Un Centro Destra da ritrovare, un Manifesto da costruire

Nell’ultimio biennio sono stato, ad eccezione di azioni estemporanee, un mero spettatore nella scena politica locale. In parte per impegni professionali e familiari, ma anche per una precisa scelta dovuta alla difficoltà di trovare una collocazione politica e creare un contesto affino in cui impegnarmi per un progetto di rinnovamento.

Nel frattempo, tante cose sono successe, sia a livello locale che a livello nazionale. Paternopoli ha un nuovo Sindaco e, parzialmente, un nuovo consiglio comunale, sul quale operato ritengo sia presto per esprimersi, visto il tempo effettivo di governo.

Quello che invece, in questo momento, mi interessa maggiormente analizzare è il contesto politico di un paese che da sempre è stato particolarmente attivo e contemporaneamente propositivo/costruttivo/distruttivo.

D’altronde lo scenario non è poi così complesso, se non vogliamo girarci intorno. Da una parte abbiamo un Centro Sinistra che conta su un Partito Democratico più forte che mai, con un Segretario a cui, nonostante i continui scontri, devo riconoscere una caparbietà senza eguali. Infatti, difficilmente, solo qualche anno fa era ipotizzabile che riuscisse a mettere su una squadra così ampia e, all’apparenza, coesa, continuando effettivamente a fare un’azione politica giornaliera sul territorio. Che poi ognuno di noi abbia la propria idea, sia sulle persone che sul progetto politico, questo è discorso ben diverso, ma l’impegno è fuori discussione.

Anche i partiti più piccoli come quelli afferenti al cosiddetta “sinistra radicale” si fanno spesso sentire, difendendo con i denti le proprie idee e la propria identità.

Veniamo ora al punto più doloroso per me, ovvero il totale fallimento del progetto di Centro Destra di cui sono stato uno dei fautori, nell’ormai “lontano” 2006. Di quello spirito rinnovatore che mi spinse a partecipare alla costituzione di Forza Italia a Paternopoli, entrando poi nella direzione provinciale, fatico a trovare persino la scia e questo mi rattrista molto.

Non un progetto, ma un’opportunità persa per il nostro Paese per creare un sano antagonismo democratico, basato sul confronto, fermo ma rispettoso, sui temi cruciali della vita dei cittadini, senza cinismo e nell’interesse generale.

Il progetto politico del Centro Destra si è definitivamente dissolto nella seconda metà del 2010 all’atto di finalizzare la costituzione di una proposta locale per le amministrative dell’anno successivo: da lì in poi ognuno è andato per la sua strada e le locali rappresentanza hanno rinunciato alla loro funzione. Chiaramente si soffre del riflesso della situazione nazionale, ma questa è più una scusa che un vincolo, perché le cose, se si vogliono fare, si fanno!

Per carità, il sottoscritto non è esente da colpe ed errori in questo processo, ma è sempre rimasto fedele all’obiettivo di migliorare il nostro paese nell’ambito delle proprie convinzioni politiche.

Paternopoli è oggi un paese in forte difficoltà, se non in estremo declino, sotto tutti i punti di vista: non ci sono progetti innovativi di sviluppo, non c’è coesione sociale, si ignorano costantemente i problemi, grandi o piccoli che siano, e c’è, soprattutto, RASSEGNAZIONE.

Restare a guardare senza far nulla fa colpevole ognuno di noi!

Proprio tale condizione mi sprona ad affermare che oggi è fondamentale creare un Centro Destra moderno, in grado di ascoltare e coinvolgere persone dedite al bene collettivo prima di tutto. In tal modo si potrà riequilibrare lo scenario politico locale creando momenti di confronto su grandi e piccoli temi.

Basta con i progetti personalistici e con i gruppi e le sedi che spuntano come funghi a ridosso delle elezioni, basta con gli accordi da cantina che non tengono conto del lavoro fatto ogni girono per il territorio, basta con proposte sterili e rispolverate per l’ennesima volta dai cassetti.

Davvero vogliamo vivere in un paese così? E se anche noi dovessimo accettare tale condizione, davvero abbiamo il coraggio di consegnare ai nostri figli un territorio in questo stato condannandoli all’emigrazione obbligatoria o volontaria che sia?

Ecco, da qui è necessario ripartire, perché Paternopoli non è secondo a nessuno, ma dobbiamo essere onesti nel riconoscere quello su cui è necessario intervenire ed investire, senza false retoriche di comodo.

Come ricostruiamo il Centro Destra? E’ dannatamente semplice: non dall’alto, ma dal basso. Organizziamoci nei prossimi mesi per creare un’assemblea costituente, andando a creare un incubatore di idee e di valori da sviluppare. Si definiscano democraticamente gli equilibri interni e ci si concentri su una Vision per Paternopoli, lavorando a progetti concreti con il contributo di tutti, a partire dall’Amministrazione Comunale e collaborando con le forze politiche del Centro Sinistra, perché i progetti sono per il paese, non contro qualcuno!

Il percorso è lungo e difficile, ma l’obiettivo è ridare SPERANZA a Paternopoli e arrivare alle prossime elezioni amministrative con due progetti, concentrati sui problemi reali che propongono soluzioni, probabilmente, diverse, guardando uno al Centro Destra e uno al Centro Sinistra.

 

Felice Pescatore, un cittadino di centro destra

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