Paternopoli/Verso il Partito Democratico
L'INQUIETUDINE ... DIVENTA SPERANZA
Partito Democratico: una necessità e una speranza. Innanzitutto una necessità storica. Il recupero in avanti di una anomalia italiana, che ha visto i vari riformismi cercarsi, ma condannati per ragioni perfino più grandi di loro ad agire in contenitori politici separati, e in molti casi contrapposti. Questa condizione, con aspetti anche umani struggenti, è plasticamente rappresentata dal dialogo profondo, faticoso e difficile tra Berlinguer e Moro, destinato a fallire: perché troppo anticipatorio e visionario, rispetto ai rapporti di forza e alle resistenze interne alla DC e al PCI e alle leggi ferree di un mondo spaccato in due. Oggi non c'è letteralmente alcuna ragione per tenere diviso ciò che nel nostro popolo da anni è sentito unito e ha agito, nell'Ulivo, unito. Ma se il Partito Democratico è una necessità, esso deve essere soprattutto una speranza. Una speranza per la politica italiana e la sua radicale riforma. La politica ha da tempo perso tanta fiducia tra la gente, soprattutto tra la gioventù. Ha perso i suoi accenti di verità e di sincerità. Con i suoi riti, le sue lontananze, le sue furbizie e i suoi egoismi. La sua imperdonabile saccenza, rispetto alla sua, non di rado, imperdonabile ignoranza. Infatti tanto più la politica stenta nella tempesta del mondo a decifrare le cose, e a metterle in ordine, tanto più essa si gonfia in un ruolo più chiacchierato, preteso, ostentato che reale, fino a sembrare un pallone aerostatico destinato a scoppiare. Il Partito Democratico deve prendere il volo in una dimensione emotiva di libertà, di creatività, di novità, in sintonia con l'ambizione di esser davvero il passaggio ad una nuova storia. Noi della Margherita siamo un popolo in movimento. Possiamo cambiare nome, ancora una volta, ma siamo noi. E la certezza della nostra identità, sta in quello che ci portiamo dentro il cuore, e non nei vessilli esteriori che la politica ci impone di volta in volta di sollevare. Ed il nostro imperativo: dare con la forza della politica più forza a chi non ce l'ha. Vedete. La destra di fronte all'ansia dell'esistenza risponde tacitando le domande, costruendo gerarchie fisse e catene di comando. Paure e chiusure identitarie. E' una risposta. Sbagliata. Ma è una risposta. Noi dobbiamo rispondere con reti di comunicazione tra gli esseri umani; tentare l'apertura, la ricerca, la solidarietà, la valorizzazione della vita, guardandola in faccia questa vita e cercando nell'amore la forza per affrontare il comune destino. Ogni essere umano, povero o malato, in difficoltà o emarginato ha immense ricchezze e mondi interiori che ha il diritto di vivere. Non lasciare solo nessuno, dare a tutti la possibilità dell'espressione di se stessi. Questo è il Partito Democratico. Le differenze sono una ricchezza. L'egualitarismo è una prepotenza che uccide la creatività. L'uguaglianza è dare a tutti la possibilità di essere se stessi. Ed è libertà. Noi non abbiamo Cooperative da mettere in campo. Noi non siamo uomini del destino. Nè abbiamo la presunzione e la spocchiosità di rappresentare tutto e tutti. Né facciamo della intransigenza culturale l'arte con cui leggiamo quanto succede sul territorio. Il Partito Democratico non è fatto di fondamentalisti, né di "guardie della rivoluzione" intente solo a stilare liste di buoni e cattivi, giudizio questo fluttuante a secondo gli umori e le convenienze. Amici oggi, ed ieri additati alla gogna, invitati alle dimissioni o citati di essere "capre politiche". Il Partito Democratico non è una associazione per dividere. Il Partito democratico lavora per unire, non per dividere, per escludere. Ed allora, già alla prossima riunione dell'Ufficio di Presidenza della Margherita, proporrò ai Componenti, di cui già conosco il pensiero, ed al Responsabile Autonomie locali provinciale dott. Nicola Di Iorio, perché si inviti da subito i Democratici di Sinistra a trovare insieme a noi una casa Comune. Lavorare fianco a fianco, unire le "nostre contraddizioni" e guardare avanti: questa è prospettiva di speranza. Non senza aver fatto prima un piccolo passaggio. Chiedere scusa, facendolo noi per gli altri, a chi è stato oggetto di campagne mediatiche offensive, a chi nel suo ruolo Istituzionale ha dimostrato carattere e dignità rispetto ad attacchi gratuiti e gonfi solo di "niente". E poi, liberatici dalla condizione di "sofferenza" che consideriamo solo come "passato da buttar via", tuffarci tutti nel duro lavoro di costruzione del Partito Democratico. Alla lista già annunciataci, Margherita e DS risponderanno con proprie liste. Tutti abbiamo necessità di liberare qualcosa: chi l'Irpinia, chi, invece e siamo in tanti, liberare la nostra comunità da condizionamenti, turbamenti ed offese che hanno già fatto tanto danno. Oggi intravediamo la speranza. Da soli, con pala e piccozza, costruendo il Partito Democratico, certamente riusciremo a dare speranza, tranquillità, serenità e prosperità alla nostra cara Paternopoli che, noi sì, tanto amiamo.
Mario SANDOLI
Componente Ufficio di Presidenza - DL La Margherita
Circolo A. Moro Paternopoli (Av)