Le voci in paese si rincorrono. Chi dice che siamo sotto di 300 mila euro, chi dice di 500 mila euro, chi addirittura parla di un milione di euro. I dipendenti del Comune , preoccupati per le loro famiglie, sono sul piede di guerra ed hanno gia' allertato il sindacato. Fra gli stessi consiglieri di maggioranza serpeggia una tensione palpabile ed alcuni bisbigliano che non voteranno il bilancio. I cittadini, strangolati dalle tasse e dalla crisi, gia' si interrogano su come far fronte alle imminenti vessazioni tributarie. Il vice Sindaco, cavaliere Antonio Morsa, assessore al bilancio in quota Forza Italia , si e' espresso pubblicamente contro la mobilita' del personale dell'Ente ed ha giurato che fara' di tutto per salvare i posti di lavoro. Ed intanto il paese si interroga sul suo futuro.
Noi, i democratici paternesi, unica e sola forza di opposizione , chiediamo alla maggioranza consiliare di centrodestra ed all'alfaniano sindaco di Paternopoli, sig Giuseppe Forgione, di pronunciare parole di chiarezza e di verita'. Ci dica il Sindaco quale e' lo stato dell'arte, a quanto ammonta il debito dell'Ente e se ha intenzione di dichiarare il dissesto strutturale-finanziario nella prossima approvazione del bilancio. Si spogli il Sindaco di quella arroganza e di quella inutile sicumera che in questi dieci mesi di governo ha contraddistinto la sua azione politico -amministrativa. Ci spieghi come mai in soli dieci mesi di governo gia' due segretarie comunali hanno gettato la spugna ed il terzo segretario sta per essere nominato. Ci spieghi il sindaco perche' di fronte a tale crisi finanziaria non ha pensato di rinunciare allo stipendio di Sindaco ed alle indennita' di carica , cosi come hanno fatto le amministrazioni di Torella e Castelfranci, risparmiando circa 200 mila euro . Ci spieghi il Sindaco perche' le prime due segretarie comunali, che poi hanno rinunciato all'incarico, avevano entrambe un contratto per 50 mila euro all'anno cadauno. Se fossero state incaricate non a tempo pieno si potevano risparmiare altri 125 mila euro nei cinque anni. Ci spieghi il sindaco perche' non si procede a mettere in vendita i beni del Comune , visto che ci sono cittadini che hanno fatto richiesta di acquisto . Ci spieghi il Sindaco se e' vero che deve a diversi avvocati quasi 150 mila euro di onorari non pagti per sentenze gia' emesse.
Sia chiaro: noi democratici siamo contrari ad ogni ipotesi di mobilita' del personale dell'Ente e saremo completamente dalla parte dei lavoratori , sia sul piano politico che su quello legale.
Se a questa sgangherata amministrazione comunale e' rimasto un briciolo di amor proprio faccia un gesto di dignita' politica ed ammetta il fallimento finanziario della sua azione amministrativa. Noi, democratici paternesi , forza di opposizione seria e responsabile , sapremo fare la nostra parte per risanare l'Ente , garantendo un confronto civile , pur nel rispetto dei ruoli. In caso contrario , se dovesse perdurare la presunzione e l'arroganza da parte della maggioranza , in caso la situazione dell'Ente dovesse precipitare , ci rivolgeremo alla Corte dei Conti ed all'autorita' giudiziaria per chiedere che l'eventuale danno erariale sia pagato dagli amministratori che si sono presi la responsabilita' del dissesto.
Ai cittadini paternesi diciamo: non abbiate paura, se anche questa amministrazione dovesse gettare la spugna una nuova classe dirigente , fatta di uomini e donne forti liberi e coraggiosi , e' pronta per prendersi l'onere e l'onore di salvare Paternopoli.
Per il Partito Democratico circolo Angelo Vassallo ed il gruppo Consiliare PD
il segretario Pd e dirigente provinciale Andrea Forgione