La vergogna della censura

 

Quanto è accaduto giovedì 2 ottobre al nostro segretario cittadino, nonché delegato regionale del PD, Andrea Forgione, è sconcertante e di assoluta gravità. Questi i fatti: recatosi in compagnia del vice segretario cittadino Raffaele Giusto presso l'ufficio riscossioni tributi del Comune di Paternopoli per timbrare, previo regolare pagamento della somma spettante comprensiva del diritto di urgenza,  numero 2 manifesti che pubblicizzavano la festa provinciale del  PD, in programma a Grottaminarda dal 9 al 12 ottobre, si è visto negare la timbratura. L'intenzione del segretario cittadino era di affiggere i manifesti regolarmente timbrati nella vetrina del circolo di Paternopoli. L'impiegato comunale responsabile del servizio ha negato la timbratura, adducendo come motivazione una circolare interna, a firma del Sindaco Duilio Raffaele Barbieri, che ridisciplina l'affissione dei manifesti così come riportato: "tutti i partiti politici devono presentare domanda di affissione al Sindaco di Paternopoli, il quale trattiene per 48 ore i manifesti, li legge, li analizza e se ritiene opportuno li fa pubblicare, naturalmente a cura del comune e negli spazi pubblici da lui individuati". Nessun manifesto può essere affisso nelle vetrine delle sezioni di partito, tanto è che al nostro segretario cittadino è stata negata questa opportunità.  C'è un'unica parola che descrive il senso di quanto è accaduto, la parola è CENSURA. Sembra di essere tornati negli anni bui del ventennio, dove chi amministrava gli enti locali era chiamato Podestà ed era coadiuvato nella sua azione di repressione della liberta di opinione  dall'apposito ufficio censura. Per ora l'unica cosa che non si è vista è la squadraccia fascista che impartiva manganellate ed olio di ricino al povero malcapitato che non piegava la propria idea politica a quella del regime. Fino a prova contraria siamo nel 2008 e l'Italia è una Repubblica democratica, dove la liberta di opinione e di attività politica è costituzionalmente garantita. I novelli Podestà che vogliono sospendere la democrazia non passeranno. Resisteremo, resisteremo, resisteremo!  Lo faremo con gli strumenti della politica, con il consenso dei cittadini, senza trascurare lo strumento giudiziario. Già giovedì pomeriggio abbiamo dato mandato al nostro segretario di produrre regolare esposto-denuncia all'autorità giudiziaria presso la Procura della Repubblica di Ariano Irpino. Nel frattempo stiamo scrivendo una lettera informativa che invieremo al Presidente  della Repubblica Giorgio Napolitano, per il tramite della Prefettura di Avellino, al quale chiederemo di garantire al nostro partito, che a Paternopoli è forza di opposizione, normali condizioni di dialettica democratica senza bavaglio  e censura. Al Sindaco di Paternopoli, Duilio Raffaele Barbieri, ed al suo assessore demitiano, Giovanni Fiorentino, rivolgiamo l'invito a ritirare la contestata circolare, ripristinando in ogni caso la prassi democratica che mai era stata così gravemente messa in discussione dal 25 aprile 1945. Ci auguriamo che la prossima volta ai nostri rappresentanti venga riconosciuta la libertà di comunicazione e di espressione politica, senza nessuna illiberale pretesa di filtro censorio. Noi, i democratici di Paternopoli, non ci piegheremo e non arretreremo di un millimetro.

 

Per il Cordinamento cittadino del PD:

il Presidente Roberto Palermo, il Segretario Andrea Forgione, il Vicesegretario Raffaele Giusto, il Consigliere comunale Antonio Rauzzino, il Tesoriere Mario Di Rienzo.

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