Scrivo in riferimento alle dichiarazioni di Forgione Andrea comparsa sui giornali locali, riguardante il voto delle Primarie del Partito Democratico del 25 Ottobre.
In particolare, in rifermento alla non accettazione della mia designazione a Presidente del seggio elettorale a Paternopoli, poiché, è scritto, "noto demitiano che ha fatto voti per l'UDC alle ultime elezioni", facendo balenare l'ipotesi che la mia designazione avrebbe potuto comportare una riduzione del numero dei partecipanti al voto a livello locale.
Sono stato molto combattuto sul tenore da dare a questa mia nota da inviare ai giornali. In verità sono stato anche molto combattuto se inviarla o meno. Se costringermi ad una valutazione minimalista, considerando lo scritto del Forgione come puro folclore, o considerarlo come meritevole di essere sottoposto all'attenzione di un buon avvocato.
Nel dubbio, non ancora risolto, spero che vengano pubblicate integralmente queste mie poche riflessioni.
Perchè il Tizio alza talmente il tiro, fa un'accusa così gratuita e falsa rischiando persino la denuncia?
Il motivo principale è uno solo: contrariamente che in altre circostanze, non sarà possibile inventarsi a piacere il numero dei votanti e gestire il voto senza rispetto delle regole, come se Paternopoli fosse in territorio afgano. In altre circostanze ci si sarebbe potuto vantare di 200, oppure perchè no, di 400 votanti ed ancor più. Con Troisi Presidente non sarà possibile.
Nello stesso tempo, egli tenta di reiterare nei miei confronti l'operazione di killeraggio politico che prova sempre a mettere in atto nei confronti di teme, con il quale non è in condizione di confrontasi. Con l'obiettivo di costringerlo a farsi da parte, ad autoescludersi pur di non aver a che fare con lui e con i suoi metodi. Propri del fascismo di ritorno di chi prova ad utilizzare la denigrazione attraverso i mezzi di comunicazione come una volta il manganello e l'olio di ricino.
Altro che politica inclusiva e partecipazione. Altro che rispetto delle persone e delle opinioni. Nulla è più lontano dal PD rispetto all'interpetrazione di linea politica che di esso si dà a Paternopoli.
Se arriverà il momento che la dirigenza provinciale ne prenderà coscienza, sarà comunque tardi, visto che in ballo vi è anche una candidatura a Segretario Provinciale del Partito.
Qui, oltre tutto, tocca vedere i più accesi bassoliniani trasformati nei più feroci antibassoliniani. Tocca vedere fondatori della sezione locale di quello che era il Partito di De Mita ed osannanti demitiani ( molti ricordano ancora il manifesto "Ben tornato Presidente") trasformati in antidemitiani doc, nonché in accusatori nei confronti di altri di essere stati quello che essi sono stati.
Per quel che mi riguarda, io scelsi da giovanissimo i valori della Sinistra. Essenzialmente perché essa si poneva dalla parte dei deboli anziché dei forti, degli emarginati e dei poveri anziché dei ricchi. Ho militato nel PCI seguendone le evoluzioni in PDS, DS e poi PD. Seguendone sempre le scelte al momento del voto. Sia in campo nazionale che locale.
Diceva Seneca : sono malaticcio e zoppicante. Ma rispetto ai miei detrattori sono un campione della corsa, un vero corridore.
Anch'io, come Seneca, so di non essere privo di limiti. Come lui posso essere considerato malaticcio e zoppicante. Ma, politicamente, rispetto a chi vorrebbe ergersi a censore e detrattore nei miei confronti, sono Usaim Bolt, il campione del mondo dei 100 metri.
Federico Troisi - P.D. Paternopoli