La sfida verso il PD Continua

Abbiamo appreso questa mattina dai giornali che ieri i due segretari provinciali di DS e Margherita hanno presentato il nuovo organismo che coordinerà la Costituente irpina del Partito Democratico. Un Comitato con ben sessantacinque scelti tra i partiti e la società civile. Quale criterio è stato adottato per la scelta degli esponenti provenienti dalla società civile? Perché sono stati esclusi i rappresentanti delle associazioni per il PD che da circa un anno operano sul territorio irpino? Perché Gerardo Capozza, leader del Movimento "Italia Popolare" che si è sempre dichiarato contro questo progetto e che addirittura ieri ha rilasciato una dichiarazione, ai giornali locali, in cui affermava che non sarebbe entrato nel Comitato Provinciale e nel Partito Democratico, oggi si trova inserito nella lista dei sessantacinque? Come mai il Preside Matarazzo, che pure si era attivato per costituire un Coordinamento provinciale delle Associazioni per il PD, ha accettato di entrare nel Comitato provinciale, pur sapendo che era stata posta una pregiudiziale sulla nostra Associazione e su quella di Vito Marchitto? Non si può che provare sdegno verso le miserie di una politica che non sappia tener conto del contatto, del dialogo e delle esigenze dei cittadini, e che diventa mero esercizio del potere personale, estraneo e persino odiato dalla società.  Non è pensabile far nascere il nuovo partito dall'alto, trascurando proprio quello che è stato il difetto e il limite dei vecchi partiti, vale a dire lo scarso coinvolgimento della gente e ancor peggio delle persone più motivate, da cui non può che scaturire una limitata democrazia interna. Eppure, noi stavamo lavorando alla costituzione di un vero partito democratico, una vera rivoluzione nel panorama politico italiano. "Le rivoluzioni, anche le più macchiate di sangue - diceva Ricasoli - producono un risanamento morale degli uomini. Non le amano i potenti, ma sembra amarle la provvidenza e guai a chi cerca  di resistere al progresso delle idee e delle civili libertà". Forse per noi è stato perfino un bene non impantanarsi in un Comitato provinciale di cooptati. Può essere mai questa la risposta che le nomenclature di DS e Margherita danno oggi alle migliaia di cittadini che sperano ancora in un partito davvero democratico? E su cosa pensiamo di costruire il futuro di questa provincia: sul nepotismo e sul concetto primitivo e, per certi aspetti, settario della cooptazione? Mai e poi mai ci piegheremo ad un potere politico di tipo feudale che in Irpinia oggi si autorigenera. Non intendiamo morire maggiordomi, lacchè, nani, ballerine o saltimbanchi alla corte del dott. Giuseppe De Mita, vero futuro leader del PD in questa provincia, che non ha saputo aprirsi alle pluralità di voci presenti nella società irpina e che continua a far valere il diritto di lesa maestà. Per questi motivi, l'APD per l'Irpinia non riconosce alcuna legittimità al Comitato Provinciale dei sessantacinque, formato dal don Abbondio di turno, sotto dettatura del dott. Giuseppe de Mita. Dalle pagine dei giornali annunciamo, sin da ora, tre contro-iniziative: primo, di tutto questo ambaradan provinciale saranno informati i livelli romani. Una nostra delegazione si recherà a Roma e chiederà udienza ai quarantacinque saggi del Comitato Nazionale per il PD, a cui verrà rappresentata questa insopportabile discriminazione che la nostra associazione sta subendo. Secondo, costituiremo un  Comitato Provinciale delle Associazioni e della Società civile alternativo a quello dei partiti che avrà vita autonoma e si batterà per organizzare un partito provinciale che nasca dal basso. Contatterà Sindaci, Amministratori comunali, cittadini che vogliono vivere la politica da protagonisti e non da sudditi. Il Comitato Provinciale delle Associazioni e della Società civile, inoltre, organizzerà convegni dibattiti conferenze stampe che si protrarranno fino al 14 ottobre, data delle primarie. Terzo, fin da domani, la nostra associazione, sarà presente sulle piazze dei Comuni irpini per una campagna di adesione e di sottoscrizione della lista LIBERALIRPINIA che sarà presente in tutti e quattro i collegi della provincia di Avellino e che avrà come fine quello di mandare a Roma, all'Assemblea Costituente del PD, uomini, donne e giovani, forti  e liberi, che non vogliono e non possono piegarsi agli umori politici viscerali di un soggetto politico, dalla cultura politica datata, come il dott. Giuseppe De Mita che alle elezioni provinciali non fu nemmeno eletto in prima battuta e che in particolare a Nusco, paese di origine della sua famiglia, raccolse ben 800 schede bianche quale dimostrazione di voto di protesta. Noi i veri democratici amiamo l'Italia, amiamo l'Irpinia, amiamo la Libertà.

  14 luglio 2007

 

 

Prof. Ing. Antonio Petruzzo, PRESIDENTE APD IRPINIA

Andrea Forgione, VICEPRESIDENTE APD IRPINIA

Arch. Alevidio Zoena,SEGRETARIO APD IRPINIA

Free Joomla templates by Ltheme