Babbo Natale si ferma a Paternopoli. Solitamente riceve letterine. Irritualmente, in questa circostanza, è lui che scrive letterine. A noi chiede di leggerle. Lo esaudiamo.
E’ Natale. Natale anche a Paternopoli. E’ Natale, ma nell’aria non odo un tintinnio delle campane che suonano a festa, non vedo luminarie accese, non sento il profumo dei dolci natalizi, non vedo gente che si prepara a festa. Che succede popolo di Paternopoli! E poi io Babbo Natale, chi sono io? Per alcuni Santa Claus, per altri Babbo Natale, ma in quest’istante sono solo un uomo, che con il vostro permesso questa volta qualche letterina la mando io. La prima la mando a tutte quelle persone che solo perché sono senza lavoro si sentono inutili e falliti. Coraggio! Non mollate. Lottate civilmente per i vostri diritti! Un vecchio proverbio dice: “ci provi fallisci, ci riprovi fallisci di nuovo, ma il vero fallimento è quando smetti di provare”. La seconda letterina la mando a tutte le persone che come me hanno perso amici e parenti. Oggi piangiamo per chi crediamo perso! Un giorno piangeremo per il ritrovamento di chi credevamo perso e tutti insieme rideremo di questo stupido mondo terreno. La terza letterina la voglio mandare a tutti gli uomini che commettono violenze sulle donne……contemplate le vostre donne, tramutate uno schiaffo in una carezza, una minaccia in una parola d’amore, la violenza genera altra violenza e il “male” ride di voi, non facciamolo vincere. La quarta letterina la voglio mandare a politici e amministratori. Carissimi politici e amministratori, offrite il vostro “impegno” avendo per fine il bene comune. La politica è arte nobile, perché terreno emergente d’incoercibili esigenze di progresso, pace, libertà, solidarietà. Aprite scenari di speranza e di futuro alle persone, soprattutto alle periferie esistenziali della vostra comunità perché è proprio lì il concentrato delle disuguaglianze, delle ingiustizie; in esse la sofferenza è tangibile, la povertà “urla”. Trasformate in realtà, in risposte concrete per la gente con l’esempio e con l’azione ciò che spesso resta confinato nel limbo di una mera aspirazione. Rosario Livatino, giovane magistrato assassinato dalla mafia, annotava nel suo diario: «Alla fine della vita non ci sarà chiesto se siamo stati credenti ma credibili». Siete state chiamati a essere dediti al servizio della comunità che vi ha espresso! Cari politici e amministratori o, come preferisco chiamarvi, “cari servitori del bene comune”, nel chiudere questa letterina vi auguro di essere «sempre stanchi!». L’essere stanchi diventi, allora, il buon segnale, che state lavorando bene per i vostri concittadini! E poi, fate le cose giuste, altrimenti poi lassù altro che poesie, insulti, offese, imu, tarsi, legali, macenate, e altro ……. Non vedo, però, a Paternopoli uomini stanchi…stanchini forse sì……..almeno così mi appare…. La quinta ed ultima letterina è per la Comunità di Paternopoli. Sono passato per Paternopoli e ne sono contento. Vedo cose straordinarie. Ci sono uomini pronti a mettersi in gioco. Uomini che hanno voglia e capacità di lavorare per il bene della comunità. Senza ambizioni personali o tornaconti ma uomini veri pronti a sfidare incapacità, intolleranza ed arroganza. E ho voglia di ringraziare ad uno ad uno tutti quei concittadini che hanno capito quanto sia utile e gratificante, sotto il profilo umano, l’impegno disinteressato a favore di chi ne ha bisogno. È fondamentale ed importante la partecipazione di tutti nella vita collettiva della comunità. Ricordo poi all’intera Comunità che l’identità, il senso di appartenenza e le varie diversità, non deve essere occasione di divisione, ma di arricchimento, per un paese come il vostro. Un pensiero particolare lo riservo, infine, per i giovani, affinché possano associare alla capacità critica, la passione per l’impegno, inteso come servizio alla comunità. In buona sostanza che i giovani si riapproprino della speranza per un futuro migliore; ma per giungere a ciò, serve il loro protagonismo. Siate, quindi, d’imperio presenti nella storia politica di questo paese Voi rappresentate il futuro, la speranza per questa Comunità. Dimostrate di essere una generazione che può costruire un futuro migliore per la vostra amata comunità. Mi fermo qui e Babbo Natale nell’augurare buone feste a tutti i cittadini di Paternopoli, intende salutare con il pensiero di un grande uomo appassionato delle persone, della comunità e del loro futuro, Primo Mazzolari: “Il domani, che è già in marcia, sarà quale lo vogliamo fin da questo momento, perché il nostro impegno verso il domani incomincia oggi”.
La lettura di quanto scritto da Babbo Natale, termina qui. Noi non aggiungiamo altro. Nel salutarVi e nell’augurare indistintamente a tutti Buon Natale, regaliamo la buona novella, “Paternopoli è già in marcia”.
Mario Sandoli