LA PREGUIDIZIALE
Premesso che parlo a titolo strettamente personale, devo reintervenire nel dibattilo politico. Sono praticamente tiralo per i capelli. Ho già ripetuto che Federico Troisi non si tocca. Il partito nel quale mi onoro di militare e di cui ne sono vice segretario ha proposto all'attenzione delle forze politiche e della cittadinanza la più autorevole e capace personalità politica.
Questo è per noi Federico Troisi. Non intendo soffermarmi sulla legittimità di tale candidatura da qualunque prospettiva la si inquadri. Basta solo dire che è capogruppo consiliare di opposizione uscente e che non ha nessuna responsabilità con la crisi amministrativa ed economica della passata maggioranza. Anzi è grazie a lui e ad altri uomini d'onore che oggi abbiamo una speranza e possiamo guardare al futuro con più ottimismo. Certo la strada che conduce l'Ente comune fuori dal tunnel è lunga e difficile ma io sono fiducioso. Ed è con questo animo, che insieme al sig. Giuseppe Storti, mi sono adoperato per costruire una stagione politica nuova. Per strada ci siamo incontrati con Felice Modestino (udeur) con Giovanni Biancaniello (rifondazione comunista), Federico Barbieri (sdi). Avevamo raggiunto un intesa che prevedeva la costruzione dell'Unione o di un centro sinistra possibile (questo perché la Margherita si negava) e le primarie come metodo per la scelta del candidato Sindaco.
Il progetto fu ufficializzato alla presenza del segretario Provinciale dei Verdi. Mentre si discuteva di regole e collegialità il Sig Giuseppe Mori , contravvenendo, alle minime regole di rispetto politico, spara a bersaglio grosso in direzione dei Democratici di Sinistra. Per intenderci spara sull'alleato. Per conto di chi? Al quale fine? All'inizio ho creduto che fosse stata l'irruenza o un deficit di comunicazione a suggerire l'inopportuna intervista. Di fronte però alla reiterazione devo aggiustare il tiro. Due sono i motivi del no di Storti a Trosi:
- a breve i verdi dovranno consumare il congresso provinciale. Nel gioco delle maggioranze interne può essere utile legarsi mani o piedi all'alleato più forte . Non dimentichiamo che Paternopoli è diventato un caso provinciale.
- semplicemente il sig. Giuseppe Storti crede che i suoi intesesi politici siano meglio garantiti dall'altra parte. Camminava con noi verso il futuro ma teneva girata la testa all'indietro.
Peccato perchè così facendo favorisce proprio chi, a suo dire, gli è nemico.
Se avessimo realizzato l'Unione, Storti poteva legittimamente con il meccanismo delle primarie proporre un candidato alternativo. Con l'Unione sarebbero state bandite le pregiudiziali. Chi è il sig. Giuseppe Storti per dire che Tizio o Caio, e persino Sempronio, non vano bene? Qual è l'autorità morale che giudica? E perchè poi dice no a Troisi e nulla dice su Felice De Rienzo o su Duilio Barbieri o su Forgione Andrea? Veda sig. Giuseppe Storti io personalmente non le riconosco nessun ruolo di mediatore ne ruolo di castigatore di costumi altrui. Facendo salvi i rapporti personali, nell'augurarle un grande successo professionale, mi auguro che le nostre strade politiche prendano direzioni diverse. Ai Verdi confermo la mia stima, per quello che può valere, e rinnovo l'invito a proseguire sulla strada intrapresa.
Senza pregiudiziali, o si?
Andrea Forgione
Coofondatore coordinamento centro sinistra
PS: Tale scritto viene consegnato al Segretario dei Verdi Compagno Menano Raffaele e al compagno Giovanni Tecce solo perché essi erano e sono protagonisti del progetto Unione.