Se ne andato Michele D’Ambrosio. Il più bravo in assoluto. L’uomo metà “ persona e metà sezione” come affettuosamente lo chiamavamo qui a Paternopoli , ci ha insegnato tanto.
Il suo rigore morale, la sua capacità di “ dire quelle che faceva e fare quello che diceva” era una grande qualità che ha posseduto nella lunga e gloriosa carriera politica. Da quando nel lontano 1995, ho avuto l’onore di conoscerlo, presentatomelo da Federico Troisi, ne ho sempre apprezzato le sue qualità. Uomo onesto, serio, leale, affettuoso. Un compagno d’altri tempo.
Indimenticabili le lunghissime riunioni nella sezione “ Nilde Iotti” di Paternopoli, conclusesi sempre con le sue parole sempre opportune e risolutive. Negli ultimi periodi, quelle pochissime volte che ho avuto il piacere di incontrarlo, chiedeva sempre della FMA, della crisi , degli operai che sono stati un pezzo importante della sue battaglie politiche.
Michele era portare di un’idea. L’idea di libertà. L’idea che si possa vivere in una società più giusta in cui gli uomini sono liberi di poter dire e lottare per le proprie idee. Questa sua idea se l’è portata dietro in tutta la sua vita. Ha vissuto per questo e con questo sogno ci ha lasciati.
Il modo migliore per far si che Michele continui a vivere tra di noi, e che noi tutti ci prendessimo quella pesantissima eredità che ci ha lasciato e la portassimo avanti. Come ha fatto lui in tutti questi anni, senza mai arretrare un millimetro, convinto com’era che la sua idea era quella giusta.
Lui che ha dato tutto se stesso, senza mai risparmiarsi, per un’idea ci ha lasciati ma la sua idea non morirà mai.
Giuseppe MORSA RSU FIOM CGIL FMA