprio ed in quello della società a cui appartengono.
Il giusto sta nel compromesso ed il confronto porta sempre a soluzioni che tutelino gli interessi di molti piuttosto che quelli di pochi. Non esiste in politica il bene o il male, esistono due modi di interpretare le cose, ma resta il fatto che il ruolo di chi fa politica è quello di trovare soluzioni ai problemi e non perdersi in inutili chiacchiere.
Oggi i paternesi hanno bisogno di una politica concreta, che sia, appunto, vicina ai loro problemi e non concentri i suoi sforzi in inutili guerre di quartiere. Sono stufi dei rancori che si trascinano nel tempo e, soprattutto, sono preoccupati per un presente incerto ed un futuro che sembra destinare il nostro paese a implodere in se stesso, a divenire poco più che un puntino sulle cartine geografiche.
E poi, consentitemelo, non si parla di politica nei partiti, non si prova in alcun modo a costruisce la classe dirigente del futuro, ma si pensa solo a restare in stasi, a galleggiare in attesa della prossime amministrative per tentare l'agoniato assalto alla poltrona di Sindaco, come se quello fosse il fine ultimo.
La politica è molto di più, ma sembra che questo ai politicanti interessi poco.
Ing. Felice Pescatore