Da un controllo attento e minuzioso delle delibere di giunta comunale 132 del 10 giugno, 140 del 13 giugno e 146 del 23 giugno 2008 siamo venuti a conoscenza che un nuovo pericolo di aggressione al territorio incombe sulla comunità paternese. L'amministrazione comunale, a maggioranza UDC, guidata dal Sindaco Duilio Raffaele Barbieri, con queste tre delibere di giunta ha dato incarico ad un gruppo di tecnici di progettare la realizzazione di infrastrutture in area PIP in località Fornaci, subito alle spalle del plesso scolastico dove ci sono le scuole materne, elementari e medie, praticamente nel centro del paese. Dal corpo delle delibere si apprende che il progetto esecutivo approvato per la realizzazione di infrastrutture in area PIP, in previsione di una spesa di 5 milioni di euro, finanziabili con i fondi del Piano triennale delle OO.PP, prevede, tra l'altro, la realizzazione di una piattaforma per la raccolta del materiale di risulta e di post-produzione dei processi industriali delle aziende site nel comprensorio del Calore. Comprensorio che dovrebbe comprendere il territorio interessato dal fiume Calore, lungo 108 chilometri, che per l'appunto inizia a Montella e termina nella valle di Maddaloni in provincia di Caserta. Ora noi come Partito democratico chiediamo al Sindaco di Paternopoli di chiarire quali materiali di risulta e di post-produzione dei processi industriali si intendono trattare in questa piattaforma che si trova a pochi passi dalla Scuola di Paternopoli e per quanti anni? Quali fabbriche del "comprensorio del Calore" scaricheranno i veleni provenienti dalla lavorazione industriale? E' vero o no che questo PIP dovrebbe sorgere in una zona con pericolosità geologica elevata (zona rossa) e quindi non idonea all'edificazione di capannoni artigianali e di impianti per la raccolta e lo smaltimento di rifiuti, solidi e liquidi, provenienti da produzione industriale? In questi materiali di risulta industriali che dovranno essere smaltiti a Paternopoli, quali sono le percentuali di metalli pesanti, di piombo, di mercurio e di altri veleni? Si ha veramente intenzione di realizzare una tale "bomba ecologica" a meno di 50 metri dal plesso scolastico? A chi è venuta questa strana ed arzigogolata idea di realizzare questo PIP vicino alle scuole di Paternopoli? In paese e nei ritrovi non si fa altro che parlare di questo problema ed il panico fra la popolazione cresce di ora in ora. La medicina e la letteratura medica ci insegnano che nelle vicinanze di impianti che lavorano gli scarti industriali le percentuali di morti per malattie incurabili lievitano in maniera esponenziale e quindi per evitare di trasformare Paternopoli in una discarica industriale a cielo aperto chiediamo al Sindaco di fermare questo progetto e di indire insieme ai cittadini, ai partiti, ai comitati una pubblica assemblea dove gli amministratori ed i progettisti spieghino alla gente quale sono le loro precise intenzioni. Noi, Partito democratico di Paternopoli non intendiamo rimanere con le mani in mano. Già da oggi ci attiveremo per costituire un comitato di lotta di cittadini e genitori che hanno a cuore la salute dei loro figli e faremo pressione sui nostri rappresentanti in consiglio comunale al fine di impedire la realizzazione di un progetto cosi pericoloso sulla carta per la salute dei cittadini. Al Sindaco di Paternopoli chiediamo inoltre di fare chiarezza su questa questione anche attraverso le pagine dei giornali a tiratura provinciale. In caso contrario, quali cittadini sensibili e interessati al bene comune, ci difenderemo in tutte le sedi politiche, amministrative e giurisdizionali competenti al fine di salvaguardare il nostro territorio, la salute dei cittadini e il futuro dei nostri figli.
Data, 14.7.2008
Andrea Forgione, Segretario cittadino del PD