25 Giornata Terza Categoria 2009/2010

Sporting Paternopoli     1

P. Calabritto                  2

Sporting Paternopoli (4-3-3): Tecce – Palmieri 88, Iannuzzo, Gregorio, Spagnuolo – D’Aveta, Palmieri 90, Barbieri (dal 34’ s.t Lo Vuolo 92) – Cristiano, Granitto, D’Amato.

A disposizione: Perillo, Troisi, Balestra V.

Allenatore: Melfitano.

P. Calabritto: Melillo, Pomo, Gonnella, Lione (dal 40’ s.t Del Guercio), Velella, Di Pipolo, Guidone, Carluccio (dal 1’ s.t Mattia), Ficetola (dal 30’ s.t Farella), Lembo, Gonnella A. ( dal 48’ s.t Campione).

A disposizione: Sierchio, Proietto.

Allenatore: Cuomo.

RETI: 60’ Lione (P), 81’ Granitto (S), 93’ Farella (P).

 

Sporting c’è da preoccuparsi.

 

Lo Sporting perde malamente l’ultima partita casalinga di questo campionato. La P. Calabritto si impone per 2 a 1 nei minuti di recupero grazie ad una rete di Farella. La Melfitano’s band sembra aver perso ormai da tempo la verve che le aveva consentito di ottenere nove risultati utili consecutivi. Dal pareggio casalingo con il New San Mango i paternesi sono letteralmente crollati. Una squadra molle e con la testa altrove. Qualcosa si è rotto all’interno dello Sporting. Di fatto le ultime prestazioni hanno dimostrato come questa squadra non sia ancora matura per la vetta della classifica. L’incantesimo si è spezzato da tempo e i numeri sono li a confermarlo. Quattro punti nelle ultime cinque partite sono più di una condanna. Una squadra scioltasi al sole primaverile proprio quando era chiamata a dare l’accelerazione definitiva. Una squadra molle dal punto di vista caratteriale e senza una tenuta fisica adeguata. Giocatori che camminano e non incidono. Nulla da eccepire dal punto di vista squisitamente tecnico peccato che le partite si vincano anche e soprattutto con il carattere. A fine campionato i problemi sono i soliti. Una difesa che sbanda, un centrocampo che arranca e un attacco che non finalizza. Il tallone d’Achille restano le palle inattive. Troppe le reti incassate per scarsa attenzione nel corso della stagione. Siamo ormai alla fine della corsa. L’allarme è doveroso. Se questa squadra vuole davvero essere protagonista la prossima stagione ha molto da lavorare. A volte le scelte del tecnico non aiutano. Più volte si è scritto sull’ostinazione nei confronti del 4-3-3. Un modulo che richiede un dispendio di energie importante per essere adottato correttamente. Ma con una squadra che arranca dal punto di vista fisico si rivela un boomerang. Il fatto che a volte alcuni giocatori vengano palesemente schierati fuori ruolo non facilita la situazione. Anzi la complica. Dopo un anno il cantiere Sporting è ancora aperto. C’è da preoccuparsi.

LA PARTITA. Sono scelte obbligate quelle di Melfitano. Numerosi gli indisponibili e gli infortunati. E’ uno Sporting che sembra aver perso i pezzi quello che affronta la P. Calabritto. Memori delle scene dell’andata i padroni di casa hanno intenzione di vendere cara la pelle. La partita però racconterà tutta un’altra storia. Melfitano schiera Tecce in porta. Linea difensiva con Palmieri 88 a destra, Spagnuolo a sinistra, Iannuzzo e Gregorio coppia centrale. In mezzo al campo D’Aveta, Palmieri 90 e Barbieri. Davanti l’inedito tridente Cristiano, Granitto, D’Amato. Proprio la posizione di Granitto in mezzo desterà più di una perplessità. L’inizio è appannaggio degli ospiti. Lo Sporting sembra bloccato. Non che il Calabritto si renda protagonista di azioni manovrate ma almeno inquadra la porta con tre punizioni di Lembo, uno specialista dalla distanza. Tutte e tre le volte però Tecce risponde presente. Il primo tempo si chiude con la sensazione che lo Sporting non sia tranquillo. E infatti la ripresa si apre con gli ospiti padroni del campo. Per il primo quarto d’ora lo Sporting è assente ingiustificato. Ci prova ancora Lembo su punizione ma Tecce si distende e smanaccia in angolo. Al 60’ il Calabitto passa. Lembo batte una punizione a metà campo, i padroni da casa dormono e Lione si incunea in area tra Gregorio e Palmieri 88 facendo secco Tecce sul primo palo. La squadra di casa inizia a svegliarsi dal torpore che l’aveva caratterizzata per lunghi tratti della contesa. D’Aveta avrebbe l’occasione per pareggiare ma di testa da due passi un inquadra la porta. Al 74’ Di Pipolo stende Granitto al limite dell’area, fallo da ultimo uomo e rosso diretto. In superiorità numerica lo Sporting raggiunge il pareggio con Granitto che batte Melillo in uscita disperata. La Melfitano’s band comincia a crederci ma Lo Vuolo 92 spara alle stelle a pochi metri dalla porta. Al 93’ la beffa: sugli sviluppi di un corner battuto dal solito Lembo Farella stacca indisturbato e mette dentro il 2 a 1 definitivo. La P. Calabritto fa l’impresa. Lo Sporting impreca per l’ennesima occasione buttata.

Più: quasi niente.

Meno: condizione fisica approssimativa, scarsa cattiveria agonistica, solita fragilità sulle palle inattive.

 

Pagelle.

Sporting Paternopoli: VOTO 5. Memori dell’andata era stata presentata come la madre di tutte le partite. A conti fatti se non è un disastro poco ci manca. La condizione arranca e la testa sembra essere già in vacanza. Sta rovinando quello di bello che aveva fatto nel girone di ritorno.

IL MIGLIORE: VOTO 6,5.

Tecce. Sembra avere un conto aperto con Lembo. Il capitano avversario chiama, il portiere di casa risponde. Quando può ci mette sempre i guantoni. Evita un passivo più pesante. Impegnato.

Palmieri 88: 5,5. Si perde Lione nell’azione del primo gol. Alterna cose positive ad altre negative. E’ volte è in ritardo. Del bel randellatore di inizio campionato sembra essere rimasto solo il ricordo. Distratto.

Iannuzzo: 6. Elegante ma anche troppo impreciso nei disimpegni. In un paio di occasioni parte palla al piede verso l’area avversaria. Dietro è quello che sbaglia di meno. Impreciso.

Gregorio: 6-. Capitano di giornata, gioca la solita partita attenta. Guida i compagni di reparto con la sicurezza del veterano. Suona la sveglia quando gli altri dormono. Avessero avuto tutti la sua carica sarebbe stato tutto un altro campionato. Peccato si faccia trovare impreparato sull’incursione di Lione. Sveglia.

Spagnuolo: 6. Corre a perdifiato. Sempre diligente dal punto di vista tattico. E uno degli ultimi ad arrendersi. Un pendolino sulla fascia sinistra. Efficace.

D’Aveta: 5,5. A centrocampo per impegno ed abnegazione è il migliore. Però per due volte di testa non inquadra la porta da due passi. E poi prima che Lembo battesse il corner su Farella c’era lui … Le due facce della medaglia.

Palmieri 90: 5. Prova a mettere ordine in mezzo al campo ma fatica e non riesce a trovare il bandolo della matassa. Più che a scatti gioca a lampi. Sarebbe l’unico in grado di aprire il gioco. Se continua così però presto gli si apriranno davanti le porte dello spogliatoio prima del fischio finale. Assonnato.

Barbieri: 5,5. Torna a disposizione ma la condizione non è ottimale. Cerca  comunque di dare il solito apporto al centrocampo. Tattica e diligenza al servizio dello Sporting. Il suo è un recupero fondamentale. Stanco.

(dal 34’ s.t Lo Vuolo 92: 5,5. Potrebbe essere l’eroe di giornata se non avesse un ferro da stiro al posto del piede … Maldestro.)

Cristiano: 5,5. La solita corsa e i soliti chilometri. A volte però non accompagnati dalla qualità necessaria. Intraprende un vero e proprio duello con l’avversario diretto. A volte ne esce vincitore. Altre no. Discontinuo.

Granitto: 6-. Segna il gol del pareggio ma la sua prestazione lascia un retrogusto amaro. Schierato nell’inedito ruolo di centravanti non ne ha le caratteristiche. Dovrebbe essere il punto di riferimento della manovra offensiva ma sovente si nasconde. Ninna Nanna.

D’Amato: 6-. Non è al meglio ma decide comunque di lottare. Getta il cuore e le stampelle oltre l’ostacolo. Qualcuno vada a riprenderle … Tanta corsa ma poca concretezza. Le sue sono vampate più  che giocate. Irrazionale.

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