Comunicato stampa della componente “Sinistra e Mezzogiorno” Democratici di Sinistra sezione “N. Iotti” Paternopoli
Un mio caro amico, stimato da tutti a Paternopoli, Tommaso Gregorio, alla luce della sua
consolidata esperienza elettorale e politica, tanto che è unanimemente riconosciuto come un combattente baciato dall’equilibrio e dalla saggezza, dice che questa campagna elettorale è stata straordinaria ed anomala.
Straordinaria perchè e stata ricca di colpi di scena, anomala perchè è stata vinta in anticipo dalla lista de “ La Bilancia” e perchè i mezzi usati sono stati diversi da quelli del passato.
Ha perfettamente ragione.
Per la prima volta la lotta politica ha avuto come terreno di scontro e proposta i giornali. Praticamente anche a Paternopoli sono entrati prepotentemente gli organi di stampa quasi come esclusivo strumento di comunicazione politica. Tutti quelli che si sono affidati solamente al vecchio porta a porta, al credito personale o peggio ai rapporti di sangue hanno miseramente fallito non essendo riusciti ad aggregare consensi intorno al loro progetto politico che, privato del palcoscenico offerto dalla stampa, appariva ai più come una alchimia funzionale solo ai propri interessi.
La politica è diventata mediatica.
Paradosso dei paradossi ha fallito anche chi, ad arte, è stato sovraesposto sulla stampa al fine di stimolare la profonda riflessione nel lettore ed è,ora, prova a sostegno di chi crede nella comunicazione. I detrattori dei giornali sostengono invece che le colpe siano da ricercare altrove. Poverini non si rendono conto che il loro è un pensiero politico neandertaloide e che cercare il capro espiatorio è una semplificazione che non li fa avanzare.
Chi si attarda rispetto agli organi di stampa rinuncia a fare politica perchè essa assume valore solo quando diventa “legibile” e si sottopone al giudizio dell’opinione pubblica. Tutto quello detto al chiuso di quattro mura non ha valore politico.
Attraverso gli organi di comunicazione si può stimolare l’immaginario collettivo, indurre la discussione, rappresentare un progetto, raccontarsi e raccontare.
Come si può rinunciare ad uno strumento cosi potente?.
Da oggi in poi gli scettici hanno avuto la loro smentita e dovranno adeguarsi se non vogliono scomparire. È ovvio che questa comunicazione, in una democrazia avanzata, non basta per costruire un consenso. Occorre capacità di ascoltare e leggere il territorio, sensibilità per individuare le risorse, mentalità di servizio, capacità di progettare percorsi praticabili e senso della misura.
La condizione discriminante fra la politica vera e l’arte “del grande inganno” rimane sempre la partecipazione del popolo che si attiva con l’onestà, lo spirito di sacrificio, la disponibilità, l’amore per il bene collettivo.
Siccome a Paternopoli la maggioranza pratica il gioco del “futticompagno”(mi si passi il gergo) tutto si è risolto in un gioco di veli, di visto e non visto che la stampa ha sottoposto ai lettori. Complice il contesto pre-democratico che la nostra comunità sta attraversando da più di 15 anni, i lettori più attenti avranno colto che la realtà dei fatti e degli uomini è stata sostituita da una realtà virtuale, creata come diversivo per attrarre l’attenzione su altro mentre chi doveva lavorare al progetto ha potuto farlo indisturbato con grande quantità di tempo a disposizione.
Tempo e capacità di reazione sono il segreto del successo.
Peccato che nella sezione dei DS di Paternopoli ci sono persone che non credono nella comunicazione. Questi, in odio alla stampa, hanno finito per odiare anche chi si serviva di questo strumento. Mossi solo da rancore e dalla sete di vendetta già dalla estate si attivarono per abbattere la segreteria Rabasca. Una volta screditando, una volta offendendo, una volta tradendo.
Oggi ne abbiamo le prove. Ad agosto dell’anno scorso, mentre Rabasca era intento in uno scontro “giornalistico” su questioni politiche con il Comitato Civico alcune “capre politiche” si recarono dal portavoce del Comitato, l’amico ing. Antonio Petruzzo, per f are le scuse del partito e per definire Rabasca un povero scemo impazzito e promettere che nei mesi successivi lo avrebbero rimosso dalla carica di Segretario di Sezione.
L’ unica cosa che glie lo impediva era la presenza al suo fianco del “mastino Forgione” per il quale però avevano in serbo “un piattino per il gatto”. Che vergogna, sono stati traditi e venduti i compagni mentre questi erano intenti a difendere il partito ed il progetto politico della “Colomba”. Siete capaci solo di odiare e portare rancore al punto di togliere il saluto sia ai grandi che ai piccoli. Un odio che va al di la del comparaggio e delle parentele, un odio viscerale. Volete dimostrare di essere uomini di “punto” quando ci sono le prove che voi siete sempre stati forti con i deboli e deboli con i forti. Dove eravate quando il sottoscritto affrontava politicamente Felice De Rienzo all’apice del suo potere ed al culmine della sua carriera politica?. Eravate sotto la “boffetta”, oppure sugli spalti ad assistere ai giochi.
Anche oggi la vostra presenza in lista è figlia del vostro odio e lo si vede dai toni con cui vi ponete e parlate agli elettori. Possibile che andate dicendo ai giovani compagni candidati nella lista DS di stare attenti a Forgione perchè è un uomo pericoloso e che Rabasca è inaffidabile.
La gente di Paternopoli saprà essere giusto giudice preferendo a voi “uomini in odio” i giovani compagni che sono il futuro del paese. Voi resterete a casa, come ho fatto io, e se per errore sarete eletti io vi combatterò politicamente e fra cinque anni mi farò promotore di una azione di rinnovamento e superamento nei vostri confronti.
Nulla di personale, nessuna sete di vendetta mi anima ma la convinzione che voi siete il vecchio e forse la causa principale della mancanza di una lista competitiva da opporre alla “Bilancia”.
Voi siete il problema di Paternopoli, la vostra miopia politica ci ha portato fin qui.
Credo che non interverrò più su questa questione almeno che non ci vengo tirato per i capelli. Conosco sempre certi retroscena simpatici e gustosi da raccontare ai paternesi attenti.
Non costringetemi a riaccendere “la artiglia”.
Hasta la victoria , sempre.
Per i Bassoliniani Componente del direttivo di sezione, Compagno Andrea Forgione