Sul TFR nessuno scippo, rimane ai lavoratori

SUL TFR  NESSUNO SCIPPO RIMANE A DISPOSIZIONE DEI LAVORATORI  

Approfittando dello  spazio gentilmente offertomi dal gestore del sito vorrei offrire ai visitatori una lettura diversa di quella che è stata fornita fin'ora sulla tanto discussa Legge 252/05,  meglio conosciuta come riforma del TFR.
L'accordo sottoscritto il 23 ottobre da Cgil Cisl Uil, governo e Confindustria in materia di Tfr costituisce finalmente,dopo i danni causati dal precedente Governo in materia di pensioni, un importante passo avanti per favorire il decollo della previdenza complementare ,ovvero l'opportunità per le lavoratrici e i lavoratori di rafforzare i diritti previdenziali.

 La confusione nata dopo la presentazione del disegno di legge Finanziaria è stata decisamente troppa e in larga misura strumentale. Soprattutto era strumentale la posizione delle associazioni imprenditoriali che da sempre hanno considerato il Tfr non come salario differito di cui la lavoratrice e il lavoratore possa disporre, ma come liquidità a esclusivo beneficio delle imprese da utilizzare come fonte di investimento a basso costo.

 Ritengo, altrettanto incomprensibili, le critiche che vengono portate dal centrodestra ad una Legge che ha voluto e votato per primo il governo di Berlusconi lo scorso dicembre.

Per stare al merito del provvedimento, occorre dire, che rispetto alle leggi che ora regolamentano le cd liquidazioni, per i lavoratori non cambia nulla.  Rimangano,infatti, inalterati i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori ovvero avere la certezza che, indipendentemente da dove è depositato il TFR maturando (in azienda o presso il Fondo statale), alle lavoratrici e ai lavoratori sono garantite anticipazioni, rivalutazioni e liquidazione al termine del rapporto di lavoro da parte del datore di lavoro come se il TFR rimanesse in azienda. Viene,offerta invece, ai lavoratori  la possibilità di scegliere liberamente cosa fare del proprio TFR: di farsi una pensione da aggiungere a quella dell'Inps oppure prendersi tutta la liquidazione al momento della pensione.

Non vedo ne scandali ne scippi in tutto ciò. Vedo, anzi un buon provvedimento che con il metodo della concertazione ha garantito sia imprese che lavoratori. Le Aziende( quelle con più di 50 dipendenti che in Italia sono il 5%)  verranno ampiamente compensate, dal venir meno di liquidità, con la riduzione della tassazione previdenziale( tassazione per assegni familiari e cassa integrazione) e con la riduzione del cuneo fiscale, che consentirà alle Aziende di beneficiare di 10.000 euro l'anno per ogni dipendente assunto. I lavoratori, specie i più giovani, potranno farsi una previdenza integrativa ( se lo vorranno) da aggiungere a quella statale che il Governo precedente ci ha ridotto ai minimi termini.

Per la verità una piccola anomalia in tutto ciò esiste ,ed è  il difetto di comunicazione cha hanno  il governo ed i partiti dell'Unione   nell'informare i cittadini delle iniziative che mettono in campo. Sembra davvero strano che il " popolo" del centro-sinistra, quello che anche qui a Paternopoli è andato in massa a votare alle primarie per Romano Prodi e che ha dato un inequivocabile consenso all'Unione nelle elezioni scorse, non trovi la forza per dire con chiarezza che il nostro è buon Governo che grande difficoltà sta risollevando le sorti del nostro Paese lasciato in ginocchio dalla Berlusconi e Tremonti.

 

GIUSEPPE MORSA

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