Minoranza: invito alla riflessione

Il gruppo di opposizione consiliare ''Stretta di Mano'' avverte l'obbligo morale di informare i cittadini/contribuenti circa la confusione che regna e persiste in ordine all'applicazione delle tariffe per i tributi locali. Nella seduta del Consiglio Comunale del 7 agosto 2014, la minoranza aveva espresso voto contrario articolando in maniera chiara e, purtroppo, preveggente le ragioni di dissenso. Del resto non era difficile essere profeti delle tragicomiche vicende cui stiamo assistendo, tanta era la confusione dei numeri e tale la carenza di idee palesate dalla maggioranza in sede di approvazione delle tariffe dei tributi locali e del bilancio di previsione.
E a ciò valga il vero! Nell'applicazione delle aliquote della TARI, approvate con spocchiosa supponenza dalla sola maggioranza consiliare e lucidamente definite incongrue ed abnormi dalla minoranza, si è resa manifesta tutta intera l'improvvisazione e la sostanziale incongruenza tra quanto deliberato e quanto esplicitato con l'elaborazione del "ruolo", o "avviso bonario" come piace dire al sindaco. Ai cittadini sono state recapitate buste contenenti fogli in fotocopia, senza indicazione dell'ufficio comunale deputato ad effettuare tale invio, senza il nome del responsabile del procedimento e, cosa molto più grave, senza corrispondenza tra le somme richieste e quelle che dovevano essere in base alle tariffe approvate dal Consiglio Comunale. Questo modo di procedere, che definire scellerato è puro eufemismo, ha comportato la corsa di alcuni cittadini all'ufficio postale, la corsa di molti altri all'ufficio economato dell'Ente che ha apportato rettifiche ristampando il modulo F24. Quest'ultima rettifica ha di fatto inficiato, stravolgendolo, il meccanismo di calcolo sancito in sede consiliare. Di fronte a tanto scempio, pertanto, il Gruppo Minoranza invita la cittadinanza a non accettare tali forme di imposizione vessatoria ed iniqua. L'equità fiscale, da tutti auspicata e perseguita con ineccepibile determinazione dalla precedente amministrazione "Stretta di Mano", risulta essere un concetto astratto e non consono alla filosofia goliardica dell'attuale amministrazione "Rinascita".
Dal giorno 12 corrente mese, inoltre, è visibile un manifesto gigante nel quale sono riportati dei numeri, ancora una volta in totale disaccordo con quanto deliberato dal C. C. nella seduta del 7 agosto 2014. In questo ennesimo pateracchio, partorito dalla evanescente fantasia dei novelli amministratori, si riscontrano altre discutibili disparità di trattamento: ad esempio gli studi professionali scontano tariffe più elevate di quelle applicate ai negozi, fermo restando che sono eccessive entrambe. Pur di non dichiarare l'errore sostanziale commesso alla fonte dell'iter procedurale, l'amministrazione in carica ha pensato di ovviare con una delibera "sostitutiva" di G. M., materializzando, in questo modo, l'ennesimo errore. Infatti, la competenza a deliberare le aliquote e le tariffe è solo ed esclusivamente del Consiglio Comunale.
Pertanto, si invita la cittadinanza a non considerare quanto ricevuto, peraltro con modalità dispendiose, perché tali foto-copie non hanno alcun valore giuridico. Il buon senso, la trasparenza, la correttezza, l'equità, l'imparzialità e la legalità sono, evidentemente, concetti indigesti per i nuovi amministratori del Comune di Paternopoli. E' bene che tutti sappiano, anche l'ultima arrivata, che il Comune di Paternopoli non ha alcun problema di natura strutturale. I problemi sono altri e li stanno creando i novelli amministratori con la complicità delle loro guide e dei loro "consiglieri" estranei al Consiglio Comunale. Nessuno può, nella gestione delle finanze pubbliche, fare e disfare a proprio piacimento. Non è superfluo ricordare, a tal proposito, la temeraria decisione dell' amministrazione di gravare la spesa del personale del Comune con un segretario comunale a tempo pieno: circa 47 mila euro all'anno che si aggiungono ai 26 mila euro in più per il Sindaco e gli organi istituzionali. La convenzione con la quale veniva gestita la segreteria comunale, revocata dall'attuale amministrazione, costava all'Ente solo circa 22 mila euro all'anno.
Con legittimo e preoccupato timore per il futuro, ma con pieno senso di responsabilità, la minoranza consiliare ''Stretta di Mano'' invita i cittadini ad invocare e pretendere la corretta ed equa applicazione delle norme in materia fiscale. La minoranza, dal canto suo, vigilerà costantemente e con giudizio sull'operato dell'amministrazione.

Il GRUPPO DI MINORANZA CONSILIARE "STRETTA DI MANO"

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