Montaguto

Distanza da Avellino: 75 Km

Altitudine: 730 mt.

Municipio: Via Umberto I,0825 / 862014

Cap: 83030


Le prime notizie risalgono alla prima metà del X secolo. Nel 922, come risulta da una antica scrittura dell'archivio diocesano, durante la dominazione normanna il paese fu donato a Giovanni V, vescovo di Bovino.

Montaguto prende il nome dalla sua conformazione naturale. Essendo infatti su un colle aguzzo, così come altri monti del Sub-Appennino Dauno, fu chiamato Montis Acutis.

L'alto sperone roccioso ha condizionato la disposizione topografica dell'abitato: le case sono ordinate a schiera lungo le strade perfettamente parallele e orientate seguendo la direzione del torrente Cervaro.

L'emigrazione ha fortemente penalizzato lo sviluppo ed oggi il paese non arriva al migliaio di abitanti. in compenso attira turisti, grazie alla mescolanza di caratteri ambientali tipici della Valle dell'Ufita con alcune varietà vegetative comuni all'Alta Irpinia, offrendo luoghi dove godere di piacevoli passeggiate nel verde, come il suggestivo ed esteso bosco comunale, lungo i sentieri che conducono alla cosiddetta Montagna (1050 metri), a nord-ovest dell'abitato.

La pastorizia caratterizza buona parte delle attività dell'intera zona insieme alla panificazione. Si producono cereali, in prevalenza grano, in copiosissima quantità. Rinomata è la lavorazione degli insaccati. Sviluppata è l'apicoltura ed il miele prodotto in questa zona dell'Irpinia possiede una fragranza del tutto particolare. Uno dei motivi di turismo, qui è rappresentato dal piacere di scoprire ed acquistare questi particolari e genuini prodotti.

Montecalvo Irpino

Distanza da Avellino: 60 Km

Altitudine: 623 mt.

Municipio: Via Municipio,0825 / 818083

Cap: 83037


Il paese risale all'epoca normanna e fu costruito, secondo alcuni, sulle rovine di Forum Novum. L'importanza di "Mons Calvus" quale snodo stradale dell'antichità è testimoniata dai numerosi resti archeologici di Contrada S. Vito, dove è stata ritrovata una necropoli del VIII secolo a.C. con centinaia di tombe e preziosi materiali ceramici.

A quindici chilometri dal centro di Montecalvo si trovano le Bolle della Malvizza, un insolito laghetto vulcanico che emana fango ed esalazioni mefitiche. Interessante una visita nei giorni dal 21 al 23 di novembre nell'occasione della Fiera di S. Caterina.

Di sicuro interesse storico i ruderi del castello medievale costruito in posizione strategica già in epoca longobarda. Ampliatao dagli angioini e dagli aragonesi, si ammirano ancora parte delle murature perimetrali in pietrame, una torre a pianta circolare ed un artistico camino.

Montefalcione

Distanza da Avellino: 13 Km

Altitudine: 523 mt.

Municipio: Via Sabaudia,0825 / 973021

Cap: 83030


Le origini del paese sono medievali. Tra le famiglie feudatarie che lo amministrarono si ricordano i Poderico e i de Tocco di Montemiletto.

In epoca longobarda si chiamava Montefalsone; poi, nel periodo normanno, Montefalzone; in quello angioino Montefaucione e, infine, Montefalcione per volere di Giovanni Poderico.

Cosa stia a significare questo nome può spiegarlo solo il panorama.

Il centro abitato, infatti, si è sviluppato sulla dorsale collinare che fa da spartiacque tra i bacini del fiume Sabato e Calore, disegnando la figura di una grossa falce, il cui manico è costituito dal campanile del Santuario. Montefalcione gode di una invidiabile posizione, sul fianco destro della media valle del Sabato, immersa in una rigogliosa vegetazione.

Castagni, ginepri, querce e ginestre si mescolano con le campagne coltivate e ricche di ulivi, viti e alberi da frutta. A completare questo quadro idilliaco contribuiscono un corso d’acqua denominato Vallone Grande, al confine con i comuni di Lapio, Candida e Pratola Serra e la sorgente Proficua, che ancora oggi ha una portata di dieci litri al secondo. Le acque di questa sorgente sono consigliate a chi ha problemi renali.

Sviluppata è la lavorazione del legno, del marmo e del ferro: in paese tuttora sono aperte botteghe di artigiani.

Monteforte Irpino

Distanza da Avellino: 8 Km

Altitudine: 502 mt.

Municipio: Via Lloffredo,0825 / 755154

Cap: 83024


E’ diventato meta turistica per quanti hanno piacevolmente scoperto le qualità climatiche e paesaggistiche di questo centro, il cui territorio comprende anche il Monte Esca ed altri siti naturalistici di grande interesse, tutti ricoperti della tipica vegetazione irpina.

Nei suoi dintorni splendidi boschi offrono mete ideali per escursioni. Dalla collina di S. Martino in particolare, ma anche da tante altre posizioni si può ammirare in ampia panoramica tutta la zona.Monteforte sorse ai piedi del suo castello e se ne hanno tracce fin dal 979.

Nel periodo angioino fu dei principi di Montfort e vi dimorò quel Guido che il 25 maggio 1270 nella Chiesa del Gesù di Viterbo assassinò Enrico di Cornovaglia, figlio di re Riccardo d’Inghilterra. Carlo d’Angiò confiscò allora il feudo che in seguito appartenne agli Orsini, ultimi conti di Nola, che lo perdettero per essersi ribellati a Carlo V. Nel 1799 i francesi vi fissarono un distaccamento e da qui mossero all’attacco di Mercogliano e di Avellino. I moti carbonari di Nola videro Monteforte protagonista: gli insorti del seguito di Guglielmo Pepe vi innalzarono la bandiera della libertà contro i Borboni.

Il paese ha dato i natali allo scultore del legno Niccolò da Monteforte.

Montefredane

Distanza da Avellino: 10 Km

Altitudine: 593 mt.

Municipio: Piazza Municipio,0825 / 672280

Cap: 83030


Terra natale di uomini illustri, come lo storico Guglielmo Giordano, il sacerdote carbonaro Michele Bergamasco, il poeta Oreste Giordano e lo scrittore Berardino De Crescenzo, Montefredane vanta anche interessanti presenze storico – religiose.

Il suo castello feudale fu costruito nel secolo X ed i suoi ruderi, restaurati di recente ,ne testimoniano l’antico splendore.

L’origine del paese risale al Medioevo, nel XII secolo era casale della contea avellinese. Fu poi feudo dei del Tufo, dei Capece, dei Brancaccio e dei Caracciolo di Avellino, il cui ramo degli Arcella lo amministrò dal 1650 fino al 1806. Nel 1656 la peste decimò quasi completamente la popolazione e il piccolo centro solo dopo qualche anno riprese a popolarsi.

Ricca di sorgenti minerali e di boschi, Montefredane è rinomata per i suoi allevamenti e i prodotti derivati del latte.

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