L'indiano fu ferito ma non morì

Sicuramente nelle decisioni prese nella mia vita personale ho sbagliato più volte ma non, come potrebbe sembrare ad alcuni, in quelle assunte nelle vesti di consigliere comunale. Il desiderio di fare nuova esperienza utile a migliorarmi e a produrre qualcosa di utile per il mio paese, mi spinse a candidarmi, nelle ultime elezioni amministrative, nella compagine della "Stretta di Mano". Già da tempo avevo in mente, per la crescita e lo sviluppo di Paternopoli, la realizzazione di un progetto inerente la mia attività lavorativa all'interno dell'ente provincia. Infatti, una volta eletto, consapevole che il mio lavoro sarebbe stato d'aiuto alla sua concretizzazione, chiesi mi fossero affidate le deleghe al turismo e alla cultura. Il progetto sopra citato prevedeva:

  • 1) la trasformazione dell'attuale sede ospitante la biblioteca comunale, in una struttura multifunzionale con annessa biblioteca maggiormente arricchita, sala consultazione, sala internet, ludoteca e mediateca;
  • 2) l'acquisizione, per la quale erano già stati avviati dei colloqui informali, di una tenda struttura da utilizzare in occasione dell' organizzazione, da parte delle associazioni presenti sul territorio comunale, di eventi e/o manifestazioni.

Al fine di dare seguito a quanto sopra, grazie anche all'entusiastico aiuto offerto dalle ragazze e dai ragazzi impegnati nel servizio civile, fu ripulita la sede della stessa biblioteca comunale, riordinati e catalogati tutti i volumi ivi presenti, oltre che ripristinati i giorni e orari di apertura al pubblico. Questo furano i mie primi passi, ma anche, gli ultimi. Ben presto seppi che la somma stanziata per l'esercizio delle deleghe affidatemi, era stata impegnata, senza, peraltro. Essere interpellato, per contribuire alla realizzazione del carnevale estivo, dell'opera di sant’Antonio, di una costosa manifestazione posta in essere da una agenzia di Frigento, ed altro. L'importo che mi era stato assegnato era svanito nel nulla. Il mio progetto era stato archiviato in favore di quello di un altro, ovvero del sindaco. Non era passato neanche un mese dall'insediamento della nuova amministrazione e, senza alcun motivo apparente, si era provveduto ad ostacolare la mia attività. A questo punto decisi di riconsegnare le deleghe precedentemente accordatemi, in quanto puramente fittizie. Dopodiché' ho incontro, più volte, gli altri consiglieri di maggioranza. Con loro furono avviate proficue discussioni in merito alla possibilità di porre in essere azioni che dessero un segno della nostra partecipazione all'attività amministrativa, tanto al fine sia dimostrare le nostre capacità gestionali, che di tutelare la nostra dignità nei confronti di coloro i quali, con il loro consenso, ci avevano accordato fiducia. Non potevamo essere trattati come burattini i cui fili venivano mossi, a piacimento, da un esperto burattinaio o, additati, dalla pubblica opinione, come dei "venduti" in attesa di qualche favore, occorreva maggiore rispetto. Ma le mie parole non furono mai prese in debita considerazione. Quindi, in data 29.11.11, depositai, presso la sede comunale, la mia dichiarazione quale consigliere comunale indipendente, spiegandone, nell'ultimo consiglio comunale, le motivazioni. Alla presente allego detta comunicazione. Invito tutti a giudicare, dai fatti, il mio comportamento. Con affetto.

 

Pasquale Martone

 

In data 29/11/2011 con protocollo n. 4036 ho depositato presso il comune la mia dichiarazione di indipendenza dal gruppo consiliare "stretta di mano". Arrivare a dovermi dissociare dal sindaco e dai consiglieri era l'ultima delle mie intenzioni ma purtroppo gli eventi che si sono susseguiti mi hanno portato a questa drastica decisione. In qualità di delegato alla cultura e al turismo ho cominciato da subito a svolgere il mio ruolo per il quale il sindaco mi aveva concesso piena autonomia con grande entusiasmo. Nei miei progetti, appena iniziati, rientrava :

  1. 1) riorganizzazione della biblioteca comunale con attivazione del prestito interbibliotecario tra le varie biblioteche d'Italia;
  2. 2) apertura di una ludoteca
  3. 3) acquisto di un teatro tenda dalla provincia di Avellino per varie attività, ad un prezzo di modesta entità.

Questi progetti rappresentavano una grossa opportunità per la crescita culturale e non solo del paese e potevano essere realizzati senza una spesa esorbitante. Avevo già intrapreso i contatti con le varie associazioni del paese per ristabilire alcune regole di trasparenza che con il tempo erano andate perse ma il sindaco ha pensato bene di intralciare il mio lavoro praticamente da subito accordandosi a mia insaputa con le stesse in termini opposti a quelli decisi da me. E sempre autonomamente ha organizzato le due giornate di “terra e arte" con il sig. Pugliese, spendendo tra l'altro cifre da capogiro per qualcosa di inconsistente. A questi soprusi non mi è stata data la possibilità di replicare in alcun modo ed allora sono stato costretto, con malincuore, a presentare in data 19/07/2011 con protocollo n. 2451 la mia lettera di rinuncia alle deleghe, puramente fittizie, che mi erano state date dal sindaco. Il problema fondamentale è che felice è un accentratore e come tale non ha rispettato i ruoli che lui stesso aveva definito. Da subito ha preso decisioni in totale autonomia come ripristinare la fontana e adornare con i fiori parte del paese senza preoccuparsi di metterci al corrente delle sue decisioni. Ha continuato poi con altre decisioni assolutamente autonome come:

  1.  
    1. 1) l'assunzione del tutto inutile e per poco più di un mese di 4 persone tramite agenzia interinale con un costo giornaliero 
    2.     di 25 euro a persona;
    3. 2) il rilascio di concessioni edilizie a mega cantine;
    4. 3) l'istallazione di un ulteriore antenna (Vodafone) nociva alla salute dei cittadini , come se non bastavano a contaminare 
    5.     il paese quelle già esistenti.
    6. 4) il compenso per i questionari Istat dato ad alcuni dipendenti comunali mentre potevano essere scelti un po’ di giovani 
    7.     di Paternopoli disoccupati
    8. 5) gli incarichi di tutte le cause del comune sempre e solo allo stesso avvocato discriminando gli altri professionisti del 
    9.     paese

Ho cercato di sensibilizzare il gruppo ad un cambiamento di rotta con l'invio di una lettera e con varie riunioni a due delle quali ha partecipato anche lo stesso sindaco ma senza ottenere alcun risultato. Allora per una questione di rispetto per me stesso e per la gente di Paternopoli ho deciso di dissociarmi e questo a dimostrazione che non vado contro i miei principi neanche per ottenere alcuni cosiddetti privilegi (come il famoso buono tanto nominato da alcuni).

Consapevole che il vigente regolamento del consiglio comunale prevede che il consigliere che si distacca dal gruppo in cui è stato eletto e non aderisce ad altri non acquisisce le prerogative spettanti ad un gruppo consiliare, dichiaro che l'indipendenza non prelude affatto un passaggio ai gruppi di minoranza. Per cui cercherò di collocarmi al di fuori delle logiche di schieramento, per rivendicare, se messo a conoscenza, piena autonomia di giudizio sui singoli provvedimenti amministrativi. Per il futuro mi riservo di valutare le situazioni e, in particolare, gli uomini, al fine di cercare di costruire qualcosa di positivo per il nostro paese.

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