PD, Forgione: attenzione paternesi, il diavolo si annida nei particolari

E' di 14 arrestati con l'accusa, a vario titolo, di attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti, il bilancio dell'operazione antimafia "Black Land", svolta nei giorni scorsi tra le province di Foggia, Barletta-Andria-Trani, Avellino, Caserta, Salerno, Benevento, Potenza e Campobasso, dai carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Bari, del Comando Tutela per l'Ambiente e dagli uomini della Direzione investigativa antimafia di Bari. Sono due gli irpini finiti in manette. Si tratta di Erminio Arminio, 37enne nato ad Avellino ma residente a Bisaccia e Martino Pasquale Di Ieso, 45enne, nato ad Avellino ma residente a Villamaina. Rispettivamente amministratore e responsabile della Biocompost irpino con sede a Bisaccia. Nel corso del blitz sono state anche sequestrate aziende, stabilimenti, automezzi pesanti, discariche abusive per un valore totale di 25 milioni di euro, sia in relazione al reato ambientale che agli illeciti amministrativi conseguenti previsti per gli enti. Le indagini, iniziate nel marzo 2013 e svolte anche con rilevazioni satellitari e videoriprese a distanza con telecamere ad infrarossi, hanno fatto piena luce sugli affari di un gruppo criminale che si occupava di traffico illecito di rifiuti speciali, prodotti in diversi comuni delle province di Salerno e Caserta e poi sotterrati ("tombati") in terreni agricoli vicino Foggia o sversati in aree diversificate tra Puglia, Campania, Basilicata e Molise. In particolare sono stati documentati il tombamento di rifiuti speciali non trattati ("frazione umida") derivanti da un apparente impianto di compostaggio in un enorme cratere presente su un terreno agricolo a Ordona (Foggia); lo smaltimento illecito di rifiuti speciali derivanti da trattamento meccanico ("frazione secca") provenienti da un impianto di stoccaggio a Foggia. I rifiuti speciali illecitamente smaltiti, tutti provenienti da impianti di raccolta e stoccaggio in Campania, nelle province di Salerno, Caserta e Avellino, ammonterebbero ad un quantitativo non inferiore a 12mila tonnellate. Quanto alle modalità di gestione del traffico illecito, i rifiuti speciali dopo essere stati trasportati ai siti di stoccaggio della Sele Ambiente di Battipaglia (Salerno) e della Ilside di Bellona (Caserta) venivano gestiti con un doppio schema: i rifiuti della "frazione umida" venivano prima conferiti all'impianto di compostaggio della Biocompost Irpino di Bisaccia (Avellino) quindi, senza subire alcun trattamento e accompagnati da falsa documentazione, venivano trasportati e gestiti come se si trattasse di ammendante, per essere definitivamente "tombati" in un enorme cratere ricadente su un area area agricola a Ordona, gestita dall'Eil C., dove c'era una autorizzazione al ripristino ambientale. I rifiuti della "frazione umida" venivano invece conferiti alla Spazio Verde Plus di Carapelle (Foggia) e, dopo essere stati trasportati in un capannone di stoccaggio in località Santa Cecilietta di Foggia, venivano illecitamente sversati in aree diversificate tra Puglia, Campania, Basilicata e Molise, talvolta anche nei pressi di zone lacustri e corsi d'acqua di grande rilevanza paesaggistica e faunistica e protette. Chiunque voglia realizzare anche a Paternopoli attivita' del genere e' nemico del territorio, e' nemico dei tuoi figli.


Andrea Forgione, dirigente provinciale Pd Avellino

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