Manifesto dimissioni Mario Balestra

Carissimi Concittadini,

è mio dovere comunicarvi le ragioni che hanno determinato le mie dimissioni da Assessore e Consigliere Comunale, soprattutto per evitare che vengano costruiti castelli di sabbia su false notizie.

Il motivo principale che ha determinato la decisione finale è che le aspettative e la fiducia degli Elettori della Rinascita sono state disattese, per non dire TRADITE.

Con le ultime elezioni, gran parte della popolazione rivendicava una svolta, esigeva una nuova politica, una politica di eguaglianza ed equità, priva di soprusi e favoritismi, richiedeva un’amministrazione efficiente ed al servizio dei cittadini. Chiedeva CAMBIAMENTO.

Tutte queste aspettative sono state disattese, soprattutto per mancanza di volontà e CORAGGIO, coraggio di combattere quei poteri forti e vecchi che hanno caratterizzato la politica del nostro paese nell'ultimo ventennio, poteri che hanno distrutto il tessuto sociale ed economico della nostra comunità, che hanno gestito la cosa comunale per usi clientelari e personali, che hanno prosciugato il nostro Ente, che hanno succhiato tutta la linfa vitale della nostra comunità.

I miei tentativi di porre fine a questo mal costume, di gestire la cosa pubblica per attuare politiche di ripercussione da un lato e favoritismi dall’altro, non hanno trovato l’appoggio di chi, come me, aveva promesso CAMBIAMENTO, e che oggi ha deciso di “fare politica” in un modo che non condivido e soprattutto non rispecchia quanto promesso in campagna elettorale, e che ha, pertanto, determinato la mia decisione finale, che sicuramente deluderà una parte dei miei elettori, ma che si è resa doverosa.

Questi indugi e timori nell’assumersi responsabilità e nell’adottare decisioni anche dure, hanno permesso ai “soliti” di usare politiche di persecuzione nei confronti dei cittadini non allineati ed amministratori, come il sottoscritto.

È dal 2009, infatti, che l’Ufficio Tecnico di questo Comune, prestandosi al gioco di quei poteri-persone che hanno caratterizzato la politica del nostro paese negli ultimi 20 anni, ha intrapreso una campagna di attacchi e persecuzione alla mia persona per un’opera, un porticato in legno, che per uso e costume del Comune di Paternopoli, è stato realizzato come la gran parte delle opere presenti sul nostro territorio.

Nel corso degli anni, nel 2009 prima e nel 2011 dopo, ho sempre cercato di evitare che questa mia vicenda avesse ripercussioni sul resto della popolazione, rinunciando anche ad azioni legali nei confronti del Comune, azioni che avrebbero automaticamente comportato conseguenze per buona parte della comunità che si trova nelle medesime condizioni.

Oggi, a distanza di quasi 10 anni, mi vedo costretto, mio malgrado, a porre fine a tali soprusi e persecuzioni intraprendendo una difesa legale contro le scelte arbitrarie e discrezionali poste in essere dall’Ufficio Tecnico, contro il mal costume della macchina amministrativa di applicare norme e leggi in modo blando per gli amici e di interpretare le stesse in modo restrittivo per i NON amici e le persone scomode.

A tal fine vi rendo noto quanto scritto dall’ufficio tecnico, o da chi per essi, nelle motivazioni di diniego alla richiesta di sanatoria (Provvedimento finale di diniego prot.n.1729 del 12.04.2017):

  • A parere dello scrivente, considerato quanto interpretato in merito dalla giurisprudenza amministrativa (TAR Campania Napoli – Sez. II ………….TAR Salerno ……….);
  • In base a quanto stabilito dalla giurisprudenza amministrativa, le disposizioni dettate dall’art.6 della Legge Regionale nr. 19/2001 si devono interpretare in coerenza con il quadro normativo di riferimento, nel senso che ……;
  • Le strutture realizzate per le loro dimensioni e per la loro autonomia funzionale rispetto al fabbricato principale, costituiscono vere e proprie costruzioni……;
  • Invero, ipotizzando una realizzazione analoga da parte di tutti gli altri cittadini, l’area residenziale assumerebbe i contorni di una vera e propria “favelas”.

Ebbene sì, carissimi concittadini, l’Ufficio Tecnico piuttosto che applicare le norme, esprime PARERI e FA INTERPRETAZIONI delle leggi, in breve è diventato Ufficio Legale, affermando in più che la mia tettoia è una struttura indipendente rispetto all’abitazione, come se avesse un ingresso separato e come se potessi venderla autonomamente.

Per quanto riguarda le favelas, la domanda sorge spontanea: tutto quello che hanno consentito e stanno consentendo tuttora, che cosa sono?

Alla luce di tutto questo, le mie dimissioni dalla carica di Assessore e Consigliere comunale sono state un atto VOLUTO, perché ferma è stata la mia volontà di difendermi, contro questi soprusi, come Cittadino e NON come Amministratore, proprio per evitare che qualcuno potesse pensare che avrei potuto sfruttare la mia carica per fini personali.

RIPETO, ho scelto di tutelare i miei diritti e combattere questo mal costume da Cittadino e non da Amministratore, consapevole che nel momento in cui la mia vicenda arriverà nelle aule del tribunale non resterà più una vicenda privata, ma comporterà la nascita di problematiche analoghe, se non peggiori, per molti altri concittadini.

A tal riguardo, per coloro che si troveranno nelle mie medesime situazioni, voglio ricordare che la colpa di tutto quello che accadrà, dovrà essere attribuita a quelle persone che, per fini puramente personali e persecutori, attaccando il sottoscritto Scomodo e Fastidioso, nella realtà dei fatti stanno colpendo, senza scrupoli, anche tutti voi.

Coloro che, con esposti anonimi di ogni genere, attaccando la mia persona, hanno il solo e unico obiettivo di eliminare l'ostacolo che impedisce l'attuazione dei loro piani: continuare a gestire la nostra comunità per soddisfare i propri interessi personali, e nel fare questo non hanno nessuna esitazione a colpire tutta la cittadinanza, nel fare questo non hanno nessuna remore nel creare danni e problemi all’intera collettività, nel fare questo vorrebbero far ricadere sul sottoscritto, vittima, le colpe di tutte le loro negligenze e malefatte (i veri carnefici).

A presto.

Paternopoli, 27.07.2017                                                                                                               Mario BALESTRA

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