La nota del “gabbiano”

Paternopoli in marcia per le amministrative del 2014. Sembra con affanno. Soliti rituali. Solite ansie. Palpabili preoccupazioni. La politica, poi. Una politica che non c'è. Quel che resta dei partiti è solo "macerie". Un civismo che avanza. Preoccupa. Se è espressione di "conservazione", di "buio", non ha possibilità di affermarsi. Spieghino meglio. Paternopoli, ancora, è un paese senza storia. Un paese prigioniero di pochi. Pochi senza idee. Un paese preda di chi racconta giornalmente il niente ed il contrario del niente. Paese senza regole. Paese senza speranza. Un paese senza regole e senza speranza è un paese che non ha futuro. Paternopoli, un paese invecchiato. Generazioni "sconfitte" che non si arrendono. Incapaci di fare un passo indietro. Quasi che il "tempo" ed il suo "svolgersi" fosse in mano a pochi. Sempre gli stessi. Si riciclano e non spiegano. Partiti. Basta una sigla ed eccoti trovato il "referente". Li chiamano oggi, così, "referenti" e non più "responsabili". Il referente può essere a tempo. Ha tempo di cambiare. Non risponde a "idee", ad "appartenenza certa". Risponde solo a chi lo ritiene al momento "referente" e gli deve "dar conto". E' privo di "responsabilità" verso il paese. Ecco a Paternopoli è venuta meno la "responsabilità". Quella che ti faceva tenere ferma e "dritta" la barra del timone e "rigida" la schiena. Ognuno, poi, per conto proprio. Incuranti di quanto si muove intorno. Insensibili alle disattenzioni che producono solo rovine. Eppure Paternopoli può e deve rialzarsi. Percorsi politici "innaturali", "datati" e privi di coraggio non possono essere condivisi. Qui a Paternopoli, è palpabile, ti accarezza pensiero, mente, anima e corpo, la domanda che il paese pone, il "nuovo" ed i "giovani". Nuovo che sia opposizione intransigente ai rituali del passato, anche se rivisti e magari corretti. I giovani. Dove sono i giovani? Paternopoli ha bisogno dei giovani. Giovani, però, che non siano già vecchi in pensiero, parole ed opere. Paternopoli ha bisogno del "coraggio" dei giovani. Ha bisogno del loro "volare alto". Paternopoli non può permettersi di consegnare alla rassegnazione fior di gioventù preparata e libera. Rappresenta il futuro. Paternopoli non può far finta di niente rispetto alla riproposizione di rituali che non tracciano futuro e speranza. Paternopoli ha necessità di una "scossa". Una scossa che ridisegni il futuro ed i cui attori principali se non addirittura protagonisti esclusivi siano i giovani. Agli altri, a tutti noi, tocca fare un passo indietro. Non con la "rinuncia". Non con il "disimpegno". A Paternopoli non c'è più spazio per il "disimpegno". Agli altri, a tutti noi, tocca accompagnare con responsabilità, lealtà, saggezza e buoni consigli i giovani a cui Paternopoli affiderà sicuramente il compito di farla di nuovo "vivere".
Alla prossima.

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