Comunicato stampa della componente “Sinistra e Mezzogiorno” sezione N. Iotti - Democratici di Sinistra. Paternopoli
La visita dell’Onorevole Ciriaco De Mita a Paternopoli è stata foriera di un chiarimento del panorama politico. La presenza in seconda fila di Tecce, Giuseppe e Blasi Antonio, ha reso materialmente visibile, alla sala gremita, la loro appartenenza alla Margherita.
Persino l’amico Angelo Blasi, da sempre definitosi di Rifondazione Comunista, si sforzava di risultare visibile e ripeteva a chi incontrava l’adagio “io voto margherita”.
Chi come la dirigenza del mio partito ha creduto che questi tre erano gli antagonisti naturali della Margherita e di Ciriaco De Mita ha fatto un buco nell’acqua. Si è sacrificato il compagno Federico Troisi inutilmente, si è costretto Rabbasca alle dimissioni, si è tentato di screditare il sottoscritto, con una azione tipicamente settaria e da regime stalinista, all’unico scopo di continuare uno stucchevole braccio di ferro con De Mita . Inspiegabile, però, la presenza di Aurisicchio nella lista “Uniti nell’Ulivo”. Quasi una beffa o peggio ancora un insulto alla coerenza.
I tre di cui sopra hanno saputo sfruttare le nostre divisioni per riposizionarsi perseguendo scientemente il fine di tornare alla Margherita .
Siamo stati solo moneta di scambio politico.
A nulla è valso che noi riformisti lo avessimo gridato con forza e spiegato nelle riunioni del 5, dell’ 8,del 14 gennaio 2006. Chi nel partito ha lavorato nottetempo, sottotraccia ed a scavallo per demolire politicamente il compagno Troisi pianga se stesso. A vincere le elezioni amministrative, ed in paese lo sanno tutti, sarà il demitiano doc Duilio Raffaele Barbieri.
Come abbiamo potuto credere che Tecce potesse sostituire Troisi o che Blasi avesse la cultura politica e l’esperienza per guidare un processo di aggregazione contro la Margherita? Dopo Vincenzo Pasquino la seconda vittima di una certa politica umorale e personalistica siamo stati noi Democratici di Sinistra. Ora, a mio modesto parere, non rimane che chiudere un accordo di centrosinistra e per questa via tentare di risalire la china, faticosamente, ed affidandosi al buon senso ed alle condizioni politiche che il territorio ed il contesto storico offrono.
La federazione provinciale a Paternopoli ha sbagliato tattica ed ha perso strategicamente.
Noi di Sinistra e Mezzogiorno ci facciamo carico di questo momento di crisi e ci impegniamo a profondere energie per far uscire la sezione dal momento di empasse. Il gruppo dirigente locale sembra intontito, non riesce ad uscire dall’angolo, declina solo la favola della terza lista ben sapendo che non ha le minime condizioni per realizzarla. Noi riformisti ci permettiamo umilmente di rivolgere dalle pagine del giornale un appello a tutte le compagne ed ai compagni, a tutti gli uomini liberi di Paternopoli ad esprimere il 9 e 10 aprile un voto per i Democratici di Sinistra al senato e per la lista Uniti nell’Ulivo alla camera . Un voto dato ai DS oggi si traduce in uno stimolo per continuare sulla strada che porta alla formazione del nuovo soggetto politico, il partito democratico.
Per “Sinistra e Mezzogiorno”, Andrea Forgione