Sporting Paternopoli 4
Vetus Castelvetere 1
Sporting Paternopoli (4-3-3): Tecce - Palmieri 88 (dal 15' s.t Iannuzzo), Lapio R., Lapio M., Spagnuolo(dal 40' s.t Lo Vuolo 92) - D'Aveta (dal 20' s.t Barbieri), Palmieri 90, D'Amato - Cristiano, Balestra A. (dal 40' p.t Balestra V.), Granitto (dal 38' s.t Gentile).
A disposizione: Storti G.
Allenatore: Melfitano.
Vetus Castelvetere: Vena Mar., Bimonte, De Vito, Vena Mau., De Cristofano, Lazzazzera, Moccia G., Moccia F., Aliasi, Vena A., Bonetti.
A disposizione: De Cola, Nargi.
Allenatore: De Cola R.
RETI: 10', 15', 91' Cristiano (S), 80' Barbieri (S) (rig.) - 40' Moccia F. (V).
Riprende la marcia.
Dopo tre partite lo Sporting incassa i tre punti e riprende la marcia. Un 4 a 1 contro la Vetus che lascia poco spazio alle interpretazioni. Certo se Nargi avesse insaccato il rigore del possibile 2 a 2 forse saremmo qui a raccontare un'altra storia, ma nel complesso lo Sporting ha rischiato seriamente solo in un paio di circostanze. Mancano tre partite alla fine del campionato e l'aggancio al terzo posto è ancora possibile. In questo ultimo scorcio di stagione la parola d'ordine per gli uomini di Melfitano dovrà essere professionalità. Il calendario dal canto suo non da una mano tenendo conto che domenica i paternesi saranno di scena a Conza al cospetto della seconda della classe. Una Virtus che è distaccata di sole due lunghezze dai cugini del Conza 85. Lo Sporting ha però le qualità fisiche e morali per non rovinare quanto di buono fatto finora. Certo a inizio campionato gli obiettivi erano diversi ma questa stagione può comunque fornire un bagaglio di esperienza prezioso in vista del prossimo anno. La base per continuare c'è. Tre a nostro avviso i punti imprescindibili da cui ripartire. Innanzitutto il mister. Raffaele Melfitano era all'esordio come allenatore della prima squadra. L'inizio non è stato facile anche per alcune asperità caratteriali e per l'insistenza su alcune scelte tattiche. Lungo il cammino non sono stati pochi gli scontri ma nel complesso la squadra è sempre stata con lui. Tra l'altro all'orizzonte non si vede qualcuno più preparato che possa prendere in mano questo gruppo. Scendesse dal piedistallo su cui troneggia ogni tanto Melfitano sarebbe a maggior ragione la miglior scelta possibile. Il secondo punto è la squadra. Al netto di alti e bassi fisiologici che hanno caratterizzato l'annata l'accozzaglia di inizio stagione è diventata gruppo. Un blocco in cui TUTTI hanno portato il proprio mattone. L'emblema del gruppo Sporting è Angelo Gentile. Finora ha giocato poco, tuttavia non si è mai lamentato. Mai una parola fuori posto, mai una protesta. Sempre pronto a sostenere il compagno in difficoltà. Mai un allenamento o una partita saltata. In trasferta o in casa, con il sole o con la pioggia lui c'è sempre stato. Il colpo di tacco con cui ha deciso la vittoria contro il Borgo Rocca nei minuti di recupero rimane una delle pagine più belle di questo campionato. Il terzo punto è rappresentato dalla società. O meglio dalle due persone che nel corso della stagione non hanno mai lasciato sola la squadra: Orlando Balestra ed Evarista Di Prisco. Al primo si deve la nascita del progetto Sporting. Nel corso degli anni ha fatto crescere gran parte di questi ragazzi utilizzando il bastone o la carota a seconda delle situazioni. Un maestro di vita oltre che di calcio. Il secondo non meno importante merita altrettanto rispetto e riconoscenza.
LA PARTITA. Lo Sporting deve fare a meno di Gregorio infortunatosi nel recupero di Morra. Melfitano schiera Mauro e Rino Lapio coppia centrale con Palmieri 88 a destra e Spagnuolo a sinistra. D'Aveta, Palmieri 90 e D'Amato giostrano a centrocampo. Davanti Angelo Balestra è il terminale offensivo tra Cristiano e Granitto. Iannuzzo, Barbieri e Vittorio Balestra partono dalla panchina. Pronti via e lo Sporting fa subito sul serio: palla a terra e scambi di prima. Sembra essere tornata la squadra dei nove risultati utili consecutivi. Al decimo inizia il Cristiano day: lancio di Balestra per l'ala di casa che innesta il turbo e fa secco Vena. Al quarto d'ora è ancora Cristiano a gonfiare la rete servito da D'Aveta. La Melfitano's band è padrona del campo e rischia poco dietro. Al quarantesimo la doccia fredda. E' la solita distrazione su palla inattiva a riaprire la partita: calcio d'angolo per la Vetus, Moccia svetta imperioso e fa secco Tecce che sfiora soltanto. La ripresa si apre con lo Sporting a far girare palla. Granitto e Vittorio Balestra, subentrato al fratello Angelo, falliscono il colpo del ko sciupando malamente. La Vetus prende coraggio e inizia a farsi pericolosa. Moccia vola sulla destra, palla in mezzo ma Tecce smanaccia anticipando Aliasi appostato davanti la porta. Cinque minuti dopo è Aliasi ad insaccare, ma il gol viene annullato per fuorigioco. Alla mezz'ora la possibile svolta della partita: Tecce esce ma non blocca la sfera, Antonio Vena tenta di approfittarne ma viene spinto da Iannuzzo al momento del tiro, ininfluente il salvataggio sulla linea di Mauro Lapio. E' rigore. Dal dischetto va Nargi che tira alle stelle. Come nel più classico degli slogan: gol mancato, gol subito. Cinque minuti dopo è Vittorio Balestra a cadere in area e a guadagnarsi il penalty che Barbieri trasforma. E' il gol della tranquillità. Nei minuti finali dapprima Tecce si riscatta respingendo un' errata deviazione di Mauro Lapio indirizzata sul palo più lontano e poi è Cristiano a calare il poker con il terzo gol personale, il dodicesimo in questo campionato.
Più: i primi trenta minuti sono uno spettacolo: palla a terra, fraseggi di prima, lucidità feroce. Avesse giocato sempre così sarebbe stata tutta un'altra storia.
Meno: la solita disattenzione su palla inattiva e la condizione non proprio brillante.
Pagelle.
Sporting Paternopoli: VOTO 7. Torna alla vittoria dopo tre partite. L'incubo di Sant'Angelo sembra essere dimenticato. Lucidità, orgoglio, rabbia e quel pizzico di fortuna che non guasta. Padrone del campo per lunghi tratti della gara. Unica pecca le troppe occasioni da gol non concretizzate.
IL MIGLIORE: VOTO 8.
Cristiano. E' la sua giornata. Seconda tripletta stagionale. Quando va via sulla destra è imprendibile. Corsa, sacrificio ed altruismo. Per la prima volta non gioca con i paraocchi. Quando può serve il compagno meglio piazzato. Se usa la testa è un'arma devastante a disposizione dello Sporting. Impressionante quando si abbatte sugli avversari come un tornado. Caterpiller.
Tecce: 6. Incolpevole sul gol quando sfiora soltanto. Rischia di combinarla grossa nell'azione del rigore quando si fa sfuggire il pallone. Nargi gli da una mano sparando alle stelle. Si riscatta parzialmente quando devia il tentativo di autorete di Mauro Lapio. Fortunato.
Palmieri 88: 6. Schierato a destra non sfigura. Chiude gli spazi mettendoci il fisico quando serve. Non disdegna qualche sortita in avanti. Non avrà una tecnica eccelsa ma quanta quantità. È un panzer da combattimento. Bodyguard.
(dal 15' s.t Iannuzzo: 6-. Entra e gioca sulla fascia. Alterna buone chiusure a qualche sbavatura. Mostra scarsa attenzione in qualche circostanza. Commette il fallo da rigore ma lì le responsabilità maggiori sono di Tecce. Approssimativo.)
Lapio R. : 7. Seconda partita da titolare per il vecchio Capitano. Non sbaglia un anticipo. Primo regista della squadra, i suoi sono tocchi eleganti ed essenziali. Sa quando bisogna accelerare e quando rallentare. Nonostante abbia ripreso da poco gira al massimo regime. Nostromo.
Lapio M. : 7. E' il solito radar di palloni piantato al centro della difesa. Di testa non ne perde una. Si esalta quando sente il rumore dei nemici. Spazza via tutto quello che gli capita a tiro. Potenza, forza, solidità. E' il fratello gemello del Mauro spaesato di inizio campionato. Ercole.
Spagnuolo: 6,5. Torna in difesa e non perde un colpo. Tampona e riparte. La fascia sinistra è il suo territorio di caccia. Gioca con rabbia agonistica e concentrazione. Intraprende con l'avversario di turno veri e propria duelli all'Ok Corral. Giorgione. (dal 40' s.t Lo Vuolo 92 s.v)
D'Aveta: 6,5. Non è brillantissimo ma fa comunque legna in mezzo al campo. Si limita a gestire il traffico dal suo lato. Giocatore di sostanza. Chiusure da mediano e aperture da regista. Dalle sue parti gli avversari trovano il passaggio a livello chiuso. Custode.
(dal 20' s.t Barbieri: 7. Sta vivendo ore drammatiche. Entra nella ripresa per dare nuova linfa al centrocampo. Non sbaglia dal dischetto quando mette dentro il 3 a 1. Il quel tiro scagliato con forza c'è tutta la rabbia del momento. Queste parole non vogliono essere un consiglio fuori luogo: Gigi ricordati che noi siamo sempre qua. Fratello.)
Palmieri 90: 6,5. Finalmente per un giorno rompe con la mediocrità. Comanda le operazioni in mezzo al campo. Tampona e costruisce, corre e lotta. Zittisce i critici con una prestazione di sostanza. L'elettricista ha sostituito la lampadina fulminata e il faro si è riacceso. Veemente.
D'Amato: 7-. La solita corsa in mezzo. Si sdoppia in due ruoli: D'Amato 1 rincorre a perdifiato l'avversario diretto, D'Amato 2 tenta di fare l'attaccante aggiunto puntando la porta avversaria. Mille palloni mille polmoni. Sdoppiato.
Balestra A. : 6,5. La sua partita dura solo 40 minuti. Sufficienti a mandare in gol Cristiano. Gioca al servizio dei compagni, a volte anche troppo visto che in un paio di circostanze potrebbe battere a rete. Smarca D'Amato con un tacco sublime. Tecnicamente è un grande ma ha muscoli di cristallo. Swarovsky.
(dal 40' p.t Balestra V.: 5,5. Entra al posto del fratello e cerca di dare il suo contributo. Sbaglia troppo sottorete. E' bravo quando si guadagna il rigore ma è solo un lampo. Impreciso.)
Granitto: 5,5. Non è in giornata. Non incide come potrebbe e dovrebbe. Troppo avulso dalla manovra, sciupa un paio di occasioni. Da qualche partita non è più animato dal sacro fuoco. Inconcludente. (dal 37' s.t Gentile s.v)