L’UDC a Paternopoli fa il “gioco delle tre carte”

pd_miniCome le fragole di bosco, nel mese di maggio, spuntano in una notte, così l’UDC si è materializzato a Paternopoli in una notte che però, a giudicare dal primo comunicato stampa, appare già la notte dei lunghi coltelli. Infatti, nel comunicato stampa del 29 settembre, il neo coordinamento dell’UDC paternese, oltre all’annuncio della nomina del coordinatore locale, ha indicato una linea politica del tutto confusa, subdola e raffazzonata. Certo non è il miglior modo per l’amico Giuseppe Tecce, neo coordinatore in pectore, per aprire la campagna elettorale per i demitiani. E’ singolare inoltre che nel documento non ci sia alcuna parola in difesa del sindaco Duilio Raffaele Barbieri e della sua amministrazione, né si auspichi una sua ricandidatura. Anzi, tra le righe, si lascia intendere che laddove il sindaco uscente non abbia le condizioni per aggregare una compagine forte, i rappresentanti dell’UDC locale si sentirebbero autorizzati a cambiare cavallo e a discutere con chiunque pur di portare a casa la candidatura a sindaco. Come dire: “la solita furbizia impartita dal satrapo di Nusco”.

Naturalmente il Partito Democratico di Paternopoli segue con attenzione le dinamiche interne dell’UDC ed è fortemente interessato a sapere se il candidato sindaco è ancora Duilio Raffaele Barbieri oppure, come appare ai più in paese, si punti a candidare il dott. Giovanni Fiorentino o in subordine lo stesso Giuseppe Tecce. D’altra parte, non sarebbe una novità, visto che già nel 2005 fu proprio Giuseppe Tecce, allora consigliere comunale di minoranza, a far cadere il sindaco Duilio Raffaele Barbieri al suo primo mandato. Al Partito Democratico di Paternopoli, in ogni caso, importa poco chi sia il candidato dell’UDC, anche perché dal documento di ieri appare chiaro che l’UDC non ha alcuna intenzione di chiudere accordi con il PD di Paternopoli.

Il motivo di questa chiusura, a nostro parere, sta nel fatto che quando nacque il PD furono proprio i democratici di Paternopoli a suggerire a Walter Veltroni, con una lettera, di non ricandidare l’on. Ciriaco De Mita. Sveliamo dopo tre anni questo particolare, noto solo ad alcuni dirigenti politici, perché intendiamo ribadire con forza la necessità di non stringere alleanze con l’UDC irpina, ostaggio di Ciriaco de Mita e della sua corte politica. D’altronde, il PD in questa provincia ha il dovere di combattere il demitismo che, ai vecchi difetti democristiani, assomma oggi il malcostume del trasformismo politico. Ecco perché, pur augurando buon lavoro al neo coordinatore dell’UDC dott. Giuseppe Tecce, desideriamo informarlo che a nulla varrà il “gioco delle tre carte” che ha come fine quello di sfilare Duilio Barbieri per inserire un altro candidato, perché il PD in ogni caso non potrà allearsi con un candidato sindaco, sia esso Barbieri, Fiorentino o Tecce, che rappresenti nel nostro territorio il demitismo o gli interessi di Nusco. Ribadiamo quindi la nostra linea politica: “è nostra ferma volontà rimarcare come sia assolutamente importante costruire una lista di centrosinistra per Paternopoli, allargata alla società civile e a tutte le forze politica che si riconoscono in un progetto di rinnovamento ed innovazione, in discontinuità con il passato, che attraverso le primarie eleggerà il proprio candidato sindaco.

Questo progetto noi lo offriamo all’attenzione di Sinistra Ecologia e Libertà, Italia dei Valori, Federazione della Sinistra, al Movimento a Cinque Stelle di Grillo e a tutti i cittadini che intendono dare speranza e futuro a questa comunità. In mancanza di un accordo di questo tipo, presenteremo una nostra lista che potrebbe richiamarsi all’esperienza della fabbrica di Nichi, sul modello messo in campo dal governatore della Puglia Nichi Vendola.  Il PD di Paternopoli bandisce fin da ora il trasformismo e la trasversalità e lavora per un progetto di centrosinistra, coerente e lineare.

 

29/9/2010

Andrea Forgione, Circolo PD “Martin Luther King”

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