Abbiamo incontrato uomini e donne, né abbiamo condiviso ed ascoltato le aspettative ed i bisogni. Abbiamo marciato insieme a loro contro l'antenna ed alla fine ciò che ci hanno trasmesso è una grande dignità ed un profondo bisogno di rinnovamento del costume politico e della classe dirigente. Di padroni i paternesi non né sentono più il bisogno, siano essi autoctoni o indigeni di alta montagna. Quello di cui abbiamo bisogno è, invece, una squadra di gente saggia, equilibrata, animata da una mentalità di servizio che mette prima di tutto il bene comune, poi il soddisfacimento dei legittimi bisogni individuali ed infine, se ce ne è, gli interessi di bottega politica. Basta con i comitati d'affari, basta con le consorterie, basta con i galoppini, basta con i burattinai. La gente chiede trasparenza, partecipazione, legalità.
Nulla di personale, ma chi negli ultimi anni ha avuto incarichi di governo farebbe meglio a ritirarsi dalla scena politica attiva. Tutto al più gli si può concedere di partecipare, nello spirito democratico, al rinnovamento politico quale semplice attore non protagonista. Facciamo riferimento a chi in questi anni ha gozzovigliato, a chi sfruttando il proprio ruolo istituzionale si è adoperato per mantenere il proprio privilegio, a chi ha strumentalizzato la politica per fini personali, a chi pur avendo responsabilità politiche gravi tenta oggi di riciclarsi cambiando casacca e padrone. L'uomo nero rimane sempre uomo nero. Non si fa sconto neppure a chi, furbescamente, guidato dal calcolo contingente, ha osservato il silenzio in attesa di migliori condizioni e di migliori ragioni di opportunità. Attenzione, però, il rinnovamento di cui parliamo può nascondere delle insidie. Il semplicistico "nuovo per nuovo" può far cadere nella irresponsabilità, incapacità e nell'inettitudine. Quanto diciamo è suffragato dalla mediocre misura politica dei giovani che si sono presentati, e né sono risultati eletti, alle ultime elezioni amministrative. Il grande consenso ottenuto, dei giovani di entrambi gli schieramenti, era la misura della fiducia che il popolo di Paternopoli aveva in queste giovani leve. In realtà l'età cronologica non corrispondeva all'età politica: invece di mostrare slancio ideale, capacità aggregative, iniziativa politica, hanno invece mostrato silenzio assordante, calcolo puro e semplice, vecchi metodi politici anche nella formazione del consenso. Il do ut des dei fanciulli. Questa è stata una grande delusione ed ha aumentato la sfiducia dei paternesi nelle istituzioni, per questo motivo è necessario un loro passo indietro.
Noi Verdi non intendiamo cadere vittima né di portaborse locali che prendono ordini da Nusco, né di saltuari frequentatori dei fine settimana nelle nostre amene colline, né di chi crede che la politica è una sommatoria di interessi individuali. Il prossimo sindaco di Paternopoli deve vivere a Paternopoli, deve avere una storia politica leggibile e non per questo deve avere titoli altisonanti. Deve essere uno di noi, uomo o donna non ha importanza.
Per le margherite transgeniche non ce né! Per chi rinnega la propria storia politica non ce né! Per i novelli censori dei costumi paternesi non ce né! Per chi guarda la pagliuzza nell'occhio altrui e non vede la trave nel proprio non ce né! Per chi crede di avere garzoni a giornata ed ama stare sotto l'ombrellone non ce né!
Il nostro appello è alle centinaia di persone anonime e silenziose che tutti i giorni, dignitosamente, combattono i problemi della vita. Agli uomini ed alle donne che si sono allontanati o mai avvicinati alla politica perché "sporca", a chi coltiva la speranza di un futuro migliore, a chi sa gettare il cuore al di là dell'ostacolo, a chi sa vedere la luce oltre il tunnel. E' l'ora dell'impegno, il futuro è qui ed è in questo momento. Uniti possiamo vincere e costruire una democrazia partecipativa senza panzoni. Ai Democratici di Sinistra, con i quali c'è una completa condivisione di certe tematiche, chiediamo di fare un passo avanti insieme a noi, abbandonando l'illusione di poter far rivivere la "morta colomba", per costruire una grande alleanza progressista, ambientalista e riformista che trovi nel socialismo democratico e libertario la matrice per un'altra Paternopoli possibile. Senza ombra di dubbio noi ci saremo.