Recupero 9 Giornata Terza Categoria 2009/2010

Vetus Castelvetere              1

Sporting Paternopoli            1

Vetus Castelvetere: Coppola, De Vito, Follo, Vena, Gianmarino, Lazzera, Follo R., Moccia, Aliasi, Bimonte, Bonetti.

A disposizione: Vena, Moccia G., Bimonte G., Nargi.

Allenatore: Vena.

Sporting Paternopoli (4-3-3): Perillo (dal 30' s.t Tecce) - Troisi, Lapio, Gregorio, Palmieri 88 - D'Aveta, Barbieri, D'Amato (dal 45' s.t Di Prisco) - Cristiano, Balestra V., Granitto.

A disposizione: -----------

Allenatore: Melfitano.

RETI: 2' p.t Lazzera (V.) - 33' s.t  Balestra V. (S.)

 

La partita dei rimpianti.

Dieci giorni dopo la vittoria si trasforma in un pareggio. Lo Sporting impatta uno a uno sul campo della Vetus Castelvetere nel recupero della nona giornata e abbandona definitivamente i sogni di gloria. Il distacco dalla vetta sale infatti a 8 punti e se a tutto questo si aggiunge il fatto che domenica gli uomini di Melfitano non scenderanno in campo, a differenza delle altre squadre, si capisce come  il primo posto sia ormai una chimera. È un pareggio difficilmente inquadrabile se visto dall'ottica dello Sporting. Positivo in quanto acciuffato a un quarto d'ora dal termine, ma negativo al netto delle occasioni create e dell'unica concessa agli avversari. I numeri però non mentono mai. E quelli dello Sporting dicono di una squadra, che  costruita  alla vigilia per vincere e con un tasso qualitativo superiore a molte altre compagini del girone, non ha ancora lasciato un'impronta su questo campionato. Incapace finora di raggiungere posizioni di vertice. D'altra parte in Terza  non si vince se non riesci a calarti pienamente nelle pieghe di una categoria in cui più che a calcio si gioca a calci. La classifica infatti è di un'eloquenza disarmante. Ora l'unica ricetta deve essere quella di lavorare con concretezza, senza eccessive fantasie e senza pericolose nostalgie. Il compito di Melfitano dovrà essere quello di lavorare ai fianchi i propri uomini, incidendo soprattutto sull'aspetto mentale. I numeri non mentono mai si diceva. E sono fatti concreti due importanti dati statistici che la dicono lunga sul perché di questa situazione. Con 14 reti realizzate l'attacco dello Sporting è il quart'ultimo del girone, inammissibile per una squadra che viene schierata da sempre con il 4-3-3. Ancora più preoccupante il dato relativo alle 16 reti subite, di cui 9 su palla inattiva. Bisogna poi tener conto che delle 14 reti segnate, 10 sono state firmate dagli attaccanti e solo 4 dai centrocampisti che nei piani dell'allenatore dovevano inserirsi costantemente per cercare la porta. Probabilmente è proprio questa una delle ragioni della sterilità registrata finora. Già perché se le difese avversarie riescono a bloccare Cristiano, Vittorio Balestra e Granitto, diventa decisamente più facile mantenere la propria porta inviolata. In questa ottica la prolungata assenza di Angelo Balestra si sta rivelando particolarmente pesante perché priva Melfitano di una preziosa bocca da fuoco. Con Angelo schierato in avanti infatti lo Sporting era imprevedibile e difficile da contenere. Adesso invece lo spartito appare sin troppo scontato. Per risolvere la situazione servirebbe qualche inserimento in più dei centrocampisti, oppure qualche proiezione offensiva dei difensori finora mai pervenuti. Basterebbe che qualche centrocampista provasse a tirare da fuori area con maggior frequenza rispetto alle attuali abitudini.

LA PARTITA. Tra infortuni e indisponibilià dell'ultimo minuto Melfitano ha gli uomini contanti. Troisi viene schierato nel ruolo di terzino destro con Lapio che torna centrale. Palmieri 88 è sempre più padrone della fascia sinistra. D'Aveta giostra a centrocampo e Barbieri  viene piazzato davanti la difesa. Assenze pesanti sono quelle di  Iannuzzo, Spagnuolo e Palmieri 90. Passano appena due minuti e  lo Sporting è già sotto: corner per la Vetus, palla in mezzo, Troisi devia di testa, Perillo pasticcia e Lazzera insacca a porta vuota. La partita si mette così subito in salita. Dopo pochi minuti Cristiano tenta una reazione ma il suo tiro è troppo centrale. I minuti passano ma lo Sporting non si sveglia. Non che gli avversari facciano di più, la Vetus si limita a difendere il vantaggio. Il campo pesante poi non aiuta. D'Amato a centrocampo è troppo precipitoso. Troisi dietro lascia costantemente campo libero agli avversari. La catena di sinistra con Palmieri 88 e Granitto non funziona. Soprattutto quest'ultimo non riesce mai ad incidere. D'Aveta prova a combattere ma non va oltre qualche velleitario tentativo. A cinque minuti dalla fine Lapio, in proiezione offensiva, tira da fuori ma il pallone viene impattato di mano da un avversario appena dentro l'area. Sarebbe rigore ma l'arbitro fischia una punizione dal limite che Granitto spara sulla barriera. Il primo tempo si chiude con la sensazione che per lo Sporting sarà dura pareggiare senza tirare mai in porta. La ripresa si apre con la Vetus ancora pericolosa. Dopo appena un minuto infatti D'Amato tenta un colpo di tacco in prossimità della propria area di rigore che ha come conseguenza quella di  liberare  un avversario il cui tiro è però centrale. Passata la paura lo Sporting prende il pallino del gioco, ma di occasioni neanche a parlarne. Tra il 20' e il 25' Barbieri si fa ammonire due volte e lascia i suoi in inferiorità numerica. Sembra la fine ma qualcosa scatta nei ragazzi di Melfitano che all 33' trovano il pareggio. Mauro Lapio, uno dei più positivi, scarica per Vittorio Balestra che con un pallonetto da fuori area  fa secco Coppola. Lo Sporting comincia a spingere sull'acceleratore alla ricerca di un vantaggio che avrebbe dell'incredibile. La Vetus, ormai arroccata nella propria metà campo, pensa a spazzare via più palloni possibili. In uno degli ultimi assalti  Troisi mette in mezzo per Balestra che insacca per la seconda volta, ma l'arbitro annulla per un fuorigioco apparso inesistente. La partita si chiude così in parità con lo Sporting a recriminare come al solito  per quello che poteva essere ma non è stato.

Più: il carattere di una squadra che quando vuole riesce a non mollare.

Meno: la sterilità della manovra fino al quarto d'ora finale.

 

Pagelle.

Sporting Paternopoli: VOTO 6. Nel primo tempo sembra impotente ed incapace di una qualunque sortita offensiva. Nella ripresa quando è ormai ad un passo dal baratro si sveglia  e comincia a dominare l'avversario.

IL MIGLIORE: VOTO 7.

Balestra V. Schierato dal primo minuto, ripaga con il gol e tanta generosità, anche in copertura. Il pallonetto con cui fa secco Coppola è da antologia. Segnerebbe anche il gol del sorpasso ma l'arbitro glielo annulla per sospetto fuorigioco. Cecchino.

Perillo: 5,5. È ancora freddo quando pasticcia dopo due minuti sul gol di Lazzera. Per il resto vive un pomeriggio sostanzialmente tranquillo. Protesta al momento della sostituzione. Un consiglio, eviti certe sceneggiate soprattutto per rispetto di quei compagni che finora sono stati  utilizzati con il contagocce. Nervoso. (dal 30' s.t Tecce  s.v)

Troisi: 5+. Il suo primo tempo è da incubo. Da il là  all'azione del gol avversario con una deviazione maldestra. Dalla sua parte gli avversari hanno vita facile. È costantemente in ritardo. Nel secondo tempo si riprende e risolve la situazione più di una volta. È lui a mettere in mezzo il pallone del gol annullato. Disorientato.

Lapio: 7. Finalmente una prestazione da pilastro della difesa. Schierato al centro dà il meglio di sé. È la faccia rude ed efficace della retroguardia. Intercetta tutti i palloni che arrivano dalle sue parti. Strappa gli applausi dei compagni per una rovesciata liberatoria nel finale. Si proietta in avanti più di una volta e risultati sono quasi sempre apprezzabili. Determinato.

Gregorio: 7. Non sbaglia un intervento che è uno. È il leader di un settore che si affida a lui nelle due fasi di gioco, che ne osserva le evoluzioni in uscita, che gode della robusta opposizione. Finora il suo torneo è stato perfetto. Ministro della Difesa.

Palmieri 88: 6. Occupa la zona di competenza con la consueta determinazione. Sbaglia qualche movimento offensivo ma dietro è sempre attento. Non perde mai la calma. Lui c'è sempre. Presente.

D'Aveta: 6. Schierato in mezzo ci mette il fisico. Rimane comunque un mistero come finora non abbia ancora inciso. Con i piedi che ha da lui è lecito attendersi sempre di più. Si limita al compitino. Scolastico.

Barbieri 5,5. Viene schierato davanti la difesa per dare geometrie e senso tattico. Gioca la sua onesta partita fino all'espulsione. Un giocatore della sua esperienza non dovrebbe farsi ammonire due volte in cinque minuti per due falli commessi a centrocampo. Ingenuo.

D'Amato: 6. La solita intraprendenza e forza in mezzo al campo. Cuore e mestiere. Dopo un inizio così così cresce alla distanza. Tenta la via del gol di testa ma è sfortunato. Tenace. (dal 46' s.t Di Prisco s.v)

Cristiano: 5,5. Corre come un matto. Se le partite fossero gare di atletica leggera vincerebbe sempre il primo premio. Qualcuno gli spieghi che qui si sta giocando a pallone. Fino alla trequarti abbaglia come un  lampo. Quando tira diventa un pianto. Maratoneta.

Granitto: 5. Non è in giornata. Non trova mai la misura del passaggio e non tenta mai la via della porta. Spreca una punizione dal limite sparando sulla barriera. Il campo pesante non lo aiuta. Ininfluente.

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