Coniugare diritti sociali e sviluppo economico senza ascoltare le sirene neoliberiste è senza ombra di dubbio la sfida più difficile e più alta che la vera sinistra in genere ed in modo particolare la nuova comunità politica della Sinistra Europea ha davanti a se.
Nell'esercizio quotidiano della pratica politica di un partito di sinistra è fondamentale mettere sempre al centro dell'attenzione l'avanzamento dei diritti civili e la salvaguardia dei beni comuni. Risulta evidente che il passaggio dalla divulgazione ed enunciazione all'esercizio concreto di politiche solidali, praticate dal basso, cioè che tengano conto delle reali esigenze dei cittadini, risulta sempre più difficile e problematico. Nell'organizzazione civica e democratica di una comunità la qualità delle idee che la SINISTRA EUROPEA pone all'attenzione dell'opinione pubblica sarebbero sicuramente utili ad una provincia che non si "sprovincializza". Troppo spesso i maggiori partiti del centrosinistra seguono le mode politiche del momento (flessibilità, governance, stato sociale leggero, società miste e chi più ne ha più ne metta) e perciò si finisce spesso per fare solo filosofia ed accademia politica. A nostro modesto avviso è proprio questo tipo di innamoramento di siffatti argomenti che imbriglia ed attanaglia tutto il centrosinistra in Irpinia. L'inseguimento di mode politiche, formule e neologismi vacui, che rischiano di deviare i nostri rappresentanti istituzionali verso un neoliberismo mascherato ed abborracciato che non da risposte ai tanti problemi dei nostri territori, rischia di allontanare sempre di più la gente dalla politica. Compito di un partito serio e di una nuova comunità politica in questo caso SINISTRA EUROPEA è senza ombra di dubbio richiamare gli alleati dell'UNIONE al rispetto dei programmi ed a rendere realtà concreta la missione di gestione democratica e solidale della cosa pubblica.
Cari cittadini, cari compagni, come affrontiamo e risolviamo i problemi che investono la nostra provincia ormai da diversi anni? Come immaginiamo di risolvere l'annoso e doloroso problema del LAVORO? Dal 2002 ad oggi in tutta la provincia di Avellino si sono persi più di 5000 posti di lavoro in vari settori. Cosa facciamo? Cosa dicono e cosa propongono i dirigenti, gli amministratori, di tutti i partiti del centrosinistra sui BENI COMUNI, tanto decantati nei seminari, nei convegni, sui mass-media e nelle direzioni di partito? Quale atto amministrativo concreto di indirizzo su di essi hanno prodotto i Democratici di Sinistra., la Margherita, l'Udeur, etc. nell'esercizio di governo nei nostri enti locali ?
Definire i confini dei BENI COMUNI è il nuovo problema da risolvere per rendere operativo un principio che potrebbe aprire le porte ad una alternativa al neoliberismo che trova nelle "merci" il suo unico riferimento ideale. Quale è la Comunità che ha la responsabilità di decidere sulla fornitura del bene, di stabilire finanziamenti, criteri di accesso e distribuzione? Per più di un secolo la risposta era ovvia : è la Comunità Nazionale quella che conta ed è lo STATO che prende decisioni, impone tasse per finanziarli, assicura l'accesso alle risorse e tutela il bene comune. Il modello era quello dei BENI PUBBLICI: strade, ambiente, scuola, sanità, etc. Negli ultimi decenni le cose si sono complicate. Molti problemi ambientali quali: ozono, effetto serra, biodiversità di livello globale ipotecano il futuro La produzione dei saperi, conoscenza e cultura è rivoluzionata da internet e dalle reti internazionali che scambiano testi, musica ed immagini. Epidemie e purtroppo nuove malattie ci ricordano che la salute non può essere tutelata guardando solo in casa nostra. E' nata così la discussione sui beni pubblici globali, su chi decide, chi li paga, chi li usa: una nuova frontiera della politica economica, un fronte della ricerca di alternative al modello neoliberista che si insinua anche nei nostri territori attraverso il controllo diretto o indiretto dei beni comuni. Nel 2007 la battaglia perché L'ACQUA sia considerata diritto di tutti, bene comune, avrà tappe decisive. Gli appuntamenti nel mondo e in Italia sono già diversi. Si è gia cominciato il 13 gennaio con la raccolta di firme per la legge di iniziativa popolare per la ripubblicizzazione dell'acqua con diversi appuntamenti anche in provincia di Avellino. A tal proposito si coglie l'occasione per ricordare che anche a Paternopoli ci sarà una iniziativa di raccolta firme per far restare la nostra ACQUA pubblica, Domenica 21 Gennaio c.m. a partire dalle ore 9.OO, vi aspettiamo.
UN' OCCASIONE PER DIRE CHE L'ACQUA E' FONTE INDISPENSABILE E INSOSTITUIBILE DI VITA E CHE DOVREBBE ESSERE ACCESIBILE A TUTTA LA POPOLAZIONE. L'acqua non è ne di destra ne di sinistra ma appartiene a tutti gli esseri viventi. Reincontriamoci e camminiamo insieme per un futuro sereno per la nostra comunità che deve superare ed azzerare inutili settarismi e beghe di bottega per tornare a tessere la trama del vivere insieme e dei beni relazionali.
Paternopoli (AV), lì 18.01.2007
PER SINISTRA EUROPEA
COMPAGNO GIUSEPPE RABASCA