Tempo di elezioni, tempo di riflessione.
Ecco, potremmo definire in questo modo il senso stesso di questo intervento che mi vede protagonista dopo diversi mesi di riflessione.
Rispetto alle scorse elezioni politiche lo scenario locale è decisamente cambiato, in meglio o in peggio dipende dai punti di vista e dai colori politici.
Sicuramente abbiamo un centrodestra decisamente in affanno, cosa che nel 2008 era addirittura impensabile. Per chi si fosse perso qualche passaggio, ricordo che Paternopoli arrivò alle scorse Politiche con un PDL locale composto da due componenti strutturati e molto forti, derivate dall'importante esperienza di Forza Italia e di Alleanza Nazionale, senza dimenticare il contributo dei partiti più piccoli.
Nonostante FI e AN non si siano mai riuscite a trovare la quadratura del cerchio, per colpe da imputarsi ad entrambi i gruppi in maniera più o meno paritaria, la loro presenza sul territorio era sentita ed erano elemento di dibattito, discussione e confronto.
Oggi invece possiamo dire che siamo difronte al nulla o quasi.
Il centrodestra è praticamente una razza estinta e per ricordarne l'essenza serve quasi un'indagine antropologica. Il gruppo ex AN, diventato in parte Futuro e Libertà, è oggi alleato con il centro di Casini, anche se la trasformazione è iniziata ben prima con l'alleanza Amministrativa stretta con l'UDC locale. Il gruppo ex FI è oggi completamente evaporato, così come dimostra l'adesione sempre all'UDC dell'ex Coordinatore Antonio Morsa.
Non sto qui a sindacare le scelte personali (e di gruppo) che sono legittime ed il cui giudizio spetta soltanto agli elettori, sono qui a sottolineare come un'esperienza avviata in grande stile si sia assottigliata a tal punto da diventare insignificante, quasi da essere considerata un incidente di percorso.
In quest'ottica la mia posizione è rimasta immutata: creare un centrodestra, moderno e moderato che abbracci gli ideali di democrazia, meritocrazia e libertà. Già durante le scorse amministrative le differenti vedute con l'ex Coordinatore del PDL Morsa, mi hanno portato ad assumere un ruolo da "osservatore", prima, e "promotore", poi, di un'alternativa alle compagini che si stavano alchimisticamente formando per le Amministrative del 2011.
Purtroppo tale iniziativa non ha trovato riscontro e non siamo stati abbastanza forti da portarla a termine, mancando di quel pizzico di coraggio e di incoscienza che è elemento fondamentale di chi vuole innovare contando sulle proprie capacità e con un totale disinteresse, fatto salvo il voler dare una speranza alla propria comunità.
Oggi a Paternopoli, parte di un sistema più grande di cui non è più consentito ignorare l'esistenza, è in una situazione critica, vicina al punto di non ritorno. Lo dimostra il tasso di immigrazione crescente e una situazione socio/culturale ai minimi degli ultimi 30anni. Certo, la situazione non è dissimile da tante altre realtà e da quello che è il contesto nazionale, ma una piccola comunità è, per definizione, più snella e dinamica, cosa che dovrebbe permetterle di muoversi in modo veloce e proficuo.
Cosa fare quindi del patrimonio naturale di centrodestra che è presente nel nostro paese? Prima di tutto andare a votare e far sentire la propria presenza. Vista la legge elettorale che contempla candidature con posizioni bloccate che garantiscono l'elezione degli esponenti di spicco del PDL, conviene dare maggior sostegno alle formazioni minori in modo da poter contare su quanti più parlamentari possibili. Penso, ad esempio, a Grande SUD che in Campania 2 è guidata da Marco Pugliese, già parlamentare e persona sempre attenta alle esigenze del territorio.
Avremo così la possibilità di contare su rappresentati che possano supportarci in progetti di ampio respiro, preparandoci ad affrontare le prossime Amministrative con una proposta forte e "pulita", assumendoci le inderogabili responsabilità che i membri di una società sana sono chiamati ad onorare.
Ing. Felice Pescatore