Ora è necessaria una costituente per il PD

Finalmente cominciano ad affiorare anche in Irpinia i primi segnali d'intesa tra esponenti della Margherita e i DS bassoliniani sulla costituzione del Partito Democratico. Anche il futuro portavoce provinciale della Margherita, Giuseppe De Mita che è intervenuto ieri a San Martino Valle Caudina, guarda con attenzione al "nuovo soggetto politico" anche se teme che Avellino potrà subire una decisione comunicata dall'alto, mentre i Movimenti e le Associazioni per il Partito Democratico spingono per un confronto aperto e allargato al popolo delle primarie e alla società civile.

Ora la sfida sta nello spiegare questa Visione del futuro ai cittadini, cominciando dal chiarire i motivi che ci spingono ad unirci nel "Soggetto unico dei riformisti" e nel superare, sin da subito, quelle divisioni che ancora contraddistinguono la Margherita e parte dei Democratici di Sinistra.

Oggi siamo chiamati a dare risposte giuste alle nuove sfide che vengono dalla società, perché grandi sono i cambiamenti che ci coinvolgono. E' il momento, non più rinviabile, di ricercare strumenti nuovi e concreti per rispondere a queste nuove sfide, che sono sotto gli occhi di tutti, quali l'immigrazione, la globalizzazione, la precarizzazione del mondo del lavoro, la necessità di ripensare lo stato sociale, la ricerca di uno sviluppo sostenibile, la richiesta sempre più pressante di democrazia partecipativa. Per dare risposte giuste a queste domande non basta riproporre semplicemente le esperienze e le teorie del passato. Il confronto di Orvieto dimostra che possiamo finalmente lasciarci alle spalle il dibattito tra chi ancora pone questioni marginali e chi continua a rimarcare le differenze tra il riformismo cattolico e la sinistra liberale per giustificare la presenza dei due apparati di partito sul territorio nazionale e nelle istituzioni periferiche.

La nostra Associazione, avverte, inoltre, la necessità di dar vita entro la fine dell'anno ad un Coordinamento Provinciale di tutte queste energie, provenienti dai partiti e dalla società civile, per dare maggiore voce e visibilità al processo costituente del nuovo soggetto politico.

Il nostro obiettivo è quello di realizzare nel 2007 ad Avellino il "Primo Congresso Costituente" di una struttura unica che organizzi gli esponenti politici del centrosinistra e tutto l'elettorato civico-ulivista (popolo delle primarie) che non si riconosce nei partiti costituenti, ma che deve trovare diritto di cittadinanza politica nel Partito Democratico. Sia chiaro, un "Partito Nuovo", fatto di uomini e donne liberi che hanno gli stessi diritti e doveri delle dirigenze dei D. S. e della Margherita.

In questa prima fase, lasciamo perdere il problema di misura della rappresentanza di ogni singola compagine, magari questa questione si porrà quando si dovrà formare un'assemblea congressuale, è importante che esse abbiano voce sin da subito, nel Coordinamento provinciale.

Siamo convinti che il contributo che può arrivare dalla società civile, per questo progetto di costituzione del P.D., sia insostituibile e pertanto sentiamo forte il dovere di organizzarlo al meglio: il Partito Democratico non può nascere né senza i maggiori partiti del centrosinistra né solo dalla loro fusione. Il nuovo Partito nascerà, forte e sano, se risponderà alle tante esigenze del Paese in questo contesto storico, se comprenderà le domande, i bisogni e le aspettative della gente, facendosi carico dei timori della società e proponendo una nuova visione del futuro. Nascerà, e si rafforzerà, se avrà e indicherà un sistema di valori. Se saprà stare al passo dei tempi e non si attarderà di fronte alle nuove tecnologie, se saprà massimizzare le energie e le potenzialità che l'Italia possiede, se renderà sempre più concreta l'idea di una comunità solidale che muove dalla convinzione che lo stato sociale è una grande conquista, se saprà investire nelle persone, nel sistema scolastico, nell'innovazione scientifica, la chiave è nel potenziare la rete di assistenza e protezione formata da volontari e associazioni, dalle stesse famiglie. Il Partito Democratico dovrà essere una forza di popolo, non una aggregazione di stati maggiori.

Paternopoli, 17 ottobre 2006    

 

 

IL PRESIDENTE, Prof. Ing. Antonio Petruzzo

IL VICEPRESIDENTE, Sig. Andrea Forgione

IL SEGRETARIO, Arch. Alevidio Zoena

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