La Banda di Paternopoli fu costituita tra il 1870 e il 1875. Promotore e direttore fu il clarinettista Gennaro di Pesa. In seguito la direzione fu affidata al figlio Raffaele che la tenne fino al 1907, anno della sua morte.
Questi migliorò il complesso portandolo fino a 50 elementi, dei quali una trentina di Paternopoli e gli altri scritturati a Napoli e provincia.
Dopo la morte del Maestro Raffaele Di Pesa la direzione venne affidata al primo clarinetto Francesco Alfredo Caracciolo. Lo scoppio della prima guerra mondiale ne fermò l'attività che fu ripresa nel 1920 sotto la guida del maestro Caracciolo e di Giuseppe Di Blasi.
Negli anni successivi, inizio anni trenta, il complesso di cui continuavano a far parte molti elementi locali, si ricompose su iniziativa del Capo-Banda artistico Enrico De Leo e del Capo-Banda amministrativo Antonio Pescatore.
In questi anni il complesso fu diretto dai valenti maestri: Donatello, Fantini e Sabino Raffa che tenne la direzione fino al 1939. Il secondo conflitto mondiale fermò di nuovo l'attività per oltre cinque anni.
Nel 1945 fu ricostruito sotto la direzione del maestro Gaetano di Blasi, che ha sempre dato gratuitamente lezioni di musica a tanti paternesi.
Nel 1946 la banda, composta da 60 elementi, è stata diretta dal maestro salentino (Lecce) Filippo Alberghi.
La crisi post-bellica fece emigrare da Paternopoli molti bravi elementi e segnò la fine del valoroso e antico complesso.
Non possiamo fare a meno di citare le famiglie paternesi che hanno dato ottimi strumentisti, come la famiglia Caracciolo il cui figlio Vittorio Alfredo ha diretto concerti militari e il concerto civile di Lapio, la famiglia Raffa, la famiglia De Leo, la famiglia Pescatore, la famiglia Rauzzino, la famiglia Celli, la famiglia Catalano, la famiglia Giusto Suelzu, della quale fanno parte (ancora in piena attività) il bravo flicorno-baritono, solista e compositore Alfonso Giusto, il maestro professore e compositore Antonio Suelzu e il sassofonista, autore di musica leggera, Michele Suelzu della banda dell'Esercito.
Ancora il filocorno-tenore solista Carmine De Leo (deceduto) e il figlio Vincenzo emigrato in Canada, bravo sassofono-tenore e insegnante di musica ed ancora Achille De Leo, provetta tromba solista in si-bemolle.
Ricerche a cura di Pietro Paolo Troisi.